Il proibito da vicino, il teatro che non si guarda

Al Teatro Garbatella non va in scena nessuno spettacolo: è solo la vita (quella di una famiglia malavitosa) che si lascia guardare da vicino.

Quando La Fleur apre i battenti rivela il mondo machiavellico della criminalità organizzata, quello perverso della prostituzione, le scivolate proibite dei personaggi politici.
Nessuno guarda lo spettacolo: tutti sono lo spettacolo. Il pubblico è la scena: gli spettatori sono a tutti gli effetti ospiti del locale, sono le voci, i tramiti, le spie di un luogo dove – con la fondamentale eccezione del tradimento della famiglia – tutto è lecito, i ruoli si invertono e si capovolgono, la quarta parete si dissolve senza essere mai comparsa.
Si entra di soppiatto nella storia e necessariamente si sceglie una fazione, si assume una parte. Si sceglie, costretti a riflettere, chi seguire e cosa vedere. Si resta al margine con il volto coperto, il che rende il pubblico massa di sussurri e mormorii, lo unisce nella sorpresa e nell’orrore, lo rende omogeneo con il serpeggiare della solidarietà omertosa fra testimoni di crimini. Tutti vedono e nessuno parla, come un’amara replica della vita; come nella vita, qualcuno non vedrà qualcosa e si perderà un lato della storia.

Ci si muove senza difficoltà in una trama finemente tessuta in un racconto a più livelli, con più punti di vista, senza avere però la neutralità di un narratore onnisciente né quella di uno spettatore esterno.

La maschera bianca distingue lo spettatore dal performer, il passivo dall’attivo. Il pubblico si muove liberamente nello spazio del teatro, passa per i cunicoli, si affaccia dai ballatoi, prende posto nelle sale e osserva negli spazi privati; ogni tanto, se autorizzato, parla. Dietro i pizzi di bordello e tra gli strumenti da laboratorio di stupefacenti assiste ai crolli emotivi, alle macchinazioni, alla corruzione.

La sincronia perfetta del cast non rompe mai l’atmosfera, non lascia crepe nel gioco o spiragli per il mondo di fuori. La Fleur sfugge alle categorie e incarna la definizione più integrale di immersivo. La recitazione dei performer, a pochi centimetri dalla loro platea e letteralmente e metaforicamente sullo stesso piano, assume un estremo realismo e un’angolatura quasi cinematografica. La sceneggiatura si muove in modo magistrale e intangibile anche nei dialoghi con il pubblico,tocca agilmente citazioni da Trainspotting e Romanzo Criminale, dà nomi che identificano un ruolo piuttosto che un personaggio.

Dove non c’è sipario né attacco, dove si fuma e si beve, intrappolati nelle cospirazioni e nelle storie personali, ecco che avviene la magia del teatro vicino – letteralmente a un soffio di distanza, metaforicamente non lontano dalla realtà – a cui nessuno può scappare. Perché, come in una famiglia criminale, ci si è tutti dentro fino al collo – e fino all’ultimo sangue.

Luigi Pirandello si sarebbe goduto il gioco: la recita nella recita della vita. Avrebbe apprezzato l’illusione, o la speranza, di rizomatici finali, la maschera bianca posta sopra quella di tutti i giorni. Come se, finalmente, la montagna partorisse i suoi giganti, il concetto, allo stesso tempo insolito/inusuale ed estremamente realistico, che la folla anonima e passiva diventi paradossalmente essenziale e corresponsabile per la riuscita dell’opera e, che con il suo sguardo e le sue parole, nel suo esserci senza essere, determini l’azione, la vita di chi sta vivendo.
Alla fine, così è, se ci pare.

Lo spettacolo continua
Teatro Garbatella

Piazza Giovanni da Triora, 15, Roma
dal 17 al 28 aprile 2019 (prorogato fino al 19 maggio)
ingresso standard ore 20.30
sabato 16:30 e 20:30
ingresso premium 45 minuti prima dell’inizio

La Fleur
Il fiore proibito

prodotto da Project XX1
drammaturgia Riccardo Brunetti, Francesco Formaggi e Alessandro D’Ambrosi
regia di Riccardo Brunetti
in collaborazione con Controchiave, Teatro Garbatella, Teatro Studio Uno, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, presenta:
regia Riccardo Brunetti
performer Adriano Saleri, Alberto Mosca, Alessandro D’Ambrosi, Alessandro Di Somma, Anna Maria Avella, Azzurra Lochi, Carlotta Sfolgori, Chiara Capitani, Costanza Amoruso, Cristiano Zingaretti, Dario Biancone, Diego Migeni, Elisa Poggelli, Elisabetta Mandalari, Emiliano Morana, Fabiana Reale, Gabriella Indolfi, Geremia Longobardo, Leonardo Bianchi, Licia Amendola, Luisa Belviso, Malvina Ruggiano, Marco Usai, Marco Zordan, Martino Fiorentini, Matteo Minno, Riccardo Brunetti, Sandra Albanese, Silvia Ferrante, Susanna Valtucci, Valeria Romanelli
staff Paola Caprioli, Emmanuele Mazzuca, Claudia del Gatto, Allegra Indraccolo, Emiliano Trimarco, Amanda Lochi, Ilenia Lanni, Valentina Giorgetti, Giulio Di Pietro Paolo, Marilina Marino, Ilaria Giorgi, Emanuela Masia, Simone Petrucci, Massimo Morlando, Roberta Avella, Maria Tritto, Maria Costanza Dolce, Mattia Lauro
costumi Sandra Albanese
luci Simone Palma
scenografia e maschere Ilaria Passabì
elementi scenografici addizionali Raffaele Settembre, Martina Giannico
responsabile set-up Anna Maria Avella
websites Alfredo Pagliuca
social media manager Gabriella Indolfi
responsabile performer Azzurra Lochi
redattrice Paola Caprioli
grafica Valeria Marzano
allestimento Project XX1 e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
interventi scenografici Donato Marrocco
tecnica Project XX1
locandina Eugenio Sicomoro
grafica logo Marta Chiogna
foto e elaborazioni grafiche Ilaria Giorgi
immagini aggiuntive Iyas Jubeh
miniature Alessandro Marozzini
aiuto Logistica Claudia Benedetti Michelangeli
regia video Alessandro D’Ambrosi
operatori Riccardo Riande e Ugo Piva
fotografia Teaser 1 Leone Orfeo
performer Addizionali Alessandro Londei, Benedetto Farina, Guido Rossi, Rogger Rios Lopez, Matteo Poggelli, Emiliano Trimarco, Giuseppe Caprioli, Felice David.
media partner Music.it, Canale 21