«Un naturale invito alla festa del vivere»

Inizia dalla Sicilia il nuovo tour di Neon Teatro. Dopo il successo di Magnificat e di Ciatu, è appena andata in scena la prima del nuovo spettacolo della compagnia etnea, Invasioni, dedicato a Mustafà Sabbagh. Gli scatti del noto fotografo internazionale, per la prima volta con questa produzione, sono diventati lo skyline di una scena teatrale abitata da visi e corpi insoliti. Viagrande Studios ha accolto il debutto dell’opera.

Invasioni si compone di cinque capitoli: La Bellezza Ferisce, La Necessità della Fuga, La Pelle della Terra, XI Comandamento: Non Dimenticare, Ogni Preparativo è Fatto.
Lo spazio calpestabile del teatro sembra un posto troppo stretto per Invasioni, non basta il perimetro imposto e conservato da ogni altro spettacolo agli attori capaci di prendere possesso anche dell’aria che, nella scena, si muovono come se non ci fossero pareti, confini da rispettare, entrano ed escono dagli angoli più inaspettati, abbandonano le loro sedie a rotelle e sperimentano voli imprevedibili.
Scorrono i versi di Un canto della terra che gira di Whitman, cui si aggiungono Shakespeare, Dickinson, poeti che sono parte integrante della compagnia. Le parole sono invasioni e avanzano. Gli attori sui ritmi di David Bowie, The Clash, Kid Koala, Anouar Brahem, Renè Aubry, My Brightest Diamond e Manu Chao si svincolano dalle loro posizioni e nel loro movimento sembra crescere una taranta.
Le personalità di diverso genere, razza e abilità coinvolte in questa produzione sono uno spaccato molto fedele della società. L’aiuto necessario, che a volte alcuni attori offrono ad altri, incarna il senso della narrazione e lascia emergere anche l’enorme lavoro di azione e relazione tessuto dietro ogni singola esibizione.
È timido l’ingresso in scena sotto gli occhi degli spettatori del noto Mustafà Sabbagh: il ritrattista italiano di nudo più rilevante su scala internazionale fa tutto quello che il bambino al suo fianco gli lascia intuire; lui, abituato a scegliere ogni dettaglio e a dire agli altri cosa serve al suo obiettivo, per una volta diventa la spalla di un ironico invasore che ama improvvisare.
Il bianco, il nero e il colore della pelle sono predominanti, toni netti che delineano i visi, gli abiti e gli atteggiamenti di chi impone o sfida i divieti, di chi affoga o privilegia l’istinto, di chi rinnega o insegue l’urgenza di felicità.
Impetuosa l’incursione in scena della regista Monica Felloni, che attraversa il pubblico come una tempesta, guarda negli occhi chi incontra, snocciola i versi di Enrico V e a suo modo ogni preparativo è fatto.
L’intento di questo nuovo spettacolo di Neon sembra essere più personale che spettacolare, realizza azioni che possano creare altre azioni oltre varco del teatro, detto con le parole di Piero Ristagno mira a diventare «un naturale invito alla festa del vivere».

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro di Viagrande Studios

Via Francesco Baracca, 95029 Viagrande CT
dal 25 al 27 novembre 2016 alle ore 21,00

Invasioni
regia di Monica Felloni
backdrops e tracce audio originali di Mustafa Sabbagh
attori Monica Felloni, Alessandro Barilla, Kevin Cariotti, Anna Cutore, Emanuela Dei Pieri, Danilo Ferrari, Antonio Fichera, Patrizia Fichera, Alfina Fresta, Stefania Licciardello, Angela Longo, Costantino Mirulla, Manuela Munafò, Manuela Partanni, Dorotea Samperi, Gaia Santuccio, Carmelo Sciuto, Giovanni Sturiale, Antonino Torre, Yambame Yendoube.
testi William Shakespeare, Walt Whitman, Piero Ristagno, Danilo Ferrari, Stefania Licciardello, Federico Ristagno
video Jessica Hauf
canto Alfina Fresta, Alessandro Barilla
danza aerea Gaia Santuccio
movimenti coreografici Manuela Partanni
assistente di palco Maria Stella Accolla
costumi Gaetano Impallomeni
disegno luci Ségolène Le Contellec
direzione tecnica Aldo Ciulla
rigger Salvatore Pappalardo