New Living Theatre

Un teatro trasfigurato e congegnato nei minimi dettagli per rinnovare il teatro di narrazione conservandone la valenza espressiva: al Controchiave va in scena La Fleur: il fiore proibito, un progetto di Project XX1, scritto da Riccardo Brunetti e Francesco Formaggi e diretto dallo stesso Brunetti.

La Fleur: il fiore proibito non è una pièce o un allestimento in senso canonico. È un esempio di teatro immersivo, che forza dall’interno le tradizionali norme drammaturgiche. È un evento potenzialmente interminabile durante il quale il pubblico – invitato «ad esplorare, incuriosirsi, rincorrere e immergersi totalmente negli eventi dello spettacolo» – viene coinvolto attivamente e non solo direttamente nel processo di scardinamento della narrazione.

Proprio nella capacità di rivitalizzare con inaudita originalità un teatro spesso tenacemente ancorato non tanto al proprio passato di parola, quanto a modalità stantie di rappresentazione, che riscontriamo la principale virtù dell’operazione di Riccardo Brunetti.

Portare il pubblico a giocare con gli attori, vestire l’allestimento sulle caratteristiche irripetibili di una location, suggestionare la possibilità che la partecipazione possa incidere sul corso degli eventi (in realtà, predeterminati da una regia precisa e lucidissima), rendere individuale il meccanismo di costruzione e montaggio della trama: sono questi i tecnicismi che stanno alla base dell’immersive theater e di un processo che strappa gli astanti da ogni status di passività fisica e rende ogni singolo compartecipe dell’ecosistema drammaturgico.

Rispetto al poetico incedere di Augenblick, Riccardo Brunetti plasma in un romanzo tra il giallo e il noir le vicende «della famiglia Andolini, nota per la sua rilevante posizione nella nuova imprenditoria romana nel settore dell’intrattenimento», dall’ascesa al declino tra faide familiari, puttane traditrici, poliziotti corrotti e l’inevitabile bagno di sangue.

Tripartito sia nell’incipit, sia nel finale (a seconda della stanza di partenza o del protagonista che si sceglie di seguire), La Fleur: il fiore proibito consegna al singolo un percorso di assoluta libertà, con esso il piacere e la responsabilità di una linea narrativa da scegliere e seguire in maniera assolutamente anarchica secondo la propria intima curiosità, ed evita che l’immersione e lo stupore diventino dispersione e imbarazzo grazie, rispettivamente, ad alcuni momenti chiavi in modalità collettiva e l’uso delle maschere da parte degli spettatori.

Complicato l’intreccio rispetto al loop di Augenblick in sequenze contestualizzate nei diversi ambienti di narrazione (uffici, camere da letto, bar), Brunetti lascia condurre le danze a «un doppio cast formato da più di venti attori/performer» che si alterna data la lunga tenuta dello spettacolo (resa necessaria, oltre che da motivazioni economiche, per offrire al pubblico la possibilità di immergersi nei diversi scenari narrativi), la cui disomogeneità interna risulta ben compensata dal rigore e dalla naturalezza con cui ogni interprete esegue la linearità della propria parte nel rispetto delle tempistiche imposte dalla modalità a incastro con cui il testo di viene a comporsi.

«Una grande installazione site-specific, aperta all’esplorazione dello spettatore che in maniera totalmente libera potrà esplorare ogni cosa», in cui ci si trova in fila, ammassati in locali scenografati accuratamente, in attesa che il teatro, eccedendo da se stesso, scompaia come finzione per lasciarsi invadere realmente dal pubblico e aprirsi all’imprevedibile che risiede nell’intenzione con cui ognuno può vivere l’esperienza artistica.

Un appuntamento meraviglioso, che aspettiamo al varco in testi più impegnativi rispetto all’intrattenimento di La Fleur: il fiore proibito e di Augenblick, ma assolutamente da non perdere per assistere a uno dei lavori più interessanti della fiacca scena romana e scoprire quanto il site-specific teatrale possa essere sinonimo di interattività.

Lo spettacolo continua
Controchiave

Via Libetta1/a, Roma
dal 5 al 23 luglio 2017

La Fleur
Il fiore proibito
prodotto da Project XX1
scritto da Riccardo Brunetti e Francesco Formaggi
regia di Riccardo Brunetti
performer Adriana Gallo, Adriano Salieri, Alberto Mosca, Alessandro D’Ambrosi, Alessandro Di Somma, Alfredo Pagliuca, Annabella Tedone, Anna Maria Avella, Azzurra Lochi, Chiara Capitani, Costanza Amoruso, Daniele Califano, Diego Migeni, Elisa Poggelli, Elisabetta Mandalari, Gabriella Indolfi, Giulia Scenna, Matteo Cirillo, Matteo Minno, Riccardo Brunetti, Sandra Albanese, Sarah Nicolucci, Silvia Ferrante, Valeria Marinetti
performer Addizionali Alessandro Londei, Benedetto Farina, Guido Rossi, Rogger Rios, Lopez, Matteo Poggelli, Emiliano Trimarco, Giuseppe Caprioli, Felice David
staff Filippo Cavicchioni, Marta Chiogna, Emanuele De Simone, Paola Caprioli, Felice David, Ascanio Modena Altieri, Emanuele Mazzucca, Claudia del Gatto, Fabiana Reale, Emiliano Trimarco
costumi Sandra Albanese
sarta Rosanna Notarnicola
responsabile maschere Silvia Ferrante
responsabile set-up Anna Maria Avella
responsabile bleeding Alfredo Pagliuca
responsabile Premium Valeria Marinetti
responsabile performer Azzurra Lochi
sllestimento Project XX1 e Accademia delle belle arti di Frosinone
tecnica Project XX1
locandina Eugenio Sicomoro
grafica e logo Marta Chiogna
aiuto grafico Giorgia Garbuggio, Roberta Avella, Hélène Calandi
aiuto immagini Iyas Jubeh
aiuto Allestimento Donato Marrocco e Giorgia Amoruso
aiuto Logistica Claudia Benedetti Michelangeli
ingegnere Matteo Minno
foto Luisa Fabriziani
regia video Alessandro D’Ambrosi
operatori Riccardo Riande e Ugo Piva
fotografia Video Leone Orfeo
in collaborazione con Associazione Culturale Controchiave, Cinecittà World, Teatro Studio Uno, Accademia di belle arti di Frosinone, Circolo degli Illuminati