Simona Marchini Story

Al Teatro Sistina, fino al 30 novembre, è in scena La Mostra con Simona Marchini diretta da Gigi Proietti. Uno spettacolo che ripercorre in parte la vita dell’artista all’interno della sua galleria d’arte.

Simonetta Marchini, meglio conosciuta come Simona, è protagonista al Teatro Sistina di Roma, di uno spettacolo già proposto la scorsa stagione all’Ambra Jovinelli: La Mostra.
Apportando alcune modifiche, come quella di suddividere lo spettacolo in due atti, e sempre diretta da Gigi Proietti, la Marchini si racconta all’interno della sua Galleria d’arte, la Nuova Pesa, fondata dal padre Alvaro nel 1959 e idealmente riportata sul palcoscenico del teatro romano dove s’alternano diverse donne da lei stessa interpretate.
Prima che il sipario si apra, l’attrice, protagonista assoluta della pièce, avanza dal corridoio come fosse una semplice spettatrice, emozionata, soprattutto per essere riuscita a convincere (per finzione) il marito a seguirla a teatro. Rompe così il ghiaccio prima di deliziare il grande pubblico con i suoi racconti di vita. Figlia d’arte, Simona Marchini ha riaperto la Nuova Pesa nel 1985 trasformandola in un centro culturale con l’intento di portare avanti quell’eredità familiare di cui è orgogliosa, avendo arricchito la sua vita non solo a livello professionale.
Accompagnata dal pianista Andrea Bianchi e con le incursioni di Claudio Pallottini, l’Angelo custode della Galleria, aneddoti e gag si alternano lungo quello che somiglia più a un incontro tra amici intimi, che a un vero e proprio spettacolo, seppur le doti della Marchini siano indiscutibili.
Talento, professionalità e simpatia sono alla base de La Mostra, che, tra la descrizione di un’opera e l’altra, ripropone quei personaggi nostalgici, con tanto di dialetto tipico, che tanto mancano alla televisione moderna, e che si incontrano con altri, realmente conosciuti dalla Marchini, come la madre e la zia napoletana del Capitano della Roma degli anni ’70, Franco Cordova, sposato in seconde nozze dall’attrice.
Un matrimonio durato dieci anni che si lega abilmente a fatti e tradizioni dell’epoca. È l’occasione per spostare il discorso sulla decadenza degli scavi di Pompei, con tanto di foto proiettata sul muro bianco, unico elemento scenografico, purtroppo, ideato da Susanna Proietti.
La mancanza di una vera e propria scenografia rende, infatti, il luogo della messa in scena troppo spoglio, poco vivo per un teatro così importante e per una mattatrice così effervescente, così come l’assenza di coreografie, che vede solo danzare la ballerina Federica Marchica per pochi minuti. Il ricordo di Don Lurio, poteva essere d’ispirazione e riportare alla luce un po’ di quel bel varietà in bianco e nero.
Interessante invece l’incursione brevissima – durante la prima -, di Maurizio Mattioli, che ha riproposto un pezzo cantato di Rugantino, che l’ha visto in scena proprio come Mastro Titta insieme alla Marchini, Eusebia, nel 1998.
Quando tutto ormai sembrava essere concluso con una battuta “tagliente”, ecco sui saluti spuntare da dietro le quinte Gigi Proietti e poi Iside Martufoni, sempre la Marchini, con uno dei suoi cavalli di battaglia: “L’ammiraglia della Balduina”, riconoscibile dallo slogan «Se c’avete un problema che v’accora o un dubbio che ve rode scriveteme pure», oltre che dal tailleur verde di raso come nella trasmissione del 1980 A tutto gag.

Al Sistina fino al 30 novembre La Mostra ritrova così a teatro una grande artista con questo spettacolo più intimo rispetto agli altri titoli del cartellone, che provoca con una domanda: «L’arte è utile o inutile? Gli artisti servono a qualcosa?». Al pubblico la risposta.

Lo spettacolo continua:
Teatro Sistina

Via Sistina, 129 – Roma
fino a domenica 30 novembre
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
durata 2 h circa intervallo escluso

La Mostra
di Claudio Pallottini, Simona Marchini
regia Gigi Proietti
con Simona Marchini
musiche Andrea Bianchi
scene e costumi Susanna Proietti