Quasi 12 ore di spettacolo, 26 attori e 3 musicisti, una sede atipica come l’Hangar Bicocca, e un regista di fama internazionale, Peter Stein, per quello che promette di essere lo spettacolo dell’anno

Il teatro occidentale immerge le radici nell’humus della tragedia greca. Durante le Grandi Dionisie, celebrate in primavera, i cittadini si riunivano per riflettere su se stessi, il proprio credo e la comunità della quale facevano parte. Un rito insieme civile e religioso che durava più giorni e che impegnava soprattutto il pubblico, mai disinteressato o annoiato ma, al contrario, spettatore compartecipe a livello emotivo e intellettuale.

Come riuscire a coinvolgere, oggi, il pubblico per dodici ore consecutive, quando la maggior parte di noi è abituata a saltare da un canale all’altro a ogni pubblicità, spesso al cinema si alza prima dei titoli di coda e perfino a teatro non ha più il tempo nemmeno per battere le mani? In questa società dove sembriamo tutti correre – sebbene spesso non sappiamo neppure noi dove, tranne che verso la morte – possono 400 persone decidere di recarsi all’Hangar Bicocca per trascorrervi 12 lunghe ore, in compagnia di 26 attori che interpretano i personaggi di un romanzo scritto da Dostoevskij 140 anni fa? Possono queste stesse persone pensare di mangiare insieme, condividere le proprie opinioni, confrontarsi, com-partecipare emotivamente e criticamente per un’intera giornata a un’esperienza, un’avventura, un viaggio – come lo definisce lo stesso regista – negli abissi dell’animo umano e nella superficialità devastante della nostra esistenza quotidiana, simile a quella sperimentata e descritta dal grande autore russo?

Questa è la sfida che Stein non solo ha raccolto nelle vesti di regista, bensì di produttore, anche investendo di tasca propria su un progetto che, sulla carta, appare tanto affascinante quanto azzardato.

Bisogna però dire che tentativi simili sono già stati compiuti, oltre che dallo stesso Stein, anche da altri maestri di fama internazionale, da Peter Brook – che preconizzava Lo spazio vuoto, riuscendo a suscitarlo nella mente dello spettatore con spettacoli-fiume come il Mahabharata, interpretato dal bravissimo Sotigui Kouyaté – a Bob Wilson – che ha forzato i limiti del teatro con la dilatazione quasi insostenibile del tempo e dei movimenti, ad esempio nel suo The Life and Times of Joseph Stalin. E c’è anche un altro artista che potrebbe essere citato come precedente, questa volta italiano, che è Luca Ronconi, il quale ai tempi del Laboratorio di Prato, negli anni 70, ripensava gli spazi dove fare teatro, prevedendo persino spostamenti del pubblico su carri, così come Stein oggi sceglie: «spazi inusuali per necessità, per dare agli spettatori l’illusione della gita». Perché l’esperienza di un altrove susciti l’emozione di vivere un momento unico.

Una sfida ancora più ardua se si pensa, come sottolinea Maddalena Crippa: «al momento difficile che la cultura sta vivendo in Italia. Un periodo che impone tagli drastici e che sempre di più costringe gli attori al monologo», mentre è indubbio che gli attori hanno bisogno della condivisione dell’esperienza teatrale con i colleghi, del confronto e del dialogo.

Una scommessa, quindi, sotto tanti punti di vista: durata; struttura ospite – il nuovo spazio multidisciplinare dell’Hangar Bicocca; recitazione – dichiaratamente più cinematografica e meno teatrale per coinvolgere il pubblico; esecuzione delle musiche dal vivo. Un invito a sedersi al desco del teatro con gli spettatori come commensali e gli attori, come Stein afferma: «osti» gentili, che ci faranno assaggiare un Dostoevskij d’annata.

I demoni
da Fëdor Dostoevskij
uno spettacolo di Peter Stein
musiche di scena Arturo Annecchino
scene Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Joachim Barth
con Andrea Nicolini, Elia Schilton, Maddalena Crippa, Maria Grazia Mandruzzato, Ivan Alovisio, Alessandro Averone, Rosario Lisma, Fausto Russo Alesi, Irene Vecchio, Franca Penone, Pia Lanciotti, Franco Ravera, Paolo Mazzarelli, Paola Benocci, Graziano Piazza, Giovanni Visentin, Carlo Bellamio, Fulvio Pepe, Luca Iervolino, Riccardo Ripani, Armando de Ceccon, Matteo Romoli, Peter Stein, Nanni Tormen, Federica Stefanelli, Antonia Renzella
al pianoforte Arturo Annecchino, Giovanni Vitaletti, Massimiliano Gagliardi

LE DATE

Milano
22-23-29-30 maggio
dalle ore 11.00 alle ore 22.30
Hangar Bicocca
via Privata Chiese – v.le Sarca 336

In tournée:

Napoli
19-20 giugno
Napoli teatro Festival Italia
ex Birreria di Miano

Vienna
3-5-6 giugno
Wiener Festwochen
Museumsquartier, Ala E

Amsterdam
12-13 giugno
Holland Festival
Transformatorhuis
(Trafo-House)

Ravenna
26-27 giugno
Ravenna Festival
Palazzetto dello Sport Angelo Costa

Atene
3-4 luglio
Athens and Edipaurus Festival
Peiraios 260
(Pireos 260 Stage D)

New York
10-11 luglio
Lincoln Center Festival 2010
Governors Island