kilowattfestival1La sezione Visionari del Festival Kilowatt si è chiusa con due spettacoli molto diversi: uno basato sull’ennesima colluttazione danzante di un uomo e una donna. L’altro su una vera lottatrice.

Si offende la creatrice di Angeli e insetti, in scena per la terza tornata dei Visionari, il 27 luglio, al Festival Kilowatt di Sansepolcro, quando le si fa notare che il suo spettacolo, lontanamente (ma molto lontanamente) ispirato al racconto Morpho Eugenia di Antonia Byatt, è ripetitivo e la scelta delle musiche discutibile, con lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi davvero fuori contesto. Ma si arrabbia davvero Loredana Parrella quando le si fa notare che quell’ennesima lotta tra una lei, prima in slip e reggiseno, poi in topless e infine vestita da sposa, e un lui che al massimo concede il pantaloncino aderente, appare vecchia. «Non volevo mettere in scena il solito maschio violento e la solita donna maltrattata, ma la lotta dei corpi con la danza, la mia lotta», spiega lei. Peccato che la scheda di presentazione parli di tutt’altro, annunci un “piccolo studio sul sentimento dell’amore”. Strano amore: i due si maltrattano dall’inizio alla fine. Anzi lui maltratta lei, che ogni tanto si ribella, il più delle volte gli si avvinghia, in genere si lascia trascinare. I due danzatori sono bravissimi, in particolare la giovanissima Camilla Zecca: speriamo di vederli presto in uno spettacolo meno scontato. Non c’è dubbio che gli uomini siano spesso violenti e le donne, ancora troppo spesso, subiscano, ma forse sulla scena si può tentare qualcosa di più inedito.

Una vera rivelazione è stata invece Eliana Cantone, che seguendo le indicazioni di Alejandro Jodorowsky sull’albero genealogico, ossia su una tecnica terapeutica che sfrutta la narrazione della memoria familiare, ha raccontato la storia di sua nonna. Lo spunto è il bel libro dello scrittore rumeno Mircea Eliade ne Un’altra giovinezza, trasformato in film nel 2007 da Francis Ford Coppola. Il protagonista del romanzo di Eliade, ringiovanito in modo miracoloso da un fulmine che avrebbe dovuto ucciderlo, è un uomo. Cantone invece mette in scena, anzi incarna, una nonna metà pugliese e metà rumena, che dopo una vita difficile, dopo aver perso una figlia e il marito, viene ridotta in fin di vita da un fulmine e si risveglia più giovane di 30 anni. Più ancora della storia e del testo, la sorpresa è nella continua metamorfosi dell’attrice, nella varietà dei toni, ora comici, ora tragici, a volte grotteschi e a volte poetici, nella ricchezza dei gesti, delle inflessioni e delle espressioni. Ottimo l’accompagnamento musicale dal vivo di Elisa Fighera. Speriamo che l’inverno porti il monologo in molti dei nostri teatri.

Le performance sono andate in scena:
Festival Kilowatt 2013 – Sezione Visionari

San Sepolcro (AR)
sabato 27 luglio

ore 20.45: Auditorium di Santa Chiara
Angeli e insetti
coreografia, regia, costumi e disegno luci: Loredana Parrella Costanza Givone
interpreti: Camilla Zecca, Yoris Petrillo, Samuele Mariotti
organizzazione: Paolo Fontani
(durata dichiarata: 35 minuti; durata reale: 45 minuti)

ore 22.00: Auditorium di Santa Chiara
La favola di un’altra giovinezza
interpretato e diretto da Eliana Cantone
drammaturgia: Giordano V. Amato
musica dal vivo: Elisa Fighera
(durata 55 minuti)