Quando il teatro riconcilia con la vita

Al Rifredi di Firenze va in scena Jekyll on ice. Uno spettacolo che, con la levità e maestria che caratterizzano Paolo Nani, rende solare un uggioso pomeriggio d’autunno.

Avevamo applaudito nel 2011 La Lettera, in scena ai Filodrammatici di Milano, che il Teatro di Rifredi ha riproposto dal 9 all’11 novembre; e domenica abbiamo applaudito nuovamente l’artista e mimo di Ferrara, ormai stabilmente danese, con uno spettacolo ideato per i bambini, Jekyll on ice – che ha, inaspettatamente (o forse no), coinvolto anche gli adulti.
Se ne La lettera il gioco era quello della ripetizione ad infinitum, con variazioni (in musica, forma monopartita; in teatro, esperimento riuscito anche ai Menoventi con il perturbante L’uomo della sabbia), Jekyll on ice è un collage di pezzi di clownerie, uniti da una struttura drammaturgica apparentemente fragile e, al contrario, precisa e compatta.
Un venditore ambulante di gelati con il suo carrettino delle meraviglie si inventa tutte le trovate possibili per attrarre clienti. Dalla promozione gratuita, al cono multistrato in stile club sandwich; dal gadget (il palloncino) da vendersi rigorosamente insieme al cono, alla ricetta quantica per abbindolare gli allocchi o trasformare un innocuo gelataio nel Brian Johnson di Back in Black.
Dietro ogni trovata – che delizia letteralmente i bambini – il rimando all’immaginario adulto è pungente: il passaggio dal cono gratis a quello a un euro fino a quello da 10 euro può essere letto come la tragica escalation che stanno subendo i servizi essenziali nei Paesi occidentali, dalla scuola alla sanità fino all’acqua potabile: il guadagno del privato va anteposto al diritto del pubblico. E quei gelati multistrato, talmente infarciti da non essere nemmeno commestibili, non rimandano forse a quei Mac Burger denunciati con intelligenza in Super Size Me? O ancora, il gadget non è la trovata per rivitalizzare un’editoria asfittica che, al posto di puntare su inchieste e approfondimenti, voleva conquistare i lettori di quotidiani e riviste infarcendoli con rossetti e improbabili saggi filosofici o storici – fondi di magazzino? Per non parlare del simpatico Jekyll che, in vena di adeguarsi agli standard di un machismo vincente, deve abbandonare la sua vocina teneramente eloquente e darsi al metal.
Come una cipolla, spelare uno spettacolo di Paolo Nani è scoprirne la profonda intelligenza che si nasconde sotto l’apparente leggerezza. Un’apparente levità che si ottiene solo quando si è pienamente padroni della propria arte. Nani dimostra precisione nella mimica, puntualità nei ritmi, intelligente scelta dei motivi di accompagnamento fino all’entusiasmante finale, un’incredibile capacità di essere espressivo anche sotto la maschera.
Un piccolo pezzo di bravura che conquista, e un finale con i bambini in coda per una vera e propria degustazione di gelati.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Rifredi
via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze
domenica 12 novembre, ore 16.30

Paolo Nani Teater presenta:
Jekyll on ice
ideazione Paolo Nani
regia Frede Gulbrandsen e Valentino Dragano
organizzazione BAGS Entertainement