Nel magma dei Promessi sposi, c’è sempre da scovare qualcosa

Il capolavoro di Manzoni nella rielaborazione teatrale di Testori torna in scena al Franco Parenti. E offre ancora molti spunti.

Un teatro teatro, con sette attori sul palcoscenico e una vera scenografia: I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori, nell’adattamento e con la regia di Andrée Ruth Shammah, in cartellone fino al 23 febbraio nella sala grande del Teatro Franco Parenti di Milano, vanno visti. Ci vuole un po’ di pazienza, perché lo spettacolo dura tanto e alcuni monologhi sono francamente lenti e anche poco comprensibili, pur assegnando loro una valenza ironica. Ma resta che si tratta di un ottimo testo teatrale. Certo è molto pirandelliano. Così smaccatamente pirandelliano, negli attori che diventano i personaggi in un continuo, doppio, rimando tra realtà e finzione, che a volte l’effetto parodistico appare esagerato. Però è un testo di fine scrittura, di grande respiro, di ottima analisi. E permette davvero di espandere, di illuminare tutti i tempi presenti nel capolavoro di Alessandro Manzoni.

Certo, non affronta le controverse letture storiche dello scrittore lombardo (la sua mitizzazione di Carlo Borromeo oggi appare antistorica, la sua lettura della vicenda di Marianna de Leyva è limitata, etc.). Ma l’attenzione di Testori è evidentemente spostata su altro. Tanto gli eventi più storici, dall’assalto ai forni alla peste, restano in sottofondo. Ciò che preme all’autore è capire le ragioni dei singoli personaggi. E ci riesce bene.

Gli attori in scena sono tutti bravi (anche se, per chi non è lombardo, la scelta voluta di sbagliare la pronuncia delle vocali è francamente fastidiosa), tranne la giovane che interpreta Lucia (Nina Pons) che forse porta l’apparecchio dei denti. Certo non brilla per doti interpretative, benché sia ovvio che la regista abbia cercato una “giovane ingenua”.

Luca Lazzareschi (il maestro, nonché Don Abbondio, Egidio, Fra’ Cristoforo e l’Innominato) è invece davvero bravissimo, poliedrico, ironico e tragico. Filippo Lai è ideale nella parte di Renzo. E Laura Marinoni ha una rara capacità di riempire, quasi di saturare la scena, anche soltanto con lo sguardo.

Lo spettacolo è in scena
Teatro Franco Parenti – Sala Grande

Via Pier Lombardo 14 – Milano
fino al 23 febbraio 2020
visto il 15 febbraio alle 20,30

I Promessi sposi alla prova
di Giovanni Testori
adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
con Luca Lazzareschi, Laura Marinoni, Filippo Lai, Nina Pons, Claudia Ludovica Marino, Sebastiano Spada e la partecipazione di Carlina Torta
scena Gianmaurizio Fercioni
luci Camilla Piccioni
musiche Michele Tadini e Paolo Ciarchi
produzione Teatro Franco Parenti/Fondazione Teatro della Toscana
con il sostegno dell’Associazione Giovanni Testori
(durata 2 ore e 20 minuti)