Chiassosa trasposizione

Teatro-sistina-romaAl Sistina Alessandro Siani dirige e interpreta Il principe Abusivo a teatro, in scena con lui, come nell’omonimo film del 2013, uno straordinario Christian De Sica nel ruolo del ciambellano di corte. Una favola moderna rivisitata per il palcoscenico, che poteva scroccare di più dalla pellicola campione d’incassi.

Adattare a teatro quello che è stato un film di successo al cinema non è mai cosa facile, soprattutto se è lo stesso regista e autore a voler fare questo salto. Alessandro Siani, così, giunge sul palcoscenico del Sistina, dopo aver calcato le scene del Teatro Augusteo nella sua Napoli e al Forum di Assago a Milano, ma quella di Roma sembra a tutti gli effetti una vera prima. S’improvvisa abbastanza lì dove sfugge la battuta e i microfoni, soprattutto durante il primo atto, hanno un volume talmente alto da distogliere l’attenzione.

Il Principe abusivo a teatro, favola moderna con tutti gli stereotipi del caso, è una trasposizione troppo ridondante; lo stesso Siani, infatti, si ritaglia un ruolo maggiore a discapito di un sempre eccellente Christian De Sica, ciambellano di corte, che nella versione teatrale ha un ruolo, purtroppo, più marginale.
Ci si trova così di fronte a uno spettacolo ibrido che non è un musical, nonostante ci siano numeri e canzoni che potrebbero inserirlo in quel genere, e diventa un vero e proprio cabaret, essendo Siani protagonista spesso di parti esageratamente lunghe (come quella sull’aereo) in cui scaglia, a gran voce, contro tutti, il suo dialetto napoletano, farcito di parole inventate in cui non può mancare il “nuovo” termine petaloso, per rientrare poi nei canoni classici della recitazione dove si fa strada anche uno straordinario corpo di ballo. È proprio questo a lasciare spesso estasiato il pubblico, per le acrobazie affidate ai bravi contorsionisti, che a loro volta riempiono la scena con personaggi di secondo piano.

La storia, necessariamente, subisce delle variazioni rispetto al copione della pellicola, essendo i linguaggi completamente diversi, ma l’avventura che vive lo scroccone patentato Antonio De Biase resta quella.
È nella periferia di Napoli che il giovane squattrinato si presenta al grande pubblico, lui che per vivere fa da cavia di farmaci da distribuire sul mercato e sta per ritrovarsi all’interno di un sogno a chilometri di distanza, dove, amareggiata e triste, vive la Principessa Letizia. A differenza della madre e della nonna, la nobildonna non è riuscita mai a conquistare una copertina per una buona causa, ecco così che suo padre, il Re, con l’aiuto del fidato ciambellano Anastasio, escogita un piano: immortalare la figlia insieme a un ragazzo di umili origini e farlo passare per il suo innamorato, così da scatenare il gossip. Il piano però segue la scia del cuore e la scintilla tra la bella Principessa e l’abusivo “Principe” scocca sul serio.

Le realistiche ambientazioni create attraverso sorprendenti effetti visivi, unite ai classici oggetti d’arredo, che completano la scenografia di Roberto Crea, fanno vivere la storia quasi come al cinema. I vicoli napoletani che ricreano il movimento delle persone su sfondi animati, il decollo dell’aereo e le prospettive del castello principesco rendono bene l’idea di profondità e sono un mix vincente all’interno dello spettacolo.

Il cast, come anticipato, mantiene la coppia affiatatissima dell’omonimo film campione d’incassi del 2013 e ne ricrea sul palco la stessa locandina. Christian De Sica e Alessandro Siani indossano gli stessi costumi e l’attore romano esibisce il suo talento vocale in due momenti di bel varietà musicale, uno di questi insieme alla bella e brava Stefania De Francesco, nel ruolo di Jessica, che al cinema fu di Serena Autieri. Sarebbe stato interessante ritrovare l’attrice napoletana al fianco di De Sica anche a teatro, senza nulla togliere alla De Francesco; la loro scena all’interno della pellicola mentre cantano Gocce di pioggia era assolutamente più funzionale su un palcoscenico di quella proposta per la versione teatrale, in cui ambientazione e canzone cambiano totalmente. Le musiche, infatti, sono inedite e i testi originali sono affidati a Umberto Scipione, con le canzoni Make Someone Happy e Salt and Pepper tradotte da Vincenzo Incenzo.

Completano i ruoli Elena Cucci nei regali abiti della Principessa, con una vocina troppo stridula e sommessa rispetto a quella sovrastante di Siani, Luis Molteni che interpreta il Re, Ciro Salatino nel ruolo del principino Gherez, e gli amici del protagonista Antonio Fiorillo e Raffaele Musella, nei ruoli rispettivamente di Sasone e Lelluccio.
Lo spettacolo, che ha come media partner il network RTL, 102.5, resterà al Sistina fino ai primi di aprile e ai tanti spettatori che sfoglieranno idealmente il libro posto accanto al sipario, farà dire: C’era una volta… Il principe abusivo.

Lo spettacolo continua:
Teatro Sistina

via Sistina, 129 – Roma
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
(durata 2 h e 20 minuti circa intervallo escluso)

Tunnel Cabaret presenta
Il Principe abusivo a teatro
tratto dal film Il Principe abusivo
regia Alessandro Siani
con Alessandro Siani, Christian De Sica, Elena Cucci, Stefania De Francesco, Deborah Esposito, Antonio Fiorillo, Marta Giuliano, Claudia Miele, Luis Molteni, Lello Musella, Gianni Parisi, Giovanni Quaranta, Ciro Salatino, Alessio Schiavo, Mario Uzzi
musiche inedite e testi originali Umberto Scipione
scenografo Roberto Crea
coreografo Marcello Sacchetta
effetti speciali Clonwerk srl
disegno Luci Gigi Ascione
costumi Eleonora Rella
impianti audio e luci Lombardi srl
realizzazione scena Fratelli Giustiniani srl
trucco e parrucco Ciro Florio