Appunti del viaggio chiamato vita

Seduti intorno a un tavolo, pubblico in sala e Aurora sul palco ascoltano l’autore de Il contrario di uno e Montedidio, Erri De Luca. Un bicchiere di vino, musica e la storia della sua vita errante, della generazione concepita sulla cerniera tra due guerre, una generazione di rivolta e acquisizioni, di ideali andati in fumo, delle nostre origini, di tutti noi.

Si comincia dal centro, da Napoli che «sta in mezzo al Mediterraneo come il mese di maggio». Le note di Era di maggio riempiono il silenzio della sala appena buia e la voce ferma di Erri De Luca intona la napoletanità nella poesia di Salvatore Di Giacomo omaggiando la terra patria senza però innalzare bandiere di appartenenza, e passo a passo la scena si compone armoniosamente, entra Aurora che si unisce al canto, poi Michela Zanotti con il suo violino. Sta tutto quanto lì, nessuna scenografia né orpello tecnico, piuttosto la brusca immediatezza dell’autenticità.
Davanti agli occhi del pubblico si squaderna il racconto, piacevolmente imbevuto nel dialetto, dalla voce profonda e blanda di Erri De Luca tanto sincero da sembrare un amico che ha scelto per noi, con premura, ogni singola parola, posandola in un discorso che scorre a flussi intorno al mondo, alla storia e dal quale ognuno di noi può prendere quel che sente più vicino e farlo proprio, colto da irresistibile impulso a recidere un fiore particolarmente bello lungo una passeggiata assolata. L’atmosfera è intima già dall’avvio sull’emigrazione, che acquista un peso maggiore avendo di fronte questo legnoso e severo scrittore dal nome esotizzante che ha scelto di andarsene allo stesso modo degli attuali clandestini. Lampedusa come Ellis Island sarà museo intitolato alla caduta delle illusioni, allo spaesamento del viaggiatore che posa i bagagli sulla terraferma. Napoli, evocata, non tarda a mostrarsi, si respira il mare e pare di udire il dondolio delle onde mentre suonano Reginella, Lacreme napulitane e I’te vurria vasà, classiche ma mai banali, e il palco d’improvviso sembra spostarsi presso il “golfo soave”. L’indegna bravata di pochi alunni in una classe partenopea nel 1966 segna l’inizio della contestazione avvenire, la fine della Scuola con la maiuscola, la sterile costruzione di barricate tra corpo docenti e studenti arrabbiati, la conclusione di un’epoca neppure troppo lontana, segnata dal garbo e dalla cultura antica. Bologna ’77 è l’occasione per ricordare il periodo degli anni di piombo e tenere viva la memoria di Giorgiana Masi e Carlo Giuliani. Oci Ciorne introduce poi il sapore dell’Est e siamo a Sarajevo, squarciata da bombe insensate di una guerra europea, con i molti italiani volontari, tra i quali lo stesso scrittore, che hanno teso le proprie braccia a confortare il dramma, testimoni della dignità e della straordinaria forza della poesia, impossibile da abbattere, forte del proprio messaggio d’amore. D’altronde «i poeti hanno fatto il turno per evitare l’arresto del cuore». L’invito è a seguire la poesia, sempre.
La matrice dell’esistenza risiede nel viaggio, e il nostro si chiama vita. Raccontare la vita è partecipare alla poesia con la semplice schiettezza di una boccata d’aria buona, magari sulle vette di un paesaggio alpino. Erri De Luca, con la partecipazione di sua nipote Aurora, priva delle sovrastrutture derivanti dalle accademie ma con la genuinità di chi ci mette il cuore, ci accompagna in questo viaggio fin nei dettagli carichi di significato e inevitabile è il brivido commosso e disarmante dell’emozione.
Ascoltare la nostra storia risveglia un briciolo di speranza. Lo spettacolo si chiude con una ballata sulla maternità, il nuovo compare nel mondo, senza spettacolarizzazioni da tg contemporaneo, ma con la densa umanità della poesia, e se proviamo a lasciarci attraversare sembra sparire il tanfo della cancrena nel nostro Paese.
Racconto, musica, lettura, poesia, immagini video e lo sboccio di un’emozione. La nostra vita condivisa è pur sempre una bella storia.

Lo spettacolo continua:
Teatro Quirinetta
via Marco Minghetti, 5 – Roma
fino a domenica 29 gennaio
orari: da martedì a sabato ore 21.15, domenica ore 17.15 (lunedì riposo)
(durata 1 ora e venti circa senza intervallo)

Ente Teatro Cronaca presenta
In viaggio con Aurora
di Erri De Luca
con Erri De Luca, Aurora De Luca (voce cantante)
violino Michela Zanotti
partecipazione in video Mariano Rigilli