Nato per volontà della critica teatrale sul web, il premio è stato assegnato ad una realtà giovane e dinamica, germoglio in crescita in un terreno teatrale di innovazione che in Italia è sempre più fertile e ha punte di grande e riconosciuta eccellenza.

Sabato 26 novembre, nel corso del programma Piazza Verdi sulle frequenze di Radio Rai 3, si è svolta la fase finale del premio Rete Critica, assegnato alla compagnia Menoventi, in ballottaggio con la compagnia Ricci/Forte, risultata invece la favorita dal pubblico votante sulla pagina facebook di Circocritico. Il premio, voluto da Oliviero Ponte di Pino, Anna Maria Monteverdi, Andrea Porcheddu e Massimo Marino, era alla sua prima edizione ed ha coinvolto bloggers, gruppi critici e siti di informazione teatrale in tutte le fasi della premiazione, dalla scelta dell’elenco dei finalisti all’assegnazione del premio, che verrà ufficialmente consegnato alla compagnia nell’ambito dell’assegnazione dei premi Ubu il 12 dicembre, presso il Piccolo Teatro di Milano.
A vincere, una compagnia che sta valicando i confini emiliano-romagnoli per portare una ventata di novità nel panorama teatrale italiano, i Menoventi, composta da Consuelo Battiston, Gianni Farina e Alessandro Miele. Forti di un’ideologia artistica innovativa e in continuo movimento, il palco diventa luogo di ingarbugliati meccanismi scenici e trovate drammaturgiche esilaranti, dove sperimentare non solo le varie tonalità artistiche di cui il teatro può colorarsi ma anche i giochi a cui lo spettatore è disposto a prestarsi per entrare – o meglio, essere spinto – nella dimensione dell’invenzione scenica.
Nata nel 2005, sin dall’inizio la loro opera è caratterizzata dalle dimensioni della vorticosità e, quindi, della vertigine, dentro cui perdersi, rimanere bloccati, oppure ritrovarsi, nel costante tentativo di creare un equilibrio, un punto fermo e rassicurante alla riflessione, per far saldare gli ingranaggi che mettono in moto il pensiero da cui l’opera nasce e dentro cui inevitabilmente essa rimane incastrata. Su questa rotta viaggia anche la loro ultima creazione, L’uomo della sabbia – capriccio alla maniera di Hoffmann, presentato in prima nazionale a Vie-Scena Contemporanea Festival di Modena: un labirinto fatto di mille domande e in cui nessuno si presta a dar risposte, in cui perdersi diventa l’unico modo per ritrovare un’uscita, in cui il limite tra realtà e sogno viene cancellato per dare spazio alla circolarità delle immagini, alla ripetitività dell’ossessione, all’ampliamento della confusione.
Con tredici voti contro i dieci dati a Ricci/Forte, la critica web ha decretato la vittoria di una realtà giovane e poliedrica, e ha dato un ulteriore segno della propria presenza nel panorama della riflessione sul teatro, che è forte e determinante, non più in ombra alla carta stampata ma viva e alla luce del sole, ora più che mai.

Per info: www.menoventi.com