Di coppia in coppia

Frosini/Timpano a Inequilibrio 2018 si calano nelle vesti di Nicolae Ceausescu e della consorte Elena Petrescu, in una rappresentazione tratta dal testo del drammaturgo francese David Lescot.

Nessuna scenografia sul palco dedicato alla performance del duo artistico, tranne gli strumenti di lavoro: due sedie e altrettanti microfoni, che occasionalmente divengono co-protagonisti al centro dello spazio scenico.
Un intenso e incalzante duettare, mentre l’uno racconta la storia dell’altro, e la trama che risale indietro nel tempo fino all’infanzia dei due protagonisti, Nicolae Ceausecu e Elena Petrescu, ripercorrendo le tappe principali della loro gioventù e della loro stracciata infanzia in famiglie contadine.
Siamo in Romania, pochi anni dopo la Grande Guerra, quando il Movimento Legionario della Guardia di Ferro, di estrema destra – antibolscevico e anticapitalista – ha preso il potere dopo la caduta dell’Impero asburgico. Al regime militare si contrappone il Partito Comunista Romeno, considerato illegale, dove il balbuziente giovane Ceausescu e l’operaia Petrescu militano attivamente nelle lotte dei lavoratori e come sindacalisti.
Arrestato più volte, Ceausescu, incontra nel campo di concentramento di Targu Jiu, Gheorghe Gheorghiu-Dej, un importante elemento del PCR, che lo sosterrà nella sua escalation gerarchica all’interno del partito negli anni che seguiranno e porteranno il socialismo al potere in Romania.
La coppia Ceasescu-Petrescu nel frattempo, con grande intesa politica e sentimentale, si sposa nel dicembre 1947.
Magrolina, abitino corto chiaro, espressione furbetta, Elvira Frosini racconta il suo Nicolae come un tipo nervoso: vive come uno zingaro, fa spesso a pugni. Completo maschile di un marrone indefinito – adornato della cravatta nei momenti pubblici – Daniele Timpano considera Elena né bella né brutta, un soggetto solitario, che passa intere giornate a contemplare la natura e gli uccelli: «Non è bella ma a me piace davvero», tenta di dire, recitando perfettamente la parte del balbuziente, «un tipo interessante».
Lei, nome in codice Florida, sarà la mente dell’ascesa al potere del suo compagno di vita e di morte. Ambiziosa lei, quasi borderline lui, diverranno nel tempo una coppia perversa, avida e autoritaria: da vittime di soprusi del regime militare a carnefici a discapito del popolo romeno. Posate e rubinetti d’oro, racconta la cronaca del tempo.
Nei momenti cruciali della performance i canti socialisti, a sostegno dei comizi di lui, si intrecciano con le hit italiane più famose degli anni 70 – tradotte in romeno. Frosini-Petrescu si muove sensualmente intorno a suo marito sulle note di Cuore Matto di Little Tony o Com’è bello far l’amore da Trieste in giù di Raffaella Carrà, mettendo a nudo la vita privata della élite politica del paese socialista e degli incontri pubblici con i rappresentanti delle altre nazioni. Tra una caccia all’orso e un pranzo ufficiale, si decidono le sorti della geopolitica ad ampio raggio, arrivando a condizionare persino la caduta dello Shah di Persia nel 1978. Certo non è tutta opera dei dittatori dei Balcani: anche gli altri governanti europei, già uniti nella Cee – la Comunità Economica Europea – e gli Stati Uniti hanno le loro responsabilità rispetto ai veloci e talvolta inaspettati eventi di quegli anni e alle sotterranee manovre politiche.
Una pièce tragica e ironica al tempo stesso tanto che una battuta del testo – a conferma della surreale vita dei coniugi Ceausescu – sottolinea che Tristan Tzara, il fondatore del Movimento Dada, era appunto rumeno: una specie di marchio di fabbrica – o forse tara, sembrano suggerire – di chi nasce in questa terra.
Una testo drammaturgico che scorre con leggerezza, nonostante la tematica, e che la coppia artistica – e di vita – Frosini/Timpano recita con sicurezza attorale, divertente mimica, e simpatiche soluzioni onomatopeiche – esilaranti le imitazioni delle acclamazioni dei fan di Ceausescu nei comizi pubblici, interpretate da Elvira Frosini.
Un duo artistico – magnifica anche l’interpretazione di Daniele Timpano – che calza bene le parti di una coppia nella vita e nella professione, dove obbligatoriamente la sintonia dei sentimenti e degli obiettivi da raggiungere ha una parte di primo piano.
La coppia Ceausescu-Petrescu concluderà la fantastica ascesa al potere con una tragica e celere discesa: arrestati e processati sommariamente, saranno condannati a morte a fine del 1989, fucilati insieme – come da loro ultimo desiderio.
Nel 1989, caduto il Muro di Berlino, l’ultimo baluardo del realismo socialista europeo, in Romania come in altri Paesi dell’Est tutto si rimescola e si percorrono altre vie. Cosa sarebbe successo dopo? Un video mostra l’odierna Romania, consumistica, dai colori sfavillanti e i toni kitsch – che ricordano la ridondanza dei costumi tzigani – sulle note di Dragostea din tei – L’amore non corrisposto, probabilmente il pezzo in lingua romena più famoso nel resto, d’Europa dall’estate 2003.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Inequilibrio Festival 2018:
Castello Pasquini
Castiglioncello (LI)
venerdì 6 luglio
Auditorium
ore 21.00

Frosini / Timpano presentano:
Gli sposi – Romanian Tragedy

regia e interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano
testo di David Lescot
traduzione Attilio Scarpellini
disegno luci Omar Scala
scene e costumi Alessandro Ratti
collaborazione artistica Lorenzo Letizia
assistente alla regia Camilla Fraticelli
progetto grafico Valentina Pastorino

uno spettacolo di Frosini / Timpano
produzione Gli Scarti, Accademia degli artefatti, Kataklisma teatro
con il sostegno di Armunia Centro Residenze Artistiche Castiglioncello, Asti teatro, Teatro di Roma
nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe