Drammaturgia di una fiction

Al Parco delle Rimembranze del Gianicolo, per Fontanone 2014, è andato in scena Il muro, spettacolo tratto dalla discografia più cupa dei Pink Floyd.

Superata la paura per il mancato finanziamento dell’Estate Romana, la stagione del Fontanone ha continuato a mietere sold out, merito di una location a dir poco meravigliosa e di tradizione ormai consolidata presso il pubblico romano.

Il muro è un allestimento che, sullo sfondo dell’inconfondibile sound dei Pink Floyd, presenta una storia di ordinaria infelicità, la cui trama si snoda come fenomenologia del classico colpo di fulmine finito (forse) male. A un incontro fortuito che determina l’impetuoso nascere dell’amore, seguono infatti un malaugurato matrimonio e la sua ovvia degenerazione. Tra i personaggi di Ettore Bassi e Eleonora Ivone, il casus belli sarà l’implicazione di lui in vicende di corruzione.

Accompagnati dalle psichedeliche musiche eseguite in maniera non sempre impeccabile dai soundEclipse, gli audaci temi cui questo allestimento si fa portavoce sono restituiti con un tono formale e romanzesco, sentimentalistico e ipernaturalistico

Alternando senza soluzione di continuità passato e presente, lo struggente incedere da fiction patisce alcuni cali di ritmo, mentre le interpretazioni risultano non adeguatamente brillanti per uno spettacolo che ha esordito nel 2013 al carcere di Rebibbia.
Sorprende, allora, data la poca profondità dialettica di una impostazione complessivamente televisiva, per come assolve egregiamente le proprie ambiziose intenzioni.

Siamo, ovviamente, lontani dal drammatico conflitto con cui i Pink Floyd mettevano in musica il patologico distacco tra l’individuo e la folla, tra l’artista e la massa, decostruendo con inarrivabile realismo le tragiche condizioni dell’esistenza (la scuola, la famiglia, la guerra).

La rappresentazione di una società che irresponsabilizza e costringe ad accettare come necessaria la costruzione di muro psicologico e di una corazza emotiva, di un confine all’interno del quale isolarsi dal punto di vista personale per mettersi al riparo da ogni possibile giudizio sociale, è raggiunta.

Se The Wall presentava l’aprirsi nudi e sinceri agli altri come unica àncora di salvezza rispetto a una protezione sentita come asfissiante e anticamera della follia, Il muro si ferma un attimo prima. Dando, così, forma al pessimismo di uno spettacolo che il numeroso pubblico presente all’ennesima replica – unico e vero giudice al di là di ogni critica – ha mostrato di ben gradire.

Lo spettacolo è andato in scena all’inteno di Fontanonestate 2014 xix edizione
parco della rimembranza
mer 30 – gio 31 luglio – ven 1 agosto,  ore 21:00

Il muro
di Angelo Longoni
con Ettore Bassi e Eleonora Ivone
regia Angelo Longoni
con i soundEclipse
Stefano Cacace (vocals), Marco Zanni (guitars), Emanuele Puzzilli (drums), Emiliano Zanni (keys & synt), Andrea Agates (bass)