Scabrosi segreti nascosti sotto la patina del perbenismo e dell’agiatezza

elfo-pucciniAl teatro Elfo Puccini, rivive il feroce e straordinario dramma di Tennessee Williams, nell’allestimento diretto da Elio De Capitani.

New Orleans, anni Trenta. Una ricca vedova incontra un giovane medico nel sontuoso giardino della sua casa per discutere della salute mentale di sua nipote e di una cospicua sovvenzione che è intenzionata a offrire al suo ospedale, per onorare la memoria del figlio deceduto l’anno prima.

Si apre così, su una vera e propria giungla privata, popolata da piante e animali esotici, Improvvisamente, l’estate scorsa, splendido dramma scritto da Tennessee Williams e proposto sul palcoscenico del teatro Elfo Puccini nell’allestimento diretto da Elio De Capitani.

Brillantemente interpretata da un ottimo cast, che annovera Cristina Crippa (una superba Violet Venable) ed Elena Russo Arman, che dà “anima e corpo” alla giovane Catherine, nipote della ricca signora, la pièce offre un affresco cupo e feroce di una famiglia perbene, agiata e colta, con un immancabile scheletro nell’armadio, nascosto agli occhi di tutti da un’apparentemente inscalfibile maschera di irreprensibilità.

La morte di Sebastian Venable, figlio di Violet e cugino di Catherine, avvenuta “improvvisamente, l’estate scorsa”, getta lunghe ombre sul buon nome della famiglia: la giovanissima Cathy, infatti, unica testimone della morte del cugino, porta con sé la scabrosa verità sulla vera natura di Sebastian, un uomo all’apparenza di sani principi, ma in realtà manipolatore e dalla dubbia moralità. La drammatica esperienza vissuta da Catherine ha gettato la ragazza nello sconforto, l’abbandono da parte della sua famiglia e, in particolare, la malevolenza della zia – troppo impegnata a mantenere intatta la reputazione del figlio e quindi a screditare in ogni modo la nipote – le fanno vivere forti stati d’ansia e crisi emotive. Per Violet, l’unica soluzione – la migliore, la più comoda – è che la giovane venga sottoposta a lobotomia.

Il neurologo – ben interpretato da Cristian Giammarini – ha però forti dubbi che intende chiarire incontrando personalmente la ragazza, affidata fino a quel momento a un istituto religioso.

Grazie alla somministrazione di un siero, Catherine vince le reticenze del suo subconscio e rivela a tutti – a sua zia, alla sua famiglia, al medico – l’atroce verità sulla natura dissoluta delle vacanze all’estero di Sebastian e sulla sua terribile morte, avvenuta per mano di un gruppo di giovanissimi senzatetto, dai quali il giovane Venable aveva ottenuto favori sessuali in cambio di denaro.

Lo spaventoso racconto di Cathy e la terrificante descrizione del corpo dilaniato di Sebastian, letteralmente divorato da quelle «piccole bocche nere» affamate, al tempo stesso annientano il già precario equilibrio psico-emotivo di Violet e “liberano” la mente di Catherine, finalmente di nuovo serena.

La ricchezza della giungla lussureggiante, piena di mistero e di vita, resa mirabilmente da una scenografia suggestiva e perfettamente bilanciata, fa da controcanto alla natura “arida”, manipolatrice e priva di sentimenti autentici di Sebastian, che non vediamo mai sulla scena, ma che ne satura e opprime ogni angolo, così come riempie e quasi soffoca i cuori di quanti lo hanno conosciuto e inevitabilmente amato. La giungla, che affascina e al contempo spaventa chi la osserva e la attraversa, appare quindi come una sorta di estensione speculare del suo proprietario – lo stesso Sebastian – che, sebbene sia morto, continua in qualche modo a dominare e manovrare i propri cari, fino a quando il farmaco assunto da Catherine non ne neutralizza il potere, liberando definitivamente la giovane cugina, ma distruggendo per sempre la madre.

L’opera diretta da De Capitani, già protagonista del cartellone dell’Elfo Puccini nel 2011 e reduce da una tournée durata tre anni di grande successo, conferma il suo grande valore ed enfatizza ulteriormente, se possibile, la grandezza di Tennessee Williams e il suo inarrivabile talento.

Lo spettacolo continua:
Teatro Elfo Puccini
corso Buenos Aires 33 – Milano
fino a domenica 1° febbraio
da martedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30

Improvvisamente, l’estate scorsa
di Tennessee Williams
traduzione di Masolino D’Amico
regia di Elio De Capitani
scene di Carlo Sala
costumi di Ferdinando Bruni
con Cristina Crippa, Elena Russo Arman, Cristian Giammarini, Corinna Agustoni, Enzo Curcurù, Sara Borsarelli
luci di Nando Frigerio
suono di Giuseppe Marzoli
produzione Teatro dell’Elfo