Tra le note dello stivale
I Concerti del Tempietto dedicano un’intera serata alla tradizione della musica popolare italiana.
Eravamo stati abituati, nel corso dell’estate, ad assistere a concerti di indiscutibili valore e prestigio presso il Parco archeologico del Teatro Marcello, grazie al programma proposto dall’associazione Il Tempietto. Mentre si avvicina la chiusura della stagione estiva di quest’anno, l’organizzazione ha pensato bene di dedicare una serata a qualcosa di un po’ diverso, non per questo meno nobile e significativo da un punto di vista culturale e artistico. Infatti, è andato in scena un concerto interamente dedicato alla storia della canzone italiana, dalla tradizione popolare degli anni ’30 e ’40, passando attraverso i decenni per arrivare ad alcuni capolavori degli ultimi decenni. La serata La canzone italiana è stata un’avvincente carrellata attraverso tutto il Novecento, e il viaggio è stato condotto da un gruppo di musicisti di grandissimo talento. Tra questi, Francesco Paolo Musto, volto non nuovo per chi frequenta le iniziative del Tempietto, che si è prestato volentieri non solo ad accompagnare col suo piano l’esecuzione di alcuni evergreen della musica italiana, ma anche a riarrangiarli rendendoli particolarmente avvincenti e attuali. Professore di educazione musicale, con alle spalle una matura esperienza in ambito ecclesiastico avendo suonato in numerose chiese e basiliche, Musto dimostra tutta la sua professionalità e versatilità, swingando e jazzando sui brani del repertorio. Al suo fianco, le percussioni del giovanissimo Luca Pichi, classe 1989, che nonostante l’età si è già distinto per aver collaborato e conosciuto diversi artisti noti come Paola Turci e Stefano Di Battista. La sessione ritmica è precisa e accattivante, e ben si coniuga con la selezione dei brani; dopo la classica introduzione poetica, muoviamo i primi passi di questo viaggio col primo medley dedicato alla musica degli anni ’30 e ’40 (Ba ba baciami piccina, Maramao perché sei morto, Papaveri e papere, Pippo non lo sa), splendidi gioielli ancora presenti nell’immaginario popolare italiano. Al momento del secondo medley dedicato a Renato Carosone, si presenta al pubblico l’altro grande protagonista della serata, Stefano Manenti, cantautore romano dall’importante carriera, che presta la sua straordinaria voce anche per il medley dedicato agli anni ’60 (dove troviamo anche C’era un ragazzo che come me); splendida l’esecuzione di Io che amo solo te di Endrigo e di Prospettiva Nevskij di Battiato. Oltre all’immancabile Nel blu dipinto di blu, troviamo tra le altre anche La donna cannone di De Gregori e Samarcanda di Vecchioni. Tra i protagonisti della serata bisogna però anche ricordare le donne, due cantanti che hanno dato una splendida dimostrazione di capacità vocale e talento (in Minuetto e Impressi di settembre) e una danzatrice che ha eseguito delle coreografie sulle note di alcune canzoni. In chiusura, due brani eseguiti a più voci, ovvero 4 Marzo 1943 di Lucio Dalla, e Il Carrozzone di Renato Zero. Serata indimenticabile, dall’ottima risposta del pubblico, che si è potuto specchiare in quelle canzoni così legate al vissuto di ciascuno di noi.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Marcello – Parco archeologico
via del Teatro di Marcello, 44 – Roma
lunedì 23 settembre, ore 20.30Concerti al Tempietto presenta
La canzone italiana
piano, arrangiamenti e direzione Francesco Paolo Musto
voce Stefano Manenti
percussioni Luca Pichi