Tempo di festa

Organizzato da Koreja Cantieri Teatrali, fino all’8 agosto si terrà la XIV edizione del Teatro dei Luoghi Festival & Fineterra, la rassegna estiva leccese di teatro, parole e luoghi da vivere e rivivere dopo i mesi bui della pandemia.

Koreja Teatro è un punto di riferimento per la produzione, la ricerca e la provocazione teatrale. Interrotta la programmazione Strade Maestre 2019/2020, Koreja ha deciso di organizzare Teatro dei Luoghi Fest & Fineterra come «una linea ininterrotta anche se spezzata perché a chi ha resistito, gli è fiorito il cuore», dunque ispirandosi a quelle stesse parole di Edoardo Sanguineti per Sandro Pertini da cui la stagione era sorta e ponendosi quale inconsueto e paradossale suo proseguimento.

Profondamente radicato nel Sud, fedele al fervore grotoskiano e del Terzo Teatro, il Teatro dei Luoghi Fest & Fineterra porterà infatti gli spettatori attraverso luoghi particolarmente suggestivi, dalle Mura Urbiche alla dimora cinquecentesca Masseria Tagliatelle, dal Museo archeologico Sigismondo Castromediano, il più antico della Puglia, all’Ex Convento dei Teatini.

Lasciate alle spalle la paura e l’incertezza, Koreja prosegue inoltre la propria indagine sul senso delle parole, della distanza, del tempo e del corpo anche organizzando – con Claudia Durastanti, Massimo Bray Luisa Torsi e César Brie – una riflessione che avrà luogo attraverso quattro incontri coordinati dalla giornalista Antonella Gaeta e da Giulia Maria Falzea.

La sinossi e la descrizione del Teatro dei Luoghi riportano che «i luoghi della fioritura sono sì gli spazi fisici da riabitare, da ripopolare ma soprattutto il coraggio e la paura di piantare ancora semi di parole, corpi, suoni ed averne cura»; luoghi della fioritura sono dunque anche quelli dei primi due spettacoli del 24 luglio, data di inaugurazione della rassegna.

Il cielo sopra Lecce è la performance site-specific che ha aperto in modo ufficiale il Teatro dei Luoghi Fest. In uno spazio fuori dal tempo, una trentina di spettatori guidati da radiocuffie tra le Mura Urbiche, dalla fortificazione cinquecentesca leccese dell’imperatore Carlo V all’ingresso della città, passo dopo passo, storia dopo storia, sono stati portati a una riflessione senza immediata risposta allo shock del Covid19. Il percorso sembra un esodo, magari verso una nuova normalità. Domande, osceni flussi di pensieri che l’essere umano tende a cancellare, ma basta un odore, una frase, un’immagine per fare riaffiorare il mostro.

Il cielo sopra Lecce riporta a una connessione sensoriale, il tatto, l’udito, la vista, l’olfatto, la sensazione delle mura tiepide al tramonto, un giardino dell’Eden contrapposto ai rumori della città, le voci e le storie di Anagoor, Sotterraneo e Massimiliano Civica. Viene voglia di soffermarsi più nei luoghi delle mura urbiche, per sentirne maggiormente il respiro. Un peccato doverle abbandonare, un peccato non poterle vivere per più tempo e, probabilmente, l’evento avrebbe goduto di una più duratura relazione con gli spazi della fortificazione.

Per primo amore, curato da Salvatore Tramacere ed Elena Bucci, è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea, dal Fondo Europeo di sviluppo regionale, da fondi nazionali della Grecia e dell’Italia, uno spettacolo in eterno sviluppo, forte delle contaminazioni derivate dai vari luoghi e dalle artiste che lo hanno interpretato nei diversi contesti in cui è stato presentato.

Prima di andare in scena alla Masseria Tagliatelle, ristrutturata e aperta da poco, Per primo amore era già stato presentato in musei e spazi pubblici, in Italia e all’estero, sotto forma di percorso itinerante tra statue antiche, reperti storici e frammenti delle lettere delle Heroides di Ovidio recitate in cuffia. In questa trasposizione dal vivo, pensata ad hoc per la Masseria, le parole di Ovidio non perdono di forza rispetto alla versione iniziale e, grazie all’interpretazione di Emanuela Pisicchio (Arianna), Giorgia Cocozza (Filide), Anđelka Vulić (Enone), Alessandra De Luca (Fedra) e Maria Rosaria Ponzetta (Medea), arrivano dritte al cuore degli spettatori. In particolare vale la pena citare l’eccellente Anđelka Vulić per una singolare unione di movimento, voce e interpretazione.

L’innesto corale permette a ognuna di trovare il proprio spazio e il proprio ritmo. Tempi, pause e interazioni tra le eroine appaiono equilibrati e al contempo dinamici: le difficoltà dell’essere donna emergono senza retorica e senza nessun intento pedagogico, lo spettatore ha la libertà di poter pensare ai gesti estremi e passionali, alle vendette alla solitudine di archetipi femminini che hanno condizionato e condizionano tuttora la letteratura, l’arte e la società stessa.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Teatro dei Luoghi Festival & Fineterra
venerdì 24
Mura Urbiche
Il Cielo sopra Lecce
drammaturgia Anagoor, Sotterraneo, Massimiliano Civica
cornice narrativa Carlo Presotto
cornice sonora Andrea Cera

Masseria Tagliatelle
Per primo amore

progetto site specific
cura artistica Elena Bucci
cura del progetto Salvatore Tramacere
con Giorgia Cocozza, Alessandra De Luca, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić
musiche originali Giorgio Distante
tecnici di compagnia Alessandro Cardinale, Mario Daniele
organizzazione Georgia Tramacere
amministrazione Daniela de Matteis