XVI Edizone di Collinarea Festival

Spettacoli teatrali e performance artistiche, laboratori e dibattiti, giovialità e professionalità. Questo e molto altro è Collinarea, il Festival delle colline pisane giunto alla sua sedicesima edizione, organizzato dalla compagnia Scenica Frammenti e Fondazione Pontedera Teatro, in collaborazione con i comuni di Casciana Terme Lari, Ponsacco e Crespina.

Imbattersi in una realtà come quella del Collinarea Festival di Lari significa calarsi completamente in un’atmosfera di fermento artistico e culturale che sarebbe bello poter riscontrare quotidianamente nel nostro paese. Organizzatori, attori, registi, maestranze, abitanti del luogo e istituzioni hanno contribuito alla creazione di una realtà entusiasmante, ricca di spunti creativi ed emotivi, una vera e propria giostra dei sensi che è iniziata il 25 luglio e terminata il 2 agosto con una serata tutta da scoprire. A far da cornice il caratteristico borgo di Lari con il suo Castello e un panorama mozzafiato, immerso nel verde.
Giunto alla sua sedicesima edizione, il Festival presenta alcune significative novità. Accanto agli spettacoli – quasi ogni sera si accendono i riflettori su quattro spettacoli differenti «con artisti storici del festival, volti noti al pubblico, ma anche tante nuove realtà artistiche» – sono state realizzate due sezioni, Dinamica ed Empatica, pensate per rafforzare il rapporto tra chi il palcoscenico lo vive e chi, invece, ne fruisce.
Sette sono i laboratori di cui Dinamica si compone, cinque dei quali daranno vita al grande spettacolo conclusivo InArea – Il Volo. Prendendo ispirazione dal Castello errante di Howl di Hayao Miyazaki, l’ultima serata del festival sarà dedicato alla stessa Lari. Oltre cinquanta artisti, assieme a trampolieri, danzatori, musicisti e attori, ai quali si aggiungono gli abitanti, daranno vita a uno spettacolo dall’ambientazione fantasy, in cui lo scopo è quello di «regalare l’effetto del volo».
Una serie di incontri tra gli artisti e il pubblico, condotti da Andrea Cramarossa del Teatro delle Bambole, compone Empatica, una bella occasione per conoscere più da vicino i protagonisti del festival, amalgamando in un tutt’uno armonico spettatori e artisti.
In attesa della serata conclusiva, Persinsala ha avuto l’occasione di assistere ai quattro spettacoli in programma nella giornata di venerdì 1 agosto. Un percorso non solo artistico ma anche itinerante fra i luoghi di Lari: dal Teatro alla Piazza al suggestivo Castello per finire al CollinArea Restaurant.
Ad aprire la serata è stato Perchè non ballate?, una produzione della Fondazione Pontedera Teatro liberamente ispirato a racconti e poesie di Raymond Carver. A muoversi sulla scena sono personaggi che vivono, inconsapevoli, un vuoto esistenziale lasciandosi andare a nevrosi, alcol e palliativi nel tentativo di nascondere e colmare la solitudine che li caratterizza. I destini dei protagonisti si incontrano e scontrano e di certo non è facile, per gli attori così come per la regia, tenere le fila di un percorso così mutevole: flashback, incroci di personalità, interpretazioni multiple. Agli attori tutti e alla regia di Anna Stigsgaard va il plauso per l’essere riusciti a rendere chiare allo spettatore tutte le dinamiche, senza sovrapposizioni e confusioni di sorta. Ottima, poi, la scelta delle musiche, vero e proprio elemento drammaturgico che, insieme al gioco delle luci, contribuisce a creare un’emozione cupa ma anche carica di momenti più leggeri.
Da un luogo all’altro, da un’atmosfera all’altra: la seconda tappa si fa in piazza per la divertente e interessante performance del trio Le Canaglie, composto da Federico Bassi, Giacomo Trivellini (in arte Ambè2) e Massimiliano Setti. Nontazzardare è una performance che coniuga l’arte visiva, il disegno fatto a mano di Bassi e Trivellini e la musica indietronica composta ad hoc da Setti. Mentre i due disegnatori danno vita a frammenti di storie che vedono per protagonisti i loro stessi alter ego – un gallo per Setti, un koala e un coniglio per Trivellini e Bassi – scambiandosi di posto e disegnando a ritmo di musica, lo spettatore può partecipare in maniera più diretta grazie a uno schermo sul quale non solo viene proiettata la genesi del disegno dal vivo, ma a essa si intrecciano altre animazioni realizzate precedentemente. Lo spunto davvero interessante è la valorizzazione dell’artigianale, del fatto a mano – per un video di quattro minuti sono stati necessari circa un migliaio di disegni – che poi si fonde con supporti elettronici e tecnologici.
Lasciato l’ironico trio, ci si addentra nel Castello di Lari per la commedia Three wishes – Tre desideri, il testo di Ben Moor acclamato al Festival di Edimburgo del 2001 e vincitore, nella versione italiana, del Premio delle arti L.A. Petroni nel 2014. Lo spettacolo è introdotto da un filmato che vede per protagonisti attori, organizzatori e gente del luogo a cui è stato chiesto di esprimere tre desideri se avessero avuto la possibilità di realizzarli. Le risposte sono state tanto divertenti quanto interessanti, con una inflazione per il desiderio di un lavoro stabile almeno una volta nella vita. Questo perchè i protagonisti di questa brillante commedia sono Flip e George, rispettivamente una scrittrice di libri sull’auto-aiuto – un titolo per tutti «Come mantenere la calma quando tutti ti odiano» – e un imprenditore del web che gestisce il sito laltro.com attraverso il quale compra, rivende e ricompra l’altro mancante. Che sia un orecchino spaiato o il pezzo di un servizio andato in frantumi. Insomma si tratta di una coppia, una di quelle che si conosce casualmente al parco per via di un cane, che vivono tutte le fasi dell’innamoramento – fase 1 «assaggialo, è disgustoso!», fase 2 «a cosa stavi pensando?», fase 3 «guardarsi negli occhi per un’ora». Fino a che una nube non meglio identificata si abbatte sulla città, realizzando i desideri inconsapevoli di tutti gli abitanti (espediente utilizzato anche nel bellissimo film Piovono polpette). Ed ecco che le cose per Flip e George cambiano: le conseguenze dei loro desideri saranno disastrose (o forse in un certo senso salvifiche?). Incomprensioni si intrecciano a desideri nascosti e non detti e la coppia arriverà al disfacimento. Il tutto, però, è infarcito della sottile ironia di Ben Moor, valorizzata dalla recitazione precisa degli attori e dalla regia traslucida di Mauro Perrinello.
Dalla leggerezza di Ben Moor si passa a uno degli spettacoli più acclamati dal pubblico di questa serata, una rilettura in chiave poetica e disincantata dell’Amleto shakespeariano: L’archivio delle anime. Amleto. Il Centro Teatrale Umbro, nella persona di Massimiliano Donato insieme a Naira Gonzales, ripercorre la vicenda shakespeariana traslandola in un cimitero dalle suggestioni alla Tim Burton, dove l’unico narratore è il becchino che, conclusosi il dramma, si ritrova a seppellire i morti. I personaggi allora diventano veri pupazzi nelle mani di un burattinaio sui generis, che racconta il dramma attraverso varie angolazioni e sfaccettature, caratterizzandolo a seconda che sia Ofelia, Rosencratz e Guildenstern o Polonio a parlare. Massimiliano Donato scivola tra suggestioni poetiche e momenti grotteschi, per mettere in mostra un meccanismo più universale in cui gli uomini, così come i personaggi di questa tragedia, si ritrovano a compiere ogni giorno lo stesso destino.

