Ragazze di vita

ambra-jovinelliEleonora Danco e le vite violente messe in mostra, un umano brulicare nella città che è ogni luogo, Roma, dove convivono paradossi esilaranti e toccante poesia.

È nella città, quella eterna specialmente nel suo degrado urbano, immobile e irreversibile come una certezza asfaltata, che si intrecciano i monologhi e i dialoghi tratti dal quotidiano, veraci, diretti. Non c’è un arco temporale o una precisa collocazione, Intrattenimento violento avviene qui e ora secondo un’antologia di testi che si alternano scientemente come tracce di una playlist musicale. I personaggi convocati da Eleonora Danco, apprezzata autrice e interprete di una corrente teatrale mirata all’autenticità, come mostrato in Nessuno ci guarda e Donna n° 4, non fanno giri di parole, piuttosto sono le parole a farsi un giro, un flusso ritmato di grida o sussurri, che trova il modo di annunciarsi, masticato tra i denti, ed essere pronunciato seppure a mozzichi e bocconi nell’umano divenire. Taglienti invettive, disfatti turpiloqui, monologhi interiori che palpitano dubbi, stravolte dichiarazioni d’amore. Sono le parole indossate secondo il gusto della Danco il primo centro di quest’opera. A un anno dalla prima messa in scena (clicca qui per leggere la recensione di allora), Intrattenimento violento viene riproposto in una versione appositamente pensata per l’Ambra Jovinelli. Il cast resta di sole donne a interpretare con versatilità anche i ruoli maschili. Oltre alla Danco e a Lunetta Savino, presente anche nel precedente allestimento, sono Paola Minaccioni e Claudia Potenza le compagne di viaggio. Ognuna dà corpo e voce a situazioni tragicomiche, impossibile non lasciarsi travolgere nel concitato susseguirsi di situazioni che includono lo sfogo di una donna rana, il (non)dialogo tra una madre di borgata e la figlia ospite di una comunità di recupero, i dubbi di una giovane fedifraga, il tenero battibeccare di due vecchietti nostalgicamente infantili, il volo sulla città di un’adolescente senza meta, il racconto di un uomo al volante quel disgraziato mattino di strenua lotta contro il proprio intestino irruento. I personaggi che si alternano fanno il loro ingresso sulla scena muovendosi, come di passaggio, avanti e indietro o diretti in faccia al fascio di luce sempre fievole, gentile. Gli ingressi non sono mai uguali e pur se avvengono su una scena praticamente buia, restituiscono un’impressione della casualità metropolitana “per” strada. Una messa in scena che fa centro. Esprimersi è mettersi in luce, ma non è mai una dichiarazione o una spiegazione. Può trattarsi di riflessioni, un trancio di quotidianità al sole, un dialogo in metropolitana, al bar, in un bagno di una discoteca, alla fermata dell’autobus. D’altra parte il testo indaga la “relazione tra città e adolescenza”, spiega la Danco, ma adolescenza intesa come l’impulso, anche inconscio, a parlare senza memoria, perciò incuranti delle conseguenze, con la verità di chi non ha nulla da perdere né da guadagnare. La città agisce come collettività e ha mille voci, che sono anche le nostre. La vita, infatti, quella vera spesso accade lontano dal centro.

«Odio il teatro, spero di convincere le attrici ad ecclissarsi altrove, vorrei che tutto fosse vuoto e denso, senza voci solo pezzi di cose, frammenti di persone senza motivo, forse anche arretrate, personaggi inutili». (Eleonora Danco)

intrattenimento-violento

Gli spettacoli continuano:
Teatro Ambra Jovinelli
via Guglielmo Pepe, 43 – Roma
fino a domenica 8 dicembre, ore 21.00
(durata 1 ora circa senza intervallo)

Nuovo Teatro presenta
Intrattenimento violento
di Eleonora Danco
con Eleonora Danco, Paola Minaccioni, Claudia Potenza, Lunetta Savino
regia di Eleonora Danco
musiche di Marco Tecce
scene e disgeno luci Eleonora Danco
tecnico luci Stefano Di Nallo
aiuto regia Camilla de Bartolomeo
contributi artistici Giancarlino Benedetti Corcos