Parole che danzano: così mi piace definire il capolavoro di Harold Pinter fino a domenica 17 al Teatro Franco Parenti.

Maestro indiscusso del cosiddetto Teatro dell’Assurdo, Pinter  scrive questo dramma giocando con il testo. L’illogica sequenzialità delle parole – tipica di questo genere di teatro –  si accompagna a una continua mescolanza di toni e di timbri, studiati alla perfezione e messi a punto dalla bravura dei due attori.

Umberto Ceriani, nei panni del marito Devlin, e Annina Pedrini, in quelli della moglie Rebecca, interpretano il testo pinteriano con una capacità vocale degna di nota. Niente microfoni, nessun effetto sonoro, ma finalmente la semplicità di due voci teatrali che riempiono la sala con la sola aria che respirano. Le parole sono urlate e poi sussurrate, ripetute, trattenute, scandite, in un continuo sali e scendi di velocità e di intensità.

Un testo a tratti musicale – dove poco importa ciò che viene detto perché l’arte è intrinseca alla musicalità e al ritmo delle frasi – e, come quando si sente una canzone si esce dalla sala con la voglia di fischiettarne il ritornello, così si vorrebbe riascoltare nella mente quelle voci.

Nonostante l’apparato estetico sia di una tale perfezione, la trama – seppur inesistente nella forma narrativa più comune di: inizio-svolgimento-fine – non passa inosservata. Il dramma del tradimento – confessato dalla moglie al marito –  che poi nasconde quello ancor più grande dell’Olocausto, è evidenziato oltre che da una puntigliosa ricerca a livello testuale, linguistico e fonetico, anche da un sensibile uso delle luci: fredde, pungenti, che tagliano la scena, sottolineando le atrocità e la fragilità di un’epoca.

Anche la scenografia, minimale,  fatta solo di una sedia e due fondali costruisce una prospettiva che rende il palco ancor più piccolo, claustrofobico, quasi inghiottisse i due attori e impedisse loro di uscire: simbolo probabilmente di un passato che non li abbandonerà per tutta la loro esistenza.

Le note di regia sono di Mario Morini, e proprio al regista scomparso un anno fa, è stata dedicata la sera della prima. Ceneri alle Ceneri avrebbe dovuto andare in scena lo scorso anno ma il regista morì alla vigilia del debutto. Magda Poli ha raccolto e interpretato suoi appunti e note e, con la regia di Federica Santambrogio, ha ricostruito lo spettacolo che Morini avrebbe voluto vedere.

Lo Spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo 14 – Milano
fino a domenica 17 ottobre
orari: dal martedì al venerdì ore 20.30 – sabato ore 19.45 – domenica ore 16.00

Ceneri alle Ceneri
di Harold Pinter
con Umberto Ceriani e Annina Pedrini
dalle note di regia di Mario Morini, raccolte e interpretate da Magda Poli, messe in scena da Federica Santambrogio
scene Maria Spazzi
musiche Matteo Manzitti
luci Gigi Saccomandi