Allo Zelig Off la compagnia Teatribù porta in scena uno spettacolo di improvvisazione teatrale a tuttotondo che diverte il pubblico per oltre due ore. Un esperimento con un genere di cabaret difficile, ma esilarante.

Il cabaret può vestire abiti di taglie e modelli molto diversi. L’errore più diffuso nella concezione di uno spettacolo di questo genere è quello di pensare che la risata sia suscitata sempre dallo stesso meccanismo. Teatribù dimostra come questa credenza sia falsa, rilanciando un genere che, per dinamismo e forma, si accosta alla comicità con un approccio differente.

È infatti l’improvvisazione a guidare il progetto Imprò, uno spettacolo che sul palco di Zelig è stato volutamente diviso in due parti, basate entrambe sulla sfida tra dieci attori impegnati a dimostrare come, anche senza regista o canovaccio, si possano costruire schemi logico-comici nella totale illogicità della struttura generale.

La prima parte vede duellare sei interpreti in Tutti contro tutti. I comici si divincolano tra le tematiche o le parole proposte dal pubblico, muovendosi sul palco a un ritmo vertiginoso e creando scenette che prendono spunto dalle indicazioni – a volte anche assurde – degli spettatori. Ovviamente la gara ha il suo vincitore, votato con tanto di applausometro.

La seconda parte, intitolata Catchimprò, vede impegnate due coppie di attori che si sfidano all’ultima improvvisazione, in cui bravura e sfrontatezza rendono ancora più esilaranti le gag. Anche in questo caso la velocità e la concentrazione dei protagonisti sono gli ingredienti fondamentali per ottenere un ottimo risultato finale.

Nel complesso, ciò che colpisce di Imprò, oltre al mestiere, è la capacità di far rumore senza mai stonare. L’interattività col pubblico, durante tutto lo spettacolo, risulta fondamentale per mescolare stili, tracce e caratteristiche peculiari degli sketch e degli interpreti chiamati, di volta in volta, in causa. Lo schema proposto funziona a perfezione: la sfida coinvolge e travolge, tanto che lo spettatore non riesce a farsi da parte e si appassiona a tal punto da non potersi sottrarre al giudizio sulla bravura degli attori e sulla riuscita della scenetta.

Molte le idee proposte, sia nella varietà degli stili di improvvisazione che nel contorno: in questo senso risulta azzeccato, ad esempio, l’utilizzo della musica dal vivo, sia come accompagnamento che come tema o per esprimere il senso della scenetta. Lo spettacolo alla fine convince tutti – anche i più scettici – sul fatto che l’improvvisazione è un vero e proprio stile teatrale che sa divertire senza mai scadere nel banale o nella volgarità, tanto da poter essere insegnato. Teatribù stessa propone diversi corsi sull’argomento. Se far ridere può essere un dono, coloro che non possiedono questo tesoro, come si dice: possono sempre improvvisare.

Lo spettacolo è andato in scena:
Zelig Cabaret

viale Monza 140 – Milano
Giovedì 16 settembre

Teatribù ha presentato:
Imprò spettacolo di improvvisazione teatrale