off (no) limits

teatro-dell-orologio-romaLa quinta giornata del festival Inventaria regala una nuova, emozionante boccata d’ossigeno al pubblico del teatro dell’Orologio. Due racconti intimi, due linguaggi diversi per raccontare storie personali e insieme universali, legate dal tema comune della libertà anelata e negata.

Un teatro senza limiti, questo off che si dona al pubblico romano nel corso di Inventaria. Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio è una traduzione coreografica della poesia di Pier Paolo Pasolini Supplica a mia madre, straziante dichiarazione di amore e di angoscia all’unica donna della sua vita, che è grazia e catena, spirito e tomba, che lo condanna alla solitudine con la sua insostituibile, ineludibile presenza. Non è propriamente teatro, né danza, né l’ennesima rielaborazione del teatro-danza così come lo conosciamo da Pina Bausch in poi: questo lavoro è un’indagine intima e discreta, condotta con umanità e senza spocchia, che sa toccare l’emotività dello spettatore e restituirgli un’immagine intima, profondissima dell’uomo che ha cambiato per sempre la letteratura contemporanea. L’uomo, appunto, più che l’artista: l’uomo alle prese con le difficoltà del cuore, con i suoi inconfessabili segreti, con la sua «infinita fame d’amore, dell’amore di corpi senza anima». Il dolore si traduce in gesti vincolati, in avvicinamenti impossibili tra i due (Emiliano Minoccheri è il poeta, Veronica Strazzari è la madre) in un continuo passo a due, a volte danzato, a volte reso in una interazione più teatrale, che li vede anelare uno alla verità dell’altra, per liberarsi, ma la liberazione non avviene. I gesti e gli inserti musicali non rivelano la ricerca di un’originalità a tutti i costi: Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio funziona proprio per la sua semplicità, per la sincerità palese per cui è concepito. Una splendida occasione per rileggere e “rivivere” gli indimenticabili versi pasoliniani. Partigiana ci riconduce in una dimensione prettamente teatrale: Melania Fiore, autrice e interprete del testo, si cimenta in un monologo ironico e intenso che – nell’amarezza dolorosa che pur racconta – strappa risate e consensi divertiti al pubblico. È la storia di Lina, della sua giovinezza sfrontata e ribelle, della sua famiglia piegata dalla fame in tempo di guerra. È la storia dell’Italia fascista, di un popolo di marionette che batte le mani nella «marea umana» accalcata a piazza Venezia. Ma è anche la storia di un’altra Italia, una nazione giovane e informata che resiste, che costruisce notte dopo notte, mentre tutt’intorno il coprifuoco desertifica la città, la lotta per la libertà. Lina e la sua bicicletta con cui sfreccia per le vie di Testaccio, sul Lungotevere, giù giù fino al Quadraro, in una Roma ingabbiata dalla polizia, dove anche i sampietrini hanno orecchie. Lina e il suo Giorgio, compagno d’intimità e di ribellione, Lina e il Sor Venanzio, il libraio, che la introduce al mondo della resistenza e dei partigiani. Melania Fiore tiene in piedi tutto con simpatia, con una romanità verace e mai sgraziata, con tenera empatia: nonostante le sbavature tecniche che lo spettacolo pur rivela (i tempi delle luci e degli inserti musicali risultano spesso non in sincrono con i fatti scenici e ne rallentano talvolta il ritmo, mentre l’emozione tradisce in più punti l’attrice e ne intreccia e confonde le parole) l’allestimento funziona a meraviglia, e la dedica dell’attrice/autrice alla nonna Franca Salvatori dà il tocco finale, portando a commozione. Partigiana è una storia semplice e commovente, una storia che nasce da storie vere, uno spettacolo necessario in un tempo in cui la dittatura è ovunque ma non si vede, come non si vede un movimento di liberazione che la ostacoli e la debelli una volta per tutte.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno del festival Inventaria:
Teatro dell’Orologio
via de’ Filippini, 17/a – Roma
venerdì 16 maggio, ore 20.30 e ore 21.30

Sezione monologhi/Performance
O.T.E./Le Saracinesche (Bologna) presenta
Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio
Prima Nazionale
scritto e diretto da Emiliano Minoccheri
con Emiliano Minoccheri, Veronica Strazzari
tecnica Benedetta Carmignano
(durata 25 minuti circa)

Fuori Concorso
Libere Onde Teatro (Roma) presenta
Partigiana
Prima romana
scritto, diretto e interpretato da Melania Fiore
cast tecnico Riccardo Santini
dedicato a Franca Salvatori
(durata 50 minuti circa)