C’era una volta

È uno spettacolo di quelli che si definiscono “belli” Il bosco, in scena al Teatro Argot di Roma per la regia di Elena Arvigo e Valentina Calvani.

C’era una volta un bosco, una casa. C’erano volte in cui c’era sentimento. «Tutto a un certo punto viene portato via dall’acqua. Niente resiste al tempo.» Il testo di David Mamet si arricchisce di una scenografia calda e accogliente, messa in ulteriore risalto da un buon disegno luci, in cui “vivono” due bravissimi attori mossi da una regia delicata ma presente.
Già dall’inizio il pubblico viene portato in una dimensione familiare, intima, è invitato a varcare la soglia d’ingresso di un giardino da cui spiare Ruth e Nick, i protagonisti, ascoltare i loro discorsi, emozionarsi del loro imbarazzo: sono due amanti timidi, due adolescenti cresciuti alle prese con un sentimento che ancora non sanno definire e di cui cercano di tracciare un profilo. Il loro dialogare è apparentemente privo di senso: parlano tanto senza parlare di nulla. È un continuo rilancio a racconti, ricordi, storie, sogni; una costante presa di distanza dal presente, dall’idillio cercato e sfiorato che svanisce di colpo non appena il senso e il tangibile prendono posto all’interno dei discorsi. La poesia e la delicatezza di un quadro familiare, di volute di fumo che dalla pipa si perdono nella scena, svaniscono nella seconda parte del racconto, fatto di frasi asciutte, taglienti, senza più fronzoli. È uno spettacolo in fin dei conti tragico, costruito sulla paura, quella di trovarsi e quella di perdersi. È uno spettacolo dove in apparenza non succede nulla, ma sotto la superficie di corpi che non riescono ad allontanarsi si agitano impulsi tanto forti da lasciare senza fiato. Ruth e Nick non riescono ad andar via da quella casa, non riescono ad andar via da loro stessi; non riescono ad amarsi e neanche a farsi davvero del male. Hanno bisogno uno dell’altra, o forse hanno bisogno di trovare nell’altro la loro parte mancante.
Elena Arvigo e Andrea Di Casa sono impeccabili nella loro interpretazione: chiuso e paranoico lui, ingenua e leggera lei, controllati e credibili nell’evoluzione che i loro personaggi subiscono. Da una timidezza estrema che rivela tenera familiarità si arriva alla violenza, sempre repressa e mai veramente esplosa. Uno spettacolo emozionante ed emozionale, con un testo complesso e sottile allo stesso tempo e una messa in scena raffinata, capace di sottolineare con luci e musica i cambiamenti nell’animo di attori e pubblico. Da vedere assolutamente.

Lo spettacolo continua:
Teatro Argot Studio
via Natale del Grande, 27 – Roma
fino a domenica 6 novembre
orari: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 18.45

Associazione M15 e SantaRita Teatro presentano
Il bosco
di David Mamet
regia Elena Arvigo, Valentina Calvani
con Elena Arvigo, Andrea Di Casa