La teatralità del cinema

Al teatro Ambra Jovinelli, Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e Gigio Alberti sono i protagonisti di Hollywood, uno spettacolo di Ron Hutchinson, diretto da Virginia Acqua, che mostra come è nato il film di tutti i tempi: Via col Vento. In scena fino al 27 novembre.

Una macchina da scrivere, banane e arachidi in quantità e soprattutto cinque lunghi giorni e cinque interminabili notti per scrivere quello che è diventato un kolossal a livello mondiale: Via col vento.
Il celebre film diretto da Fleming nel 1939 e tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, scritto tre anni prima, ha avuto, infatti, una lunga gestazione e tanti ostacoli prima di uscire nelle sale cinematografiche e Hollywood, che ha debuttato lo scorso 17 novembre all’Ambra Jovinelli, racconta proprio questo.
La divertente commedia di Ron Hutchinson, giunta finalmente in Italia dopo che dal 2004 ha avuto più di dieci milioni di spettatori in tutto il mondo fra America, Inghilterra, Francia, Australia, Canada e Messico – solo per citare alcuni paesi -, battuta dopo battuta, incuriosisce lo spettatore, che se del film ha un vivo ricordo, resterà sorpreso da tutto il lavoro che tre uomini, in particolare, hanno svolto, senza sapere che quel film avrebbe segnato come una pietra miliare il cinema hollywoodiano.
A impersonare i “padri” creativi della pellicola, ovvero il produttore David O. Selznick, lo sceneggiatore Ben Hecht e il regista Victor Fleming, tre straordinari attori italiani: Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e Gigio Alberti, che con le loro diverse personalità, appartenenti sia ai personaggi che agli artisti stessi, riescono a trasmettere tutta la frustrazione e la tenacia che c’è dietro un lavoro di squadra.

Tutto ha inizio quando Selznick blocca le riprese di Via col vento, dopo oltre due anni di preparazione e cinque settimane di lavorazione, perché il film non sta venendo bene; la sceneggiatura di Sidney Howard è troppo lunga e il regista, il suo amico fraterno George Cukor, è troppo fiacco. Caricato dalle pressioni del suocero, George Mayer patron della MGM, con i costi esorbitanti che lievitano e con gli attori già sul set, Selznick convoca nel suo ufficio, appunto, Victor Fleming, il regista più famoso dell’epoca per affidargli la regia al posto di Cukor e Ben Hecht, lo sceneggiatore più abile e veloce, per fargli riscrivere da capo tutta la sceneggiatura. Peccato che quest’ultimo, unico e solo in tutti gli Stati Uniti d’America, non ha letto il lunghissimo romanzo della Mitchell.
Quello che accadrà è di uno spasso senza precedenti. Idee e carte volano tra risentimenti e perplessità, abbracciando tutti i toni della commedia brillante in cui emerge la carismatica Paola Giannetti, unica figura femminile dello spettacolo, nelle vesti della segretaria del produttore, che a ogni richiesta dello stesso, risponde a ripetizione «Sì, Signor Selznick».

Interessante anche la ricostruzione dell’ufficio in cui si svolge tutta la pièce, ben diretta da Virginia Acqua. Una grande scrivania con ampia vetrata al centro del palco e varie poltrone con un divanetto, che verranno messi a soqquadro nel corso della stesura del film e quindi della commedia, che man mano prende sempre più ritmo.
Emozionante la bellissima idea finale, che è giusto non rivelare, ma che mette tanta voglia di rivedere il premiatissimo lungometraggio, al quale in tanti hanno messo l’anima, ma in pochi hanno creduto, con uno sguardo diverso e più attento.
Hollywood resterà in scena fino al 27 novembre e sarà interessante leggere tra le righe di quella sceneggiatura l’enorme passione che ha guidato un uomo come pochi, che ha vinto sfidando l’impossibile, perché solo il cinema, ma in questo caso anche il teatro, è in grado di andare al di là dei propri sogni e soprattutto dei propri limiti.

Lo spettacolo continua:
Teatro Ambra Jovinelli

via Guglielmo Pepe, 43/47 – Roma
fino a domenica 27 novembre
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
(durata 1 h e 45 minuti intervallo escluso)

Hollywood
di Ron Hutchinson
con Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Gigio Alberti, Paola Giannetti
adattamento e regia Virginia Acqua
scene Jean Haas
costumi Francesca Brunori
musiche Peter Ludwig
disegno Luci Stefano Lattavo
direzione Tecnica Stefano Orsini