L’arte partenopea conquista Villa Pamphili

È un omaggio a Napoli lo spettacolo allestito a Villa Pamphili da Letti Sfatti e Patrizio Trampetti, con la collaborazione di Erri De Luca e del maestro Peppe Barra.

La voce dello scrittore Erri De Luca introduce lo spettacolo Questa città, in scena mercoledì 13 luglio a Villa Doria Pamphili e inserito nel calendario della rassegna I concerti nel parco, che quest’anno è giunta alla sua 21esima edizione. Lo spettacolo nasce dalla volontà degli autori di rendere omaggio a Napoli. Il pubblico assiste perciò a una sapiente commistione di diverse arti, quali musica, teatro e letteratura, frutto del sodalizio fra lo scrittore di successi editoriali come Aceto arcobaleno e Non ora non qui, intervenuto in video, il gruppo musicale Letti Sfatti e il cantautore e songwriter Patrizio Trampetti. Il palco del teatro di Villa Pamphili accoglie inoltre la performance di Lino Vairetti – leader degli Osanna, gruppo rock progressive, formato a Napoli agli inizi degli anni Settanta – ma soprattutto l’estro e l’arte di Peppe Barra.
La voce dell’attore, cantante e autore teatrale – un coagulo di tonalità e timbriche caleidoscopiche unito alla mimica e a un volto che ipnotizza – crea un rapporto istantaneo e familiare con il pubblico, che diventa interlocutore in una polifonia in cui il dolore e la sofferenza si mescolano a favole, leggende e credenze. Barra racconta aneddoti e storie tipiche della tradizione napoletana e spiega con dovizia di particolari e senza tempi morti, l’esegesi del Pentamerone, raccolta di novelle di Giambattista Basile – nato a Giugliano, in Campania, nel 1566, antesignano di Charles Perrault e dei Fratelli Grimm. Lo fa con competenza e classe prima di abbandonarsi all’esilarante, canagliesca, volutamente sboccata ed esagerata descrizione dei personaggi creati dallo scrittore soprannominato il Boccaccio napoletano – che rese protagoniste non le principesse belle e pure ma figure come Zeza Sciancata, Cecca Storta, Tolla Nasuta e Antonella Bavosa.

Musica, teatro, letteratura e poesia hanno così omaggiato l’ex “colonia” del Sud – non solo d’Italia ma del mondo. Dai racconti di Barra e De Luca emerge il volto di una città violentata prima dai marine americani della Sesta flotta – che nelle sue vene soddisfavano l’astinenza alcolica e quella sessuale – e, dopo, dall’avvento di una modernità inadeguata, mal cucita addosso e che l’ha resa, a poco a poco, una “sfumatura del Nord”. «Così gli abitanti di Napoli», spiega De Luca: «decisero in tutti i modi possibili di dotare la città di caratteristiche irripetibili» perché si distinguesse dalle omonime Newtown, Villeneuve e Neue Stadt.

Le parole dello scrittore fanno anche da corollario alla canzone, nata dalla collaborazione con il gruppo Letti Sfatti, di cui è stato realizzato un videoclip proiettato a Villa Pamphili e corredato da immagini in 3D sicuramente poco adeguate e incisive nel rappresentare un luogo carico di tribolazioni, contraddizioni, carnalità, sensualità, magia, violenza e miseria. Il repertorio proposto durante lo spettacolo dalla band campana e da Trampetti attraversa secoli di storia, fra villanelle del Cinquecento e canti popolari del Duecento, ma anche arrangiamenti di celebri brani come La Ballata di Michè di Fabrizio De Andrè, Il vino di Piero Ciampi, Feste di piazza e Un giorno credi di Edoardo Bennato. Anche se famose e celebri, tuttavia, queste rivisitazioni musicali appaiono poco in linea con gli intenti dello spettacolo. Il gran finale, invece, con Barra protagonista assoluto, regala al pubblico di Villa Pamphili un’indimenticabile Tamurriata nera.

È soprattutto grazie alla presenza di un figlio d’arte – sua madre: l’attrice e cantante Concetta Barra – che Questa città si rivela una scommessa vincente, uno spettacolo capace di restituire, malgrado tutto, l’alone mitico che ha sempre contraddistinto un luogo pieno di contraddizioni, in cui il ricordo dei migranti accatastati nelle stive della terza classe si scontra con l’immagine odierna di altri migranti, ammucchiati sui barconi – e che per cercare fortuna sbarcano proprio a Napoli: «non un inferno», conclude De Luca: «ma un purgatorio». Una zona franca in cui i volti degli invasori di ieri si confonde con quello dei predoni indigeni e non. Di oggi.

Per la rassegna I concerti nel Parco
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro all’aperto di Villa Doria Pamphili
via di San Pancrazio – Roma
mercoledì 13 luglio, ore 21.30
con Patrizio Trampetti e Letti Sfatti
ospite Peppe Barra
con la partecipazione in video di Erri De Luca
voce e chitarra Jennà Romano
basso Roberto Marangio
batteria Mirko Del Gaudio