Signor Molière, si ammali lei… poi vedrà!

teatro-rifredi-firenzeIl celebre drammaturgo francese è sbarcato al Teatro di Rifredi di Firenze con il suo Malato Immaginario. Uno spettacolo dal ritmo incalzante che non ha deluso il folto pubblico fiorentino.

Ipocondria: atteggiamento psichico caratterizzato da una costante apprensione per la propria salute e dall’ansiosa o addirittura ossessiva tendenza a sopravvalutare i minimi disturbi.

Il signor Argante è un uomo ricco, vive servito e riverito in una bella casa e il cielo gli ha donato una figlia affettuosa e amorevole. All’apparenza ha tutto ciò che un uomo possa e debba desiderare; gli tuttavia ha un problema, un enorme problema, un immenso problema: è gravemente e irrimediabilmente malato. O meglio, egli crede di essere malato. Ma ne è così intensamente convinto da risultare preda indifesa di una malattia tanto oscura quanto invalidante. E cosa può fare un pover’uomo al quale nemmeno le efficaci purghe e gli indispensabili salassi dell’eminentissimo dottor La Squacquera sembrano dare sollievo? Semplice: concedere la mano della figlia al giovane Diarroicus – un giuggiolone che ha appena terminato gli studi e che fa ogni cosa senza grazia e nel momento sbagliato- in modo da avere un medico sempre a portata di mano, poco importa se lei ama un altro uomo.
Con queste premesse Molière tesse la trama di una commedia fortemente intrisa di realismo. La sua ultima opera, infatti, non vuole solo divertire, ma alterna attimi di farsa sfrenata, a momenti di cinismo e tragica disillusione. La sua è una forte denuncia sociale nei confronti dei medici, la cui casta aveva raggiunto preoccupanti vertici di scorrettezza e disonestà.

L’adattamento di Ugo Chiti appare adeguato ed efficace. Il regista conferisce alla commedia un ritmo incessante che coinvolge ininterrottamente il pubblico trascinandolo in un mondo fatto di luci e ombre. Chiti porta in scena una «farsa-commedia intrisa di realismo dove i personaggi si muovono sulla ritmica dell’intreccio comico occhieggiando alla Commedia dell’Arte senza tralasciare, dietro il risibile, quella seconda lettura d’ombra che lascia intuire la natura più sinistra di figure inquiete».
E sono proprio quei personaggi, con il loro forte spessore psicologico e le inaspettate sfaccettature dei loro caratteri, a rendere questa commedia tanto interessante. Gli attori sono quelli della ormai collaudata Compagnia Arca Azzurra Teatro con cui Chiti collabora da anni. Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda ed Elisa Proietti si dimostrano tutti all’altezza dei loro ruoli e sanno dare voce e corpo alla storia senza risultare mai leziosi o artefatti. Una menzione speciale merita Giuliana Colzi che, nei panni di una Tonina toscana e verace, conferisce leggerezza e saggezza alla commedia.

Il Malato Immaginario di Chiti è una commedia spensierata e al tempo stesso impegnata che trascina lo spettatore in un frenetico vortice narrativo. È la dimostrazione che le opere classiche possono essere efficacemente modernizzate senza mai perdere di vista il buon gusto e senza ricorrere a dubbiose trovate drammaturgiche.
Molière morì poco dopo una rappresentazione de Il Malato Immaginario ma, ne siamo sicuri, il suo caro Argante sopravviverà ancora per molto, molto tempo!

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Rifredi

via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze
da giovedì 5 a domenica 8 novembre 2015

Il Malato Immaginario
di Molière
Arca Azzurra Teatro
adattamento, ideazione dello spazio, costumi e regia Ugo Chiti
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti