Tecnica e magia

61568741 1596092490523325 6159044632165482496 NLa nostra permanenza a Kilowatt 2019 inizia nel migliore dei modi. Lunedì 22 luglio ci attendono una serie di spettacoli di qualità, fra cui spiccano Nella lingua e nella spada di e con Elena Bucci, e il tumulto creativo di Concerto Fisico firmato Balletto Civile.

La serata prende avvio con l’esuberante Cuoro di Gioia Salvatori – che domina scena e pubblico, come una leonessa, come un vulcano inesauribile di energia. Lo spettacolo è una cavalcata al galoppo, a smontare il mito dell’amore, spogliandolo dalle connotazioni ideali; una cavalcata sempre spinta in avanti, talvolta perfino sbilanciata in avanti, senza mai un attimo di vera tregua.
Completamente fondato e incentrato sulle doti della Salvatori, grande mattatore, il lavoro presenta un testo che – tralasciando un inizio molto interessante, che passa dal focus sull’Umbria agli scarti quotidiani dell’amore – tende spesso a perdersi. Sembra molto più un supporto all’esibizione che un testo curato in se stesso. E questo a lungo andare confonde, perché così com’è appare più un insieme di brevi accenni/aneddoti sull’amore, un generico parlare di cui non si comprende bene l’obiettivo e la meta. E sebbene talvolta si intuisca qualcosa, una linea da seguire, spesso tutto ciò si perde nella concitazione del galoppo.

Alle 20.15 Elena Bucci, in scena al Teatro della Misericordia con Nella lingua e nella spada, dà voce alla storia di resistenza e ribellione del poeta e politico greco Alèxandros Panagulis e di Oriana Fallaci, nonché alla loro storia d’amore. Un testo che potremmo definire totale. Politico, e poetico, carico di filosofia e di storia. Racconto di resistenza alla violenza e alla dittatura, del coraggio della libertà più profonda e autentica, inesauribile e inestinguibile, che sta dritta contro la peggiore bruttura (eufemismo è dir poco) dell’uomo.
Nella lingua e nella spada è uno spettacolo che ha già il sapore di un classico. Per l’importanza e la qualità del suo testo, per il valore estetico e formale della scena, con la sua pulizia essenziale e densa allo stesso tempo, caratterizzata da elementi versatili e significativi come le funi, pronte a diventare prigioni, colonne, anfratto e buco. Su questa scena già raffinata, la proiezione, anch’essa dallo stile essenziale, dona un ulteriore tocco di classe. Ha il sapore di un classico per l’accompagnamento musicale, sofisticato sottofondo, costante tappeto sonoro che dona il colore e l’atmosfera, mai protagonista e sempre a sostegno. Sebbene per un problema tecnico la musica sia definitivamente abbandonata nel finale, forse proprio per questo nuovo e inaspettato silenzio, le ultime scene risplendono ancora più fulgide e luminose. Il problema tecnico è anche l’occasione per assistere al momento incantato in cui con incredibile sapienza l’attrice passa da personaggio ad attrice, e viceversa. Attimi di magica trasformazione che sono già un evento in sè. Senza contare che proprio nel momento di difficoltà e nella sua gestione si vede la professionalità di chi sta in scena. In questo senso, la lezione – da parte di tutte le persone coinvolte – è stata esemplare.

Con Tinaos all’Auditorium di Santa Chiara facciamo un balzo, come Alice, nel mondo delle meraviglie, dell’assurdo e delle logica al rovescio di Lewis Carroll. Il Cappellaio in cerca della sua memoria è anche immagine di un uomo alle prese con momenti cruciali della sua esistenza: vado avanti o torno indietro? Cosa significa crescere? Posso restare immobile?
Lo spettacolo è un salto nel nonsenso che si rivela ostico per lo spettatore, catapultato in un assurdo illogico per la mente e il cervello. Nessun appiglio: si scivola nel nonsenso delle trovate sceniche e drammaturgiche, dentro un labirinto i cui elementi slittano e si trasformano di continuo. Faticosa la visione. Si ha quasi un effetto di sassolini che inceppino il meccanismo altrimenti ben oliato del cervello.

