Il razzismo religioso dal Cinquecento shakespeariano ai giorni nostri

versiliana.locIl festival La Versiliana apre la stagione con la nuova produzione della Popular Shakespeare Kompany di Valerio Binasco.

Dopo il “battesimo ufficiale” avvenuto con La tempesta in occasione del 64° Festival Shakespeariano, la Popular Shakespeare Kompany, guidata da Valerio Binasco, presenta il suo Mercante di Venezia, con Silvio Orlando nelle vesti dell’ebreo Shylock.

Appartenente al filone artistico antisemita entro cui si colloca anche L’ebreo di Malta di Cristoph Marlowe, e tratto dalla novella trecentesca Il Giannetto di Ser Giovanni Fiorentino, Il mercante di Venezia è un testo ambiguo e controverso, al punto da aver sempre creato due fazioni contrapposte di pensiero sia tra gli spettatori sia tra gli studiosi.

Il giovane gentiluomo Bassanio vuole chiedere in moglie la ricca ereditiera Porzia. Per corteggiarla degnamente si rivolge al compagno fraterno Antonio, il “mercante di Venezia”, per ricevere da lui un prestito di 3 mila ducati che purtroppo l’amico non è in grado di concedergli, avendo interamente investito il suo capitale in merci e traffici marittimi. Può solo offrirsi di fargli da garante con Shylock, ebreo usuraio, verso il quale prova un profondo odio (ricambiato). Il ricco ebreo accorda il prestito a Bassanio, richiedendo però, come garanzia in caso di mancato pagamento, una libbra di carne di Antonio. L’accordo viene stipulato e il giovane ha i suoi 3 mila ducati.

Mentre quest’ultimo si trova a Belmonte a conquistare la nobile ereditiera, Antonio perde tutte le sue merci in mare, non riesce a restituire il prestito in tempo e Shylock reclama la sua libbra di carne (che avrebbe quindi determinato la morte del mercante). Nel momento in cui l’ebreo sta per avere la sua “giustizia”, giunge il misterioso avvocato Baldassarre (in realtà si tratta di Porzia travestita da uomo) che non solo riuscirà a salvare la vita di Antonio, ma costringerà Shylock a chiedere la grazia al Doge per non essere condannato a morte e a convertirsi al cristianesimo.

Come già per La tempesta, anche in questa trasposizione la traduzione e la regia sono curate da Valerio Binasco, che riutilizza in parte la scenografia della regia passata: due pannelli color ruggine che costringono lo spettatore a ricreare i diversi ambienti con l’ausilio della sola immaginazione. Il lavoro di continuità e attualizzazione che Binasco sta portando avanti nelle sue produzioni shakespeariane prosegue nella caratterizzazione dei personaggi, ancora una volta ribaltati rispetto ad altre interpretazioni teatrali e/o critiche. Antonio si presenta in scena vestito in giacca, con la camicia sbottonata, i capelli tirati indietro dal gel e occhiali da sole, come fosse un boss della malavita, mentre i suoi amici appaiono come avventurieri in cerca di ricchezze e ricche ereditiere; Porzia e la sua ancella si tramutano in due macchiette con una Porzia un po’ isterica e depressa che sa solo piangere e lagnarsi; mentre Shylock si tramuta quasi in una vittima, la cui richiesta di vendetta e di sangue rappresenta una reazione alle offese irrispettose, dissacratorie e violente da parte dei cristiani.

Ancora una volta – come già nel lavoro precedente in cui Calibano era solo «un povero disgraziato» – Binasco ribalta la figura del “nemico”, che diventa il capro espiatorio di individui privi di reali valori (religiosi e morali) e ideali, e diventa exemplum di una serie di soprusi razzisti di cui purtroppo l’umanità si macchia troppo frequentemente ieri come oggi…

Lo spettacolo è andato in scena:
La Versiliana – Marina di Pietrasanta
venerdì 12 luglio, ore 21.30

Il mercante di Venezia
di William Shakespeare
Popular Shakespeare Kompany

regia Valerio Binasco
musiche originali Arturo Annecchino
scene Carlo de Marino

luci Pasquale Mari
con Silvio Orlando
e con (in ordine alfabetico) Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Elena Gigliotti, Simone Luglio, Milvia Marigliano, Deniz Ozdogan, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati

produzione Oblomov Films
in collaborazione con Teatro Stabile di Torino, Estate Teatrale Veronese, Festival La Versiliana

(durata 1.40’ h)