Pirandello, ovvero lo smarrimento della coscienza moderna

teatro-eliseo-roma-80x80Umberto Orsini, al Teatro Eliseo, torna al drammaturgo siciliano, restituendone tutta l’indomabile lucidità grazie anche a una regia memorabile.

Non ci stancheremo mai di dire che quella di Luigi Pirandello è la coscienza della modernità, la più lucida consapevolezza della messa in crisi delle verità assolute che avevano fondato le idee metafisiche sulle quali l’uomo ha basato la sua millenaria cultura fino al Novecento. Per dirla con Gyorgy Lukacs, una volta che gli dei hanno abbandonato il mondo e sono rimasti spettatori muti, lasciandoci alle nostre crepe e ai nostri abissi, la voragine del non-senso della vita si è spalancata una volta per tutte dinanzi a quello strano e patetico essere che è l’uomo, privo ormai di riferimenti e di categorie in grado di orientare la sua esistenza; ed è per questa ragione che tornare a Pirandello è un atto dovuto ancora oggi, in un’epoca problematica che come non mai ci costringe tutti a ripensare alle nostre vite mettendo in discussione le nostre certezze. Tornare a Pirandello oggi non è così facile però, perché da un lato si tratta di onorare un classico della letteratura moderna mondiale, dall’altro di conferire ad esso un’impronta contemporanea in grado di rivitalizzarlo e renderlo pregno di significato anche nel 2014. Questo riesce allo splendido spettacolo in scena al Teatro Eliseo fino al 9 marzo, che sta registrando un’ottima risposta da parte del pubblico e che si presenta come una boccata di ossigeno per la scena teatrale della capitale. Ci stiamo riferendo a Il giuoco delle parti, spettacolo diretto magistralmente da Roberto Valerio che si avvale della straordinaria scenografia di Maurizio Balò e soprattutto di un corpus di attori perfetto, tra i quali spicca il nome del maestro Umberto Orsini, che festeggia con quest’opera i suoi 60 anni di carriera. Una carriera fatta di grandi successi, attraversata da storiche interpretazioni di grandi classici e iniziata nel 1957, che lo ha visto protagonista in tragedie classiche, in Shakespeare, in commedie e in tanti capolavori della modernità. Pirandello è un referente importante per la carriera di Orsini, e nello specifico proprio Il giuoco delle parti rappresenta una tappa essenziale della sua carriera: già messo in scena nel 1996 per la regia di Gabriele Lavia, nella pièce pirandelliana Orsini offre il meglio di sé, grazie al fascino irresistibile di un personaggio al contempo diabolico e sornione, ironico e astuto, e come spesso accade nel drammaturgo siciliano geniale e folle. A convincere è la soluzione registica di sovrapporre i deliri del pazzo rinchiuso in manicomio con immagini della sua memoria, i piani del passato, dell’immaginazione e del presente si confondono e vengono scanditi da ottimi giochi di luce. Anche la regia perciò insiste su quello spaesamento e smarrimento tipico della coscienza moderna, dove a una concezione forte del soggetto si sostituisce il teatro della vita, dove tutto sta a interpretare la parte giusta al momento giusto, fino a fare impazzire il meccanismo della società e della vita.

Lo spettacolo continua:
Teatro Eliseo
via Nazionale, 183 – Roma
fino a domenica 9 marzo
orari: ore 20.45, mercoledì e domenica ore 17.00

Teatro Eliseo presenta
Il giuoco delle parti
di Luigi Pirandello
regia Roberto Valerio
con Umberto Orsini, Alvia Reale, Michele Di Mauro, Flavio Bonacci, Carlo de Ruggieri, Woody Neri
scenografia Maurizio Balò