KilowattLa danza con Manfredi Perego, il coinvolgimento della cittadinanza targato Virgilio Sieni, il teatro di Ianniello/Sinisi e la magia in piazza di Pietro Marullo, tutto in una sera, a Sansepolcro

Due sono le caratteristiche che si notano nell’immediato a Kilowatt Festival, quest’anno. L’alta affluenza di pubblico (persino per l’assolo di Manfredi Perego, andato in scena durante la finale dei Mondiali di calcio) e il grande interesse della stampa italiana, non solamente di settore. Detto questo, la domenica teatrale si apre con Primitiva, un assolo che – sebbene offra spunti interessanti e un finale con un suggestivo gioco di luci – non coinvolge particolarmente, sia a causa delle scelte musicali sia per la gestualità e la spazialità di una coreografia che vorrebbe rimandare all’evoluzione della specie (Kubrick docet) ma che non crea un percorso coerente verso il climax finale.

A seguire, Virgilio Sieni propone Ballo 1450_Resurrezione, la restituzione pubblica di un laboratorio che si è tenuto a Sansepolcro con alcuni abitanti della zona. Ora, aldilà della bellezza del Museo Civico – che ha fatto da scenario e ispirazione all’opera (la gestualità dell’ensemble chiaramente rimanda alle pose dei personaggi nella pittura murale di Piero della Francesca) – e dell’importanza, per un festival così come per una realtà teatrale, del radicamento territoriale e della partecipazione degli spettatori alla vita culturale, questa come altre operazioni pone questioni importanti. La prima, quella del progressivo allargamento a fasce amatoriali di compiti professionali del mestiere teatrale. Tendenza perniciosa, sostenuta anche dal Codice dello spettacolo dal vivo che dà quasi un patentino di qualità a chiunque salga su un palcoscenico (disconoscendo sempre più la specificità e la professionalità di registi, attori, coreografi e danzatori). Una tendenza che sta portando teatri importanti ad affidare ruoli professionali (anche nell’ideazione e realizzazione di scene e costumi) a studenti, cittadini di buona volontà, pseudo-stagisti. Il secondo dubbio deriva da come lo spettatore dovrebbe essere chiamato a compartecipare. La partecipazione e il protagonismo sono due cose completamente differenti. La prima significa essere guidati a vivere l’esperienza teatrale dal di dentro ma lasciando ad attori e performer il ruolo di officianti, la seconda mettere sul palco cittadini comuni sperando nell’effetto recita scolastica, e dando altresì l’illusione fallace che recitare e danzare siano attività che possono fare tutti con i medesimi risultati.

Per la prosa, alle 20.30, va in scena Canoe di popolazioni primitive – testo e regia di Antonio Ianniello. Un mix tra Ionesco e Bergonzoni, dove del primo si respira un vago girare a vuoto accennando a temi che non si dipaneranno mai e del secondo i giochi di parole e la velocità nel porgerli al pubblico (soprattutto da parte di Michele Sinisi). Qualche sollecitazione ecologista, qualche rimando al tema della paternità e di cosa significhi, qualche frecciata contro i mezzi tecnologici e i condizionamenti che ci impongono. Tutto scivola via senza lasciare il segno.

A conclusione di serata, la magia delle arti in scena. Nel 2013 avevamo partecipato all’esperienza (targata Paesi Bassi) di Blow/Bolla, firmata da Boukje Schweigman e presentata a Teatro a Corte. Quest’anno, nella piazza di Torre di Berta, ritroviamo le suggestioni di una soft sculpture di plastica nera che, invece di inglobare il pubblico in un’esperienza di ritorno nell’utero materno e rinascita, si erge di fronte agli spettatori come un Moloch richiamando adepti. La scenografia si trasforma in protagonista (anche Edward Gordon Craig avrebbe apprezzato), l’arte figurativa si fonde in quella performativa, la musica crea il tappeto sonoro di un’esperienza estetica. E quando la prima “bolla” abbandona i riflettori al nuovo sole, gli adoratori lo seguiranno senza più guardarsi indietro. Una conclusione di serata oltremodo coinvolgente.

Gli spettacoli sono andati in scena:
Sansepolcro (AR), luoghi vari
domenica 15 luglio 2018

ore 18.00
Auditorium Santa Chiara, Piazza Santa Chiara, 1
Primitiva
coreografie e danza Manfredi Perego
musiche Paolo Codognola
luci Giovanni Garbo
produzione TIR Danza
in coproduzione con Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza
in collaborazione con Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico CZD, Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti, MP.ideograms, ResiDance XL
durata 20 minuti

ore 19.00
Museo Civico,  Sala de “La Resurrezione” di Piero Della Francesca, Via Niccolo’ Aggiunti, 65
Ballo 1450_Resurrezione
omaggio a Virgilio Sieni
durata 20 minuti

ore 20.30
Teatro della Misericordia, Via della Misericordia, 19
Canoe di popolazioni primitive
scritto e diretto da Antonio Ianniello
con Federica Santoro e Michele Sinisi
realizzazione scene Federico Biancalani
progetto grafico Enrico Pantani
produzione Gli Scarti, Kronoteatro Albenga, Armunia Festival
con il sostegno di Angelo Mai, Interzone Gallerie
prima assoluta
durata 55 minuti

ore 22.00
Piazza Torre di Berta
Wreck – List of extinct species
coreografo Pietro Marullo
suono Jean-Noël Boisse
luci Julie Petite Etienne
soft scultpure e costumi Pietro Marullo & Bertrand Nodet
danzatori Helena Arauo, Adrien Desbon, Noemi Knecht, Paola Madrid, Anais Van Eycken, Paola Di Bella
in coproduzione con la Danza Oriente Occidente, MART – Museo d’Arte Contemporanea di Rovereto e Trento, Théâtre Varia de Bruxelles (BE), La COOP asbl (BE)
in collaborazione con Fédération Wallonie-Bruxelles (BE), Commission communautaire française (BE), Wallonie-Bruxelles International (BE), Tax Shelter (BE), RAMDAM un centre d’art (FR), CNDC La Briqueterie de Val-de-Marne (FR), TanzHaus of Zurich (CH)
durata 60 minuti

La Compagnia Capotrave presenta:
Kilowatt Festival 2018
dal 13 al 21 luglio 2018

programma completo: www.kilowattfestival.it