Miti dell’età contemporanea: idoli o vizi?

Nell’estivo Giardino delle Esperidi compaiono gli Idoli dell’età moderna: in scena al festival brianzolo lo spettacolo amaro della compagnia Carrozzeria Orfeo.

«Finalmente qualcosa di diverso», dice una signora a un’amica, mentre aspetta che lo spettacolo inizi. Santa Maria Hoè è un paesino in piena Brianza ed è il Comune capofila dell’organizzazione de Il Giardino delle Esperidi, festival alla sua settima edizione realizzato da Scarlattine Teatro e Campsirago Residenza Monte di Brianza.
La manifestazione propone spettacoli di danza, musica, teatro, con momenti dedicati anche ai bambini e, soprattutto, con iniziative finalizzate al coinvolgimento diretto del pubblico per rendere ciascuno spettatore uno “spett-attore”.
Forse non tutti entreranno in contatto con l’organizzazione del festival, ma sicuramente le Esperidi sono riuscite a instaurare un rapporto stretto con i cittadini, dimostrando come sia possibile proporre un teatro di qualità anche nei piccoli centri di provincia.

La compagnia Carrozzeria Orfeo, giovane formazione nata in seno all’Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, presenta in anteprima nazionale alle Esperidi Idoli, prima di essere ospitata al Napoli Fringe Festival; il debutto nazionale è previsto per fine luglio al Kilowatt Festival di Sansepolcro. Per le nuove compagnie emergenti il percorso tra i vari festival è tracciato: ma se è difficile distinguersi tra le tante nuove proposte che il mondo teatrale genera, il compito arduo è affermare un linguaggio che duri nel tempo, sopravvivendo alle facili mode (spesso create da una certa critica) che, in alcuni casi, finiscono per “bruciare” il potenziale creativo di un gruppo (o per sopravvalutare una sostanziale mediocrità).

Rappresentati, derisi, demoliti: questo accade ai nostri miti, messi a nudo da Carrozzeria Orfeo. Idoli riesce a fare dell’ironia sinceramente divertente sui «nuovi vizi» della nostra contemporaneità: la rincorsa al denaro, la mancanza di rispetto nei confronti dei “vecchi” (che ingombrano, ma di cui siamo pronti ad arraffare la pensione), le relazioni affettive affette dal morbo dell’insicurezza, della violenza, del disagio, delle difficoltà economiche. E sopra tutto si stende il velo invisibile della morte, esorcizzata attraverso la comicità (impossibile non ridere quando il nonno si lamenta che la figlia e il genero hanno acquistato un frigo nuovo per conservarlo dopo la morte e continuare a percepire la sua pensione).

La drammaturgia agrodolce di Idoli sostituisce in maniera progressiva le risate iniziali al sorriso amaro: con un linguaggio violentemente realistico vengono rappresentati scorci del nostro presente, riuscendo a tenersi lontano sia dalla gratuità del turpiloquio e della violenza quasi oscena di alcuni momenti, sia dal perbenismo di facciata.

La famiglia e le relazioni sentimentali (sia dei figli che dei genitori) sono rappresentate come covo in cui si annidano e su cui si riversano le difficoltà che l’individuo deve affrontare per trovare la propria identità. Lo spettacolo si muove con disinvoltura tra cinismo e paradosso, tra realismo e digressioni oniriche: proprio come nella vita, comico e tragico si mescolano. Amore, denaro, lavoro: li abbiamo messi sul piedistallo della nostra idolatria, in loro nome abbiamo sacrificato sull’altare della vita la nostra felicità, ma non rinunciamo a sognare l’incontro vero con una persona, e dei sentimenti a colori in mezzo al bianco e nero della realtà che ci siamo scelti.

Carrozzeria Orfeo ha dimostrato di avere il coraggio per affondare le mani negli aspetti più torbidi della nostra realtà individuale e collettiva: il futuro del lavoro della compagnia ha i presupposti per essere ancora più incisivo, approfondendo anche l’accenno di teatrodanza iniziale e il contributo delle musiche nel sottolineare le atmosfere create dalla drammaturgia.

Lo spettacolo è andato in scena:
Parco Comunale di via Ronchetto – Santa Maria Hoè (Lc)

sabato 25 giugno

Idoli – anteprima nazionale
di Carrozzeria Orfeo e Centro RAT-Teatro dell’Acquario
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con Gabriele Di Luca, Giulia Maulucci, Valentina Picello, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
scene e foto Calire Pasquier
musiche originali Massimiliano Setti
luci Diego Sacchi
organizzazione Luisa Supino
disegni e grafica Giacomo Trivellini
coprodotto da Teatro Stabile del Veneto, Kilowatt Festival
in collaborazione con Regione Toscana – Progetto Filigrane, Centro Il Funaro di Pistoia
con il sostegno di La Corte Ospitale, Amat/Teatro Rossini di Pesaro, Notte Nera, AR[t]CEVIA International Art Festival
(durata dello spettacolo 65 minuti)

prossime date dello spettacolo:
giovedì 7 e venerdì 8 luglio – E45 Napoli Fringe Festival, Galleria Toledo
mercoledì 27 luglio – Kilowatt Festival, Sansepolcro (Ar)