Si entra nel vivo nella kermesse ospitata da San Gimignano con un incontro pomeridiano, il cunto di Mimmo Cuticchio e il primo studio di Protopinocchio.

Mentre il cielo non si decide tra un nuvoloso foriero di pioggia (che scamperemo) e i raggi di un sole rovente (che finiranno per accompagnarci fino al tramonto), nella raccolta piazza Pecori, Renzo Francabandera introduce l’incontro Generazioni a confronto. Il tema sul quale discutono artisti, critici e operatori per quasi due ore è molto interessante, ossia quale sia stato, per ognuno, il preciso momento in cui è avvenuto lo scarto tra un prima, contraddistinto dal disinteresse verso il teatro, e un dopo, scandito dalla passione verso quest’arte antica e atavicamente connessa con l’immaginario collettivo – oggi degradata a disciplina dello spettacolo. Una domanda solo all’apparenza frivola perché, in realtà, sottintende la difficoltà del teatro contemporaneo di diventare esigenza di vita, sapere e bellezza per le nuove generazioni. Un tema che ha visto risposte diverse e considerazioni sull’attuale società massmediatica e sulla sovrabbondanza di offerte ludico/ricreative (nelle quali, forse, il teatro rientrerebbe); sulla distanza tra esperienza reale e realtà virtuale (termine ossimorico); sul ruolo della scuola e dell’università nella formazione di una coscienza critica e sull’apertura di nuovi orizzonti estetici, oltre che etici; ma soprattutto ha messo in luce la curiosa comunanza esperienziale degli astanti che hanno, quasi tutti, approcciato il teatro grazie alla scuola e alla famiglia e, quindi, in età giovanile.

A seguire, Mimmo Cuticchio – protagonista di un pezzo di storia del teatro: esposizione ed exempla di cunto siciliano. Dopo la chicca dell’incontro tra Ulisse e Polifemo, il maestro di Gela racconta una tra le avventure dei Paladini di Francia – oltremodo godibile perché qualche reminiscenza dell’Orlando Furioso ariostesco possiamo vantarla tutti. Nel suo racconto che, potremmo sintetizzare, frammezza i dialoghi in siciliano con le didascalie in italiano, la bella Angelica acquisisce la propria psicologia contemporanea e a tutto tondo, che la renderà – grazie alla penna del poeta e diplomatico al servizio degli estensi – una tra le figure femminili più avanguardiste della storia della letteratura italiana. Cuticchio si dimostra all’altezza del compito di trasformare in visioni le parole stampate, restituendo umanità e complessità. La prima, grazie all’intercalare in dialetto colloquiale, che sottolinea gli aspetti più terreni anche del più impavido eroe; la seconda, a mezzo di una mimica ridotta all’osso eppure iconograficamente efficace e a quel ritmato, scandito dalla respirazione, che cita – più che recitare – le battute delle imprese e delle battaglie (Ronconi docet, ben prima di Ronconi e con maggiore autoironia).

A conclusione di serata il primo studio di Protopinocchio che, in quanto tale, non può essere giudicato nel suo complesso ma si possono solamente fare alcune considerazioni su quanto visto. Sicuramente convincono le musiche, insieme fiabesche e circensi, firmate da Bruno Coli. Precise ed evocative sia le luci che l’emersione dei personaggi dal buio, in un lento disvelamento che è anche un ingresso alla vita. Interessante l’incipit recitato che apre visioni nella mente dello spettatore e molto ben riuscita la comparsa della marionetta che, stagliandosi su un fondale naturale (composto dalle fronde degli alberi) con un’illuminazione prepotente dal basso sembra davvero strappata alla terra (o, più esattamente, a un pezzo di legno). Convince molto meno la prova dei danzatori (forse per mancanza di tempi di prova adeguati) che, nelle prese difficoltose, nei passaggi imprecisi e in una certa precarietà nel mantenere le posizioni, risultano tecnicamente non all’altezza delle coreografie.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Orizzonti Verticali 2018:
San Gimignano, varie location
da martedì 3 a domenica 8 luglio

sabato 7 luglio, dalle ore 17.00
Palazzo della Propositura
piazza Pecori
Generazioni a confronto
incontro fra pubblico, artisti, scrittori, critici, giornalisti e operatori
moderatore Renzo Francabandera

ore 21.00
Rocca di Montestaffoli
Mimmo Cuticchio in:
A singolar tenzone
cunto di e con Mimmo Cuticchio

ore 22.30
piazza Sant’Agostino
Opus Ballet/Giardino Chiuso presentano:
Protopinocchio
drammaturgia Tuccio Guicciardini
coreografia Patrizia de Bari
musiche originali Bruno Coli
con i danzatori della compagnia Opus Ballet
direzione artistica Rosanna Brocanello
coproduzione Opus Ballet, Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali

Foto di Francesco Spagnuolo