L’antico e il moderno

Al Teatro Vascello la Compagnia del Loto porta in scena la trasposizione di una delle più famose commedie goldoniane, la Locandiera, in un singolare riadattamento, ambientata a Venezia durante gli anni ’50 del secolo scorso, e non più nella Firenze settecentesca.

Lo spettacolo, diretto da Stefano Sabelli, ci appare curioso per la sua ambientazione negli anni ’50 e per tutto ciò che ne deriva a livello interpretativo e di atmosfere: i personaggi sono ancora fortemente goldoniani rispetto alla caratterizzazione e alla sceneggiatura, ma si propongono in una recitazione piuttosto moderna, in uno sdoppiamento tra tempi antichi e tempi più moderni.

Incuriosiscono anche le musiche dal vivo eseguite da Angelo Mieli, con degli evidenti richiami alle canzonette anni ’50 stile Glenn Miller. Insieme alle musiche, le scenografie di Lara Carissimi e Michelangelo Tomaro contribuiscono a creare un’atmosfera rarefatta e intima. La locanda vecchio Po è una struttura girevole su palafitte che permette cambi di scena veloci. Colpisce anche la cura minuziosa di ogni dettaglio degli interni e degli esterni, dalle stanze da letto degli ospiti alla sala di ingresso, dal patio esterno al fiume su cui scorre più volte una gondola. Nulla appare eccessivo, tutto è calibrato ed elegante, quasi fiabesco, come in una casa delle bambole e lo spettacolo gode senza dubbio di questo ambizioso assetto scenico.

Silvia Gallerano (Mirandolina) incarna in pieno la riforma goldoniana, con una recitazione elegante e veritiera e un portamento degno del personaggio femminile cucitosi addosso. Ed effettivamente è proprio la Gallerano a essere il muro portante della commedia, insieme a Claudio Botosso (Cavaliere di Ripafratta), altro pezzo forte dello spettacolo, che con la sua impostazione più cinematografica, avvolgente e realista, dunque coerente, concorre a comporre scene corali spassose, concitate, con un giusto equilibrio tra gli attori.

Ma, riforma goldoniana o meno, La Locandiera o l’arte per vincere di Sabelli è uno spettacolo che rapisce e tiene con il fiato sospeso. Anche se già immaginiamo il finale, anche se prevediamo in anticipo le mosse dei personaggi, non possiamo che rimanere affascinati da una commedia di altri tempi in una rivisitazione moderna che ha del fiabesco e dell’incantato.

Lo spettacolo continua
Teatro Vascello
via Giacinto Carini 78
fino al 23 dicembre
dal martedì al sabato ore 21
20 e 21 dicembre matinée 10.30

La Locandiera o l’arte per vincere
di Carlo Goldoni
adattamento e regia di Stefano Sabelli
con Silvia Gallerano, Claudio Botosso, Giorgio Careccia, Gianantonio Martinoni, Chiara Cavalieri, Eva Sabelli, Diego Florio, Giulio Maroncelli
musiche dal vivo eseguite da Angelo Mieli
scene Lara Carissimi, Michelangelo Tomaro
costumi Martina Eschini
disegno luci Daniele Passeri
aiuto regia Giulio Maroncelli, Eva Sabelli
direttore di scena Fabrizio Russo
fonico ed elettricista Gianmaria Spina
foto di scena Paolo Cardone
disegni di locandina Ruggio
produzione LOTO Libero Opificio Teatrale Occidentale di TEATRIMOLISANI soc.coop.
distribuita da BAGS ENTERTAINMENT