Da Gregor Samsa a Gary Cooper

Chi è l’uomo che si è trasformato in un mostruoso insetto e quello che, tra un anno, si suiciderà perché deluso dall’egoismo dei suoi concittadini? Alla Tenuta dello Scompiglio, va in scena John Doe.

Immagini del passato, letture e film che hanno scandito un’esistenza, si affastellano di fronte a un titolo, John Doe, e a una serie di movimenti che sembrano riportare l’uomo alle radici della propria esistenza biologica.
Una poltrona rossa démodé, collocata al centro di uno spazio ben definito da una rigida struttura metallica. Una colonna sonora che accompagna il lento illuminarsi della scena, e a volte – ma non sempre – la gestualità delle quattro performer.
Da uno a molti (come la contemporanea esposizione, sempre alla Tenuta dello Scompiglio), i movimenti a solo si estendono ai passi a due, fino alla partecipazione dell’intero, piccolo ensemble, in un crescendo sempre più concitato anche a livello musicale.

Le verticali, che spezzano lo spazio scenico, si alternano ai movimenti circolari. Si sfrutta la poltrona come strumento espressivo, si eseguono figure a terra, si cammina come forse potrebbe fare il povero Gregor Samsa.
Lo spettatore osserva chiedendosi cosa cerchino di comunicare i coreografi aldilà del sempre più caotico riproporsi di passi, prese, saltelli, piroette. Difficile provare una qualche forma di coinvolgimento emotivo perché quanto si osserva non riesce a suscitare particolari emozioni. Lo slegato si impone sul legato anche negli ensemble, una certa freddezza – che ben si sposa ai costumi geometrici in bianco e nero – allontana piuttosto che avvicinare al quel ripetersi del gesto sempre uguale a se stesso – che non si stilizza mai nel puro elemento tribale.
Resta un vuoto, un senso di smarrimento. Un dubbio: sarà proprio questo che la performance voleva comunicare?

La performance ha avuto luogo:
Tenuta Dello Scompiglio

via di Vorno, 67 – Vorno (Lucca)
sabato 7 e domenica 8 novembre, ore 19.30

Gruppo Nanou presenta:
John Doe
di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci
con Sissj Bassani, Anna Basti, Alessia Berardi, Anna Marocco
suono Roberto Rettura
light design e scene Giovanni Marocco
prodotto da E / Gruppo Nanou
con il sostegno di Teatro Comunale di Vicenza, Cantieri
con il contributo di Fondo per la Danza d’Autore della Regione Emilia Romagna, MIBACT, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura