Al Teatro Belli un omaggio a Eugéne Ionesco, feroce critico della società contemporanea consumistica, che con le sue opere ciniche e grottesche provocò e continua a provocare il buonsenso borghese.

La compagnia Teatro Instabile presenta in questi giorni la prima edizione di Monografie dell’assurdo, ciclo di appuntamenti dedicati ad autori come Beckett, Genet e Adamov. La scelta di inaugurare tale attività con Eugéne Ionesco non è certo casuale, anzi, lo scrittore rumeno naturalizzato francese è considerato l’emblema del teatro dell’assurdo, uno dei suoi fondatori e ispiratori principali.

Lo spettacolo in scena al Teatro Belli e intitolato La Cantatrice Calva e… è un ensemble, costituito dal capolavoro dello scrittore e da brani tratti da altre sue opere celebri, quali Le sedie, Delirio a due, Il re muore, Il quadro e Il salone dell’automobile. L’elemento costante – comune a tutta la sua produzione – è la dispersione del significato, il linguaggio che perde il suo valore comunicativo per ridursi a non-sense, in un mondo (il nostro) ridotto all’assurdità del conformismo, dove nessuno è più in grado di pensare con la propria testa e di provare autentiche emozioni, dove tutti parlano per slogan, ripetendo atti e gesti in maniera meccanica e maniacale.

Lo spettacolo, diretto da Gianni Leonetti, riesce a esprimere il pensiero e la poetica di Ionesco, merito anche dei bravi interpreti e della scenografia minimalista ma espressiva – l’interno di una casa dell’alta borghesia, agghiacciante nella sua normalità. In questo piccolo universo, il quotidiano si spinge all’estremo diventando una sorta di incubo o allucinazione, che non solo suscita ansia nello spettatore ma, paradossalmente, provoca in noi una specie di riso isterico – perché profondamente ridicolo come ridicoli potrebbero apparire i nostri comportamenti se interpretati sul palcoscenico. Come d’uso in Ionesco, in La Cantatrice Calva e… i protagonisti ripetono – in maniera estenuante – le stesse azioni e frasi, sottolineate dalle medesime espressioni che ne palesano l’assurdità. Perché I’autore rumeno aveva colto nel profondo l’assurdità della vita, e bravi sono gli attori nel testimoniare con la loro interpretazione la sua grandezza.

Lo spettacolo continua:
Teatro Belli
P.zza Sant’Apollonia, 11/a – Roma
fino a domenica 21 novembre
orari: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.30
(durata 90’ circa senza intervallo)

La Cantatrice Calva e…
di Eugène Ionesco
presentato da Teatro Instabile
regia di Gianni Legnetti
con Viviana Altieri, Vincenzo D’amato, Gianluca delle Fontane, Paola Gatti, Giorgia Guerra e Claudia Lerro