Le roi Molière

vascello-teatro-romaIl malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire, in scena fino al 23 febbario, all’interno dell’interessante stagione del Teatro Vascello, nella riuscita interpretazione di Teresa Ludovico e del Teatro Kismet Opera di Bari.

Il malato immaginario del commediografo Molière, alla nascita Jean-Baptiste Poquelin, è un testo classico della letteratura europa, non solo francese (dove svolge, a livello di programmazione scolastica, un ruolo pari a quello che in Italia è attribuito a un Manzoni o un Dante). Il suo autore visse nel XVII secolo durante il regno di Luigi XIV, il Re Sole, e fu uno spirito già pienamente moderno. Laico, vivace ed erudito, ambizioso ed esperto teatrante, si formò più sul campo che nelle accademie e il suo stile rimane ancora oggi inconfondibile. Magistrale nel costruire testi basati su semplici e credibili qui pro quo, Molière è infatti ricordato per la mirabile capacità di offrire una critica dei vizi e delle ridicole mode della società allo stesso tempo divertente e sagace. Proprio per questa capacità, unita alla sottile introspezione psicologica dei personaggi, per l’interesse nei confronti della realtà così com’è e la cura dei costumi e le scenografie, Molière è considerato a buon diritto il patrono della Comédie-Française e precursore della cosiddetta riforma goldoniana.

Amato da Goethe («tanto grande che ci sorprende sempre ogni volta») fino a Calvino («esilarante, eppure ci fa pensare»), ancora oggi il suo messaggio continua a mietere successo nei teatri di tutto il mondo, anche se purtroppo, spesso e volentieri, viene privato della originaria carica satirico-rivoluzionaria e offerto in semplice chiave comico-conservatrice.

L’adattamento di Teresa Ludovico rispetto a questo rischio mostra grande personalità.
La rilettura complessiva è infatti avvincente e appassionante, merito di una riuscitissima scelta scenografica (una piramide-mausoleo alla cui cima si pone l’ipocondriaco Augusto Masiello e dal cui interno vedremo sorgere e costruirsi i vari ambienti in cui la storia è contestualizzata) e dell’identificazione della vicenda del protagonista (il malato Argante) con quella dell’autore che, com’è noto, morì proprio poco dopo una recita de Il malato immaginario. Accanto a una regia solida nel gestire il ritmo della narrazione, l’ottimo accompagnamento musicale di Nino Rota arrangiato da Michele Di Lallo e i continui cambi di costume, sono da menzionare positivamente anche l’intrigante presenza di un narratore interno come Pulcinella, la scelta di traslare le vicende in Italia e il convincente muoversi con buon equilibrio tra serietà e divertimento dell’intera pièce, componendo un allestimento virtuoso nel superare un’impostaziona vocale non convincente nel proporsi eccessivamente sopra le righe, al limite dell’urlato (eccezion fatta per il Pulcinella di Marco Manchisi, particolarmente a proprio agio con il dialetto napoletano).

Un dettaglio che non inficia la complessiva buona riuscita della messa in scena, che nella celebre diatriba – che chi ha frequentato il Liceo Classico conosce bene – se l’opera di Molière trovi le proprie origini in Terenzio piuttosto che in Plauto, in questo adattamento di Teresa Ludovico lascia decisamente propendere per il teatro spettacolare, sfacciatamente comico e fantasioso di quest’ultimo.

Da vedere, senza remore.

Lo spettacolo continua:
Teatro Vascello

via Giacinto Carini,78 – Roma
fino a domenica 23 febbraio 2014
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00

Teatro Kismet Opera di Bari
Il malato immaginario
ovvero Le Molière imaginaire

regia, adattamento e riscrittura di Teresa Ludovico
con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Ilaria Cangialosi, Serena Brindisi, Paolo Summaria, Michele Cipriani, Daniele Lasorsa
arrangiamenti musicali Michele Di Lallo
spazio e luci Vincent Longuemare
assistente alla drammaturgia Loreta Guario
costumi Luigi Spezzacatene – Artelier Casa d’Arte
musiche di Nino Rota