La bellezza disinibita e destabilizzante

La compagnia teatrale catanese Neon Teatro entra in alchimia con il ritrattista italiano di nudo più rilevante su scala internazionale Mustafa Sabbagh. Il risultato è uno spettacolo titolato Invasioni che va oltre le apparenze della composta società, in scena dal 25 al 27 novembre nel Teatro di Viagrande Studios.

In Sicilia, sulla scia della sua creatività, Mustafa Sabbagh, l’unico ritrattista italiano di nudo tra i 40 più rilevanti su scala internazionale, ha trovato assonanza con la compagnia catanese Neon Teatro; lui e la regista Monica Felloni sembrano aprire le porte delle loro arti con chiavi di lettura molto simili.
Sabbagh è noto per il suo irriverente impeto di denudare i soggetti dall’apparenza. Il fotografo fa dei corpi dei mezzi di comunicazione con cui oltrepassa dei limiti ed esprime dei significati. È già stato riconosciuto tra i 100 fotografi più influenti al mondo, Sky Arte HD lo ha eletto come uno degli 8 artisti più significativi della scena italiana contemporanea.
Sabbagh si serve della sessualità per sfidare le convenzioni: scruta lo sguardo ed entra dentro la testa dei soggetti che ritrae, solo dopo si sposta dietro l’obiettivo, aggiunge e toglie ai corpi nudi ciò che serve per rendere quanto più visibile, l’invisibile.
Le sue foto hanno invaso le patinate pagine di moda delle riviste Arena, The Face, Vogue Italia, Uomo Vogue, Rodeo, Gasby, Front, Kult, Sport&amp, Street. Ha dichiarato che tra i suoi vari scatti quelli scelti dai giornali sono, quasi sempre, i più banali. Le opere che riconosce come migliori sono soprattutto dentro le collezioni che fanno il giro dei musei d’arte contemporanea più all’avanguardia.
Nei suoi scatti erotici ritrae gli individui durante un atto di verità, i corpi più inconsueti vengono folgorati mentre sono scomposti e si sentono liberi da ogni tabù. C’è sangue vero che scorre nelle loro vene, Sabbagh li incide nell’istante in cui esistono e sentono.
Su Vogue si legge che i suoi soggetti «mostrano con orgoglio le loro imperfezioni fisiche, esibiscono una nudità contemporaneamente fragile e aggressiva». Sui volti spesso indossano una maschera che serve per smascherare la loro carnalità, il viso coperto li rassicura. Dai documentari sugli shooting fotografici trasuda il percorso attraversato da alcuni modelli, da quando bussano alla porta di Sabbagh fino allo scatto, passano dall’imbarazzo alla disinibizione.
La nostra società con i suoi canoni oggettivi, il pudore e la morale che si cuce addosso, stenta a fare i conti con l’impulso naturale, non è rassicurante porsi di fronte ai corpi senza filtro, all’io, alla diversità, al difetto, all’impulso, all’istinto.
«Abbiamo voluto dedicare le visioni di Invasioni a Sabbagh – spiega Piero Ristagno, direttore artistico di Neon –  [con lui, ndr] ci siamo trovati in perfetta sintonia. Nulla sarà distante. Nulla sarà lontano. Invadiamoci. Invadeteci».
Neon da anni sul palcoscenico con i corpi insoliti dei suoi attori tende a lineare, senza violenza, il concetto di porcellana di una normalità che non esiste.
Sia Neon Teatro che Sabbagh smascherano la tormentata e predefinita forma della perfezione, smontano il concetto scontato di bellezza, la missione è svelare tutto ciò che c’è oltre il guscio della nostra composta società. Sul palco non verrà rifatta la cipria agli stereotipi, tutti i protagonisti coinvolti non plastificheranno prodotti standard.
Neon comunica e svela la grandezza della diversità usando il teatro. Entrando in relazione con il pubblico, la compagnia propaga azioni che si realizzano oltre le sale in cui si esibisce. Gli attori di Neon in scena sono realmente e naturalmente straordinari, le loro azioni tenaci e talentuose tendono a creare indelebili solchi nel pubblico: sgretolano l’ovattato immaginario collettivo secondo cui loro sono quello che si vede, i disabili, quelli seduti in carrozzina, hanno i lineamenti della trisomia, sono i volti “smile” delle pubblicità sociali con il viso rotondo e gli occhi morbidi, oppure quelli con le labbra serrate dall’inquietante sguardo perso, sono i logorroici o i taciturni, sono quelli da assistere, gli incapaci di intendere e di volere.
Quando gli attori di Neon arrivano sul palco, esistono in quanto abili, gli spettatori in teatro acuiscono i sensi stimolati dalla loro azione, il cuore batte, il cervello pulsa, il pubblico accoglie silenzioso, forse è stato invaso ed è scosso.
Alcuni spettatori hanno raccontato di aver bisogno di interi giorni per digerire la destabilizzante bellezza degli spettacoli di Neon Teatro. In questa “reazione” è possibile trovare il senso delle parole di Mustafa Sabbagh secondo cui «la vera bellezza ferisce, la vera bellezza non rassicura, mette a disagio. Ciò che rassicura è la banalità».
Dopo aver compreso cosa si cela dietro il nudo di Sabbagh e cosa straripa dalla grandezza dei palcoscenici di Neon, rimane l’attesa di scoprire quali saranno le Invasioni che verranno generate dal loro connubio che andrà in scena dal 25 al 27 novembre nel Teatro di Viagrande Studios (Catania).

Puntata di Sky Arte HD dedicata a Mustafa Sabbagh

Contest L’arte che invade e fa ri-vivere i luoghi abbandonati #unafotoperinvasioni

Lo spettacolo andrà in scena
Teatro di Viagrande Studios
Via Francesco Baracca, 95029 Viagrande CT
dal 25 al 27 novembre 2016 alle ore 21,00

Invasioni
regia di Monica Felloni
direttore artistico Piero Ristagno
assistente alla regia in scena Manuela Partanni
testi di William Shakespeare, Walt Whitman, Piero Ristagno, Danilo Ferrari, Stefania Licciardello, Federico Ristagno
attori Monica Felloni, Alessandro Barilla, Emanuela Dei Pieri, Danilo Ferrari, Patrizia Fichera, Al­na Fresta, Stefania Licciardello, Angela Longo, Costantino Mirulla, Manuela Munafò, Manuela Partanni, Gaia Santuccio, Carmelo Sciuto, Giovanni Sturiale, Antonino Torre, Yambame Yendoube e i piccoli protagonisti Kevin Cariotti, Anna Cutore, Antonio Fichera,Dorotea Samperi
videoscenogra­fia di Jessica Hauf
luci di Ségolène Le Contellec
fonica di Aldo Ciulla
assistente di palco Salvatore Zappalà
operatrice Maria Stella Accolla
costumista Gaetano Impallomeni