Con Concerto Fisico l’assurdo non è più quello della mente razionale come in Tinaos, ma è quello della pancia e del cuore, dell’anima, in (piacevole) balia di un mare in tempesta: onde alte, barca sballottata, uomo in mare, vento forte e lampi.
Come spesso ci è accaduto con gli spettacoli della Compagnia di Michela Lucenti, ondate di senso e di immagini colpiscono la nostra immaginazione, facendoci vedere. Concerto Fisico è ludico, talvolta surreale, intenso. Vita di donna, sprazzi di infanzia, coniglietto, figure d’autorità, parrucconi e ingiunzioni. Azioni fatte per lasciare il segno, come all’inizio con quei salti sul tappeto, come quei colpi a chiedere se c’è qualcuno – all’universo o alle porte del mondo metafisico, come Tamino quando bussa alla porte del regno di Sarastro – o come alla fine quando indossa il mantello dorato.
L’insieme di musica, voce, parole, mimica, testo, relazione fra i performer è un fluire che ha momenti di tenerezza nel costante vago smarrimento, nel continuo cercare di barcamenarsi e forse di ricomporsi. Si hanno pennellate surreali (perfino con nuance grottesche, in particolare nelle performance canore di Camilli) nei dialoghi fra l’uomo in consolle (Camilli) e la donna (Lucenti): i due sono universi diversi, inconciliabili, eppure teneri nel loro desiderio e determinazione a interagire.
Nell’ultima parte, il gesto e l’attitudine con cui la performer indossa la parrucca rosa, con aria semplice, sincera, arresa, sperduta e smarrita, suscita definitivamente simpatia, facendoci sentire vicini. Per finire, il tema della lotta per la bellezza: costante, sottesa, ampiamente dimostrata, lasciando a Michelangelo un ultimo momento di ispirazione, consiglio, esempio.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Kilowatt Festival 2019:
Sansepolcro (AR), varie location

lunedì 22 luglio 2019
ore 18.00
Palazzo delle Laudi
Cuoro
di e con Gioia Salvatori
costumi Francesca di Giuliano
progetto fotografico Manuela Giusto
produzione In nito Srl, CapoTrave/Kilowatt

ore 20.15
Teatro alla Misericordia
Elena Bucci / Le Belle Bandiere presentano:
Nella lingua e nella spada
drammaturgia, regia e interpretazione Elena Bucci musiche e live electronics Luigi Ceccarelli
luci Loredana Oddone
consulenza alla drammaturgia Elettra Stamboulis
tecnico luci Max Mugnai
regia del suono Franco Naddei e Andrea Veneri
sound design Raffaele Bassetti
scene e costumi Nomadea
foto PatriziaPiccino
co-produzione Ravenna Festival, Fondazione Campania dei Festival, Napoli Teatro Festival Italia, Edison Studio – Roma

ore 22.05
Auditorium Santa Chiara
Tinaos Il cappellaio
di Linda Dalisi
liberamente ispirato a Alice in Wonderland di Lewis Carroll
drammaturgia e regia Tommaso Tuzzoli
collaborazione alla drammaturgia Luca Dalisi
con Fabio Pasquini, Sabrina Jorio e Peppe Papa
aiuto regia Alessandro Chini

ore 23.15
Chiostro di Santa Chiara
Balletto Civile presenta:
Concerto Fisico
di e con Michela Lucenti
assistenza alla creazione Maurizio Camilli
disegno sonoro live Tiziano Scali e Maurizio Camilli
Co-produzione Festival Resistere e Creare
con il sostegno di UFO – residenze artistiche non identificate, Mibac

Ph: Luca del Pia, Elisa Nocentini

www.kilowattfestival.it

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