L’unica salvezza, allora, è rifugiarsi in un angolo di mondo – per il becchino il suo cimitero – dove, fra trucchi e artifici, «forse è ancora possibile lasciarsi incantare».

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Collinarea Festival 2014
Teatro di Lari
giovedì 31 luglio e venerdì 1 agosto 2014, ore 19.15
produzione Fondazione Pontedera Teatro
Perchè non ballate?
liberamente ispirato a racconti e poesie di Raymond Carver
di Gabriele Di Luca
regia Anna Stigsgaard
con Michele Altamura, Roberto Capaldo, Catia Caramia, Silvia Tufano
scene e luci Erica Artei
allestimento Stefano Franzoni
direzione tecnica Sergio Zagaglia
foto Simone Rocchi
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani
duarata 1h e 20′ senza intervallo

CollinArea Restaurant
giovedì 31 luglio e venerdì 1 agosto, ore 20.30
Le Canaglie
NONTAZZARDARE
illustrazioni e animazioni Ambè2 – Federico Bassi e Giacomo Trivllini
musiche Massimiliano Setti
maschere Annamaria Giacomelli
durata 90′

Castello di Lari
venerdì 1 agosto, ore 21.15
OffRome / Bottega Rosenguild
Three wishes – Tre desideri
(studio integrale)
di Ben Moor
regia Mauro Parrinello con la supervisione artistica di Ben Moor
con Elisa Benedetti Marinoni e Mauro Parrinello
traduzione Elisa Benedetti Marinoni
scene e costumi Chiara Piccardo
organizzazione e distribuzione Francesca Montanino
produzione OffRome / Bottega Rosenguild / Pierfrancesco Pisani / Compagnia dei Demoni
con il sostegno produttivo di Residenza Idra
spettacolo vincitore del Premio delle arti L. A. Petroni 2014
durata 60′

Teatro di Lari
venerdì 1 agosto, ore 22.15
Centro Teatrale Umbro
L’archivio delle anime. Amleto
da William Shakespeare
di Naira Gonzalez e Massimiliano Donato
con Massimiliano Donato
collaborazione all’allestimento Raffaele Echelli
collaborazione alla drammaturgia David Anzalone
musiche Barnaba Ponchielli
elaborazione burattini Edgar Gonzalez
costumi Manuela Marti
luci Alessandro Scarpa
produzione Centro Teatrale Umbro
durata 30′