La commedia tra divertimento, malinconia e dramma

Va in scena al Teatro Quirino la felicissima trasposizione teatrale del film storico di Dino Risi, spaccato irriverente ma al contempo angosciante dell’Italia del boom economico.

Le ragioni che fanno del Sorpasso uno dei film più rappresentativi e significativi della storia del cinema italiano sono molte. Il film di Dino Risi del 1962, infatti, è il capolavoro universalmente riconosciuto della commedia all’italiana, genere quest’ultimo che non può essere semplificato al cinema comico: i grandi film della stagione d’oro della commedia italiana, alla risata accompagnavano sempre una perturbante dimensione di malinconia, di ansietà, persino l’annuncio di una prossima sventura. In tale meccanismo narrativo, la figura di Vittorio Gassman fu esemplare, perché seppe conciliare la sua istrionica ironia e il suo comportamento beffardo con la venatura struggente e drammatica di chi cerca un posto nella vita senza trovarlo.

Tutto questo e molto di più attribuiscono valore al film di Risi, un film che a distanza di 45 anni Guglielmo Ferro ha deciso di portare per la prima volta a teatro; in scena fino al 26 febbraio Il sorpasso, interpretato da Luca Di Giovanni e Marco Prosperini, riesce a restituire le tante sfaccettature del film scritto da Risi assieme a Ettore Scola, maestro indiscusso del genere caratteristico dell’Italia del boom economico. L’opera riflette fedelmente l’andamento narrativo della pellicola, la conoscenza casuale dei due protagonisti agli antipodi per carattere e personalità, il lungo viaggio di ferragosto in Lancia B24, il confronto a tratti drammatico col passato dei due, fino a far diventare quella che sembrava una innocua gita una sorta di indagine introspettiva e psicologica che si esaurisce nel tragico finale dell’incidente. Si susseguono con tagliente sarcasmo temi quali quello dell’amicizia, dell’amore, della ricerca di qualcosa che resta perennemente all’orizzonte oltre il parabrezza della macchibna; ma soprattutto a emergere è uno spaccato disincantato dell’Italia degli anni Cinquanta, arrivista ed emancipata, ma fin dalla sua alba gonfia di contraddizioni e di nostalgiche sensazioni. Lo spettacolo del Quirino si avvale di una messa in scena maestrale, un’ottima scenografia che restituisce la sensibilità dell’epoca e che sfrutta al meglio lo spazio scenico per offrire allo spettatore la costruzione del montaggio del film. Non solo: il supporto di ottime apparecchiature multimediali concedono un’immersione poetica negli anni di Sophia Loren, di Carosello e Mina, grazie anche alle atmosfere che costumi, musiche e dialoghi esprimono. Gli attori, seppur debitori e subordinati ai colossi della versione cinematografica, riescono felicemente nella loro parte: non c’è molto spazio per affermare una loro personalità recitativa e attoriale, ma riescono tutti a fare il loro mestiere con ottimi risultati e con una evidente devozione per il testo in questione.

Intrigante ed efficace la scelta di portare la celebre automobile sulla scena, e di simulare il viaggio attraverso immagini che scorrono nelle proiezioni, in quel bianco e nero nel quale gli italiani si specchiavano in quegli anni; il compito che lo spettacolo si proponeva, ovvero quello di fare del confronto serrato tra i due protagonisti un’allegoria dei conflitti interni e velati della società del benessere, viene adempiuto con grande disinvoltura.

Lo spettacolo continua:
Teatro Quirino
via delle vergini, 7 – Roma
fino al 26 febbraio
orari da martedì a sabato ore 21.00, giovedì e domenica ore 17.00
(durata 2h intervallo escluso)

Bananas in collaborazione con ABC Produzioni Teatro Arte e Marche Teatro presentano
Il sorpasso
dal film di Dino Risi
regia Guglielmo Ferro
con Luca Di Giovanni, Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattaruolo, Marial Bajma Riva, Cristina Vaccaro
scene Alessandro Chiti
costumi Francoise Raybaud