Spirito russo nella stravagante opera-fiaba di Stravinskij

Al Teatro Vascello, serata speciale dedicata a uno dei capolavori del compositore russo, tra virtuosismi tecnici e atmosfere fantastiche.

Nel 1918 Igor Stravinskij, destinato a diventare uno dei più celebri e influenti compositori del Novecento, era costretto in Svizzera, lontano e respinto dalla sua amata Russia dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Seppur si fosse messo in evidenza in tutta Europa grazie alla trilogia dei balletti russi (L’uccello di fuoco, Petrushka e La sagra della primavera), Stravinskij si trovava in serie ristrettezze economiche, e in tali condizioni decise di realizzare un’opera appetibile al grande pubblico, costruito come una sorta di teatrino di poche pretese e di semplice diffusione. Si fece aiutare dallo scrittore svizzero Charles-Ferdinand Ramuz, compose gli arrangiamenti per un’orchestra di soli sette strumenti, e si ispirò alla tradizione popolare della fiaba russa, ovvero a due storie intitolate Il soldato disertore e il diavolo e Un soldato libera la principessa scritte da Aleksandr N. Afanas’ev nel XIX secolo e dedicate alle campagne militari della guerra russo-turca.
Ne venne fuori Histoire du soldat, uno dei capolavori del compositore russo naturalizzato prima francese poi statunitense, destinato a segnare la cultura novecentesca per la sua originalità.
Al Teatro Vascello, il terzo appuntamento di Opera concerto da Verdi a oggi organizzato dall’associazione Musica & Arte è stato dedicato proprio alla favola stravinskijana, un inno alla semplicità e al legame con la madre patria così rimpianta. L’Histoire du soldat è un incontro tra balletto, operetta da camera e racconto per bambini; la Piccola Orchestra ‘900, diretta da Simone Veccia, adempie perfettamente all’impresa ardua di rendere al meglio un testo musicale di grande difficoltà e articolazione, evidenziando come possa essere fuorviante pensare a un’opera ispirata dalla tradizione popolare come a qualcosa di lineare ed elementare. Gli strumenti si contrappuntano rispondendosi a vicenda, esprimendo gli stati d’animo e le situazioni che vedono protagonista il giovane soldato Giuseppe, perseguitato da un Diavolo che stuzzica la sua brama di denaro, condannandolo a una terribile fine perché il suo desiderio di tornare nella terra di nascita è più forte di ogni altra cosa (evidente metafora della volontà di Stravinskij di sfidare i bolscevichi per rientrare nella sua amata Russia); Gaia Benassi è la bravissima narratrice capace di interpretare le figura della storia in maniera espressiva, restituendo la dimensione favolistica e adattando la sua voce all’arcigno demonio e all’ingenuo soldato.
Yoris Petrillo e Camilla Zecca sono invece i due danzatori che hanno dato vita all’espressione fisica della storia raccontata, sia esprimendo l’incubo, ma anche l’euforia del soldato, ma soprattutto dando manifestazione dell’incontro tra lui e la principessa, incontro che sembrava poter volgere al meglio la storia che invece finisce per testimoniare dell’ineluttabilità del destino.
Dal folklore russo alle ritmate marce tipiche dello stile del compositore, dall’allegoria fantastica all’influenza fauvista, un’occasione per ammirare l’anti-wagnerismo capace di rintracciare la spiritualità non tanto nel Valhalla quanto nelle vicende di un povero soldato, raccontate come si fa per divertire e far addormentare i bambini.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Vascello
via delle Vergini, 7 – Roma
lunedì 28 novembre, ore 21.00

Histoire du soldat
di Igor Stravinskij
testo di Charles-Ferdinand Ramuz
Gaia Benassi Narrante, Soldato, Diavolo
Piccola Orchestra ‘900
Lisa Green violino
Alessandro Ceccangeli contrabbasso
Maria Laura Oroni clarinetto
Marco Dionette fagotto
Ettore Rivarola tromba
Daniele Moroni trombone
Angelo Di Veroli percussioni
Direttore Simone Veccia
Coreografia Loredana Parrella
Danzatori Camilla Zecca (principessa), Yoris Petrillo (soldato)