I Giganti siamo noi

Nell’ambito della rassegna teatrale Fuori Luogo, Roberto Latini presenta la versione radio edit de I giganti della montagna – sulla terrazza del Castello San Giorgio di La Spezia.

In una giornata incantevole, quasi un omaggio allo spettacolo, la paura si materializza sulla terrazza del Castello San Giorgio di La spezia. Il tramonto del sole e l’imbrunire rendono ancora più incisive le parole dell’interprete. Sollecitato e incalzato dalla musica, che ne detterà i ritmi e le pause senza mai sovrapporsi alle parole, ma intersecandosi per creare momenti di forte pathos – anche attraverso l’uso di tre microfoni – Roberto Latini ci immerge nell’universo di Pirandello.
Le paure immaginate, e quelle vere, traspaiono dalla voce e dal corpo dell’attore che con uno sguardo (celato da lenti a contatto in stile Almost Blue) cattura il pubblico – che lo circonda come un coro greco con il suo corifeo. L’utilizzo di un semplice foulard permette a Latini di immedesimarsi in Ilse, la Contessa, figura centrale de I giganti – trasmettendo con forza o levità, incertezze e turbamenti, rancori e disillusioni.
Il teatro che evoca la vita, una metafora per raccontare il presente che si vuole tenere nascosto ma che, dall’interno, ingigantisce sino a rendere impossibile il silenzio. L’amore materno come imposizione, e non come scelta libera e consapevole, che evolve in dramma e necessita di essere condiviso anche se in terza persona. Una verità annunciata come non tale che, come sottolinea il Mago, è quella che si vuole sentire, quella che ci interessa sia manifestata e accettata. Ma si ha davvero bisogno della verità oppure, come spesso accade anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, la stessa può essere solo rappresentata per coprirne altre, inconfessabili?
Lo spettacolo di Latini condensa e rende visibili sentimenti, metafore e riflessioni, intrecciandoli con paure ataviche. Del resto, immaginare un momento di teatro in un castello che si affaccia sul mare, espone a dei rischi (di rappresentazione, di vita). Un gabbiano, nel suo volo ascendente, sfiora l’interprete – che ne imiterà il movimento. Pensato, sperato, improvvisato – non sappiamo – ma quel corpo che si staglia sull’orizzonte marino, mentre si stempra nei colori dell’imbrunire, è qualcosa difficile da raccontare. Lo spettatore indugia: non si sa chi seguire con lo sguardo, mentre la voce racconta di tempi passati e perduti o solo fantasticati, nella loro illusoria passione, quasi a voler ammorbidire il presente.
Una narrazione coerente e incisiva che, del testo originale, prende i passaggi principali e registra un forte impatto sul pubblico, alternando sagacemente momenti tragici e incalzanti ad altri più intimi e sussurrati.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Fuori Luogo:
Terrazza Castello San Giorgio

via XXVII Marzo – La Spezia
sabato 29 aprile, ore 19.30

Roberto Latini in:
I Giganti della Montagna – Radio Edit
di Luigi Pirandello