Passati presenti e futuri possibili

La nostra sera ad Armunia sembra studiata come un unicum, in cui il contrasto fra i due spettacoli, presentati in rapida successione e a breve distanza, sia disegnato con cura: al Teatro Solvay di Rosignano abbiamo assistito a Glitter in my Tears – Agamennone, e a seguire Vieni su Marte, nel piccolo “anfi”-teatro del Castello Pasquini di Castiglioncello.

I due spettacoli – e le due location – si collocano su poli opposti: ritraggono una Grecia digitale e un Marte analogico, una classicità disumanizzata e una fantascienza del quotidiano, una Terra aliena e un Marte traboccante di umanità. Ospitati in un’autentica città del futuro (Rosignano Solvay, costruita a tavolino per le esigenze del popolo della fabbrica) e in un anfiteatro artificioso, portano in scena la pulizia di sentimenti della danza e la ricchezza di emozioni del testo, l’astrattezza dei muscoli e la solidità della parola.
In tutti e due i casi un passato e un futuro entrambi al presente. Ritratti di due umanità forse inconciliabili.

L’Agamennone di Enzo Cosimi è una parata di quadri viventi: i fisici statuari dei danzatori disegnano forme suggestive e linee chiare in uno spazio minimale ma mai astratto.
Il ronzio dei dimmer, il lampeggiare dei neon che si accendono, normalmente indesiderati effetti collaterali di una tecnologia ancora grezza, in questo caso si integrano perfettamente nell’estetica, ci parlano della perdita di umanità, mettono a nudo i nervi di rame su cui si poggia lo spettacolo, come evento e come oggetto.
La narrazione va alla ricerca di qualcosa di esclusivamente umano in una realtà che sembra completamente inabitabile, alla ricerca di un punto assoluto in cui la mente sia finalmente presente a se stessa, nel tumulto di passioni animalesche.
Così assistiamo al tentativo di sublimare la bestia lasciandole campo libero e un guinzaglio tirato. Un tentativo di superare la razionalità con una ricetta di silenzi e frustate.
I mondi interiori degli attori/personaggi appaiono fatti solo di voglie, pulsioni senza cuore, senza riflessioni.
Davanti a esseri umani ridotti ai loro corpi e ai loro desideri prende forma la monodimensionalità moderna, fatta di caratteri su uno schermo, senza più niente di personale, se non un catalogo di preferenze, di “voglio perché lo voglio”, “sono così perché sì”.

Rientrati a Castiglioncello assistiamo a Vieni su Marte, di VicoQuartoMazzini.
Lo spettacolo prende le mosse da un’umanissima umanità di aspiranti quanto improbabili astronauti, con un sacco di speranze e un senso dell’umorismo in avaria. Lo sviluppo dei vari quadri trova in Marte, e nella sua alterità, un fuoco su cui concentrare alcuni dei raggi dell’anima umana: il viaggio, la partenza, la speranza, il dolore del distacco, l’incontro con l’altro, l’esistenziale uguaglianza dei primi e degli ultimi, il valore dell’arte drammatica, il senso della cultura, e un amore genuino per ciò che è davvero umano.
E nello spettacolo ce n’è per tutti i gusti: risate, perché fa sempre piacere; soluzioni e inserti moderni, perché la realtà non è più quella di duecento anni fa e le chat sono più comuni di carta e penna; musiche coinvolgenti, videoproiezioni, dialetti, effetti di luce e immagini memorabili.
Tutto questo però è per il teatro linguaggio, e VicoQuartoMazzini riesce a lavorare sulla forma senza perdere mai di vista il contenuto, rendendo lo spettacolo un messaggio per il cuore, e contemporaneamente un saggio sull’uso di questo linguaggio come mezzo per un fine più alto.

Alla fine della serata ci portiamo a casa la chiara sensazione che nella terra di nessuno delle moderne tragedie si nasconda un’umanità che merita di essere salvata, o almeno guardata con tenerezza mentre combatte per il suo futuro, anche fosse su Marte.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Inequilibrio 2019:
Rosignano Solvay e Castiglioncello, varie location

venerdì 5 luglio, ore 21.00
Teatro Solvay – Rosignano
GLITTER IN MY TEARS – Agamennone – Orestea – Trilogia della Vendetta
Compagnia Enzo Cosimi
regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi
interpreti e collaborazione alla coreografia e ai testi Alice Raffaelli, Giulio Santolini e Matteo De Blasio
testi Enzo Cosimi, Giulia Roncati e Genesis P-Orridge
disegno luci Gianni Staropoli
colonna sonora a cura di Enzo Cosimi
musiche G. F. Haas, Mika Vainio, Arvo Pärt
organizzazione Anita Bartolini
produzione Compagnia Enzo Cosimi, MIBACT, Regione Lazio
in coproduzione Teatro Stabile delle Arti Medievali
con il contributo di Lavanderia a Vapore e L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, nell’ambito del progetto a sostegno delle residenze di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore in collaborazione con Grandi Pianure in collaborazione con ACS Abruzzo Circuito Spettacolo

ore 22.30
Castello Pasquini – Castiglioncello
Anfiteatro
VIENI SU MARTE
VicoQuartoMazzini
diretto e interpretato da Michele Altamura e Gabriele Paolocà
drammaturgia Gabriele Paolocà
scene Alessandro Ratti
luci Daniele Passeri
costumi Lilian Indraccolo
riprese e video editing Raffaele Fiorella e Fabrizio Centonze
tecnica Stefano Rolla
produzione VicoQuartoMazzini, Gli Scarti
con il sostegno di Officina Teatro, Kilowatt Festival, Asini Bardasci, 20Chiavi Teatro
con il sostegno del MiBACT di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura

Ph:
Piero Tauro – Agamennone
Francesco Tassara – Vieni su Marte