Della Traviata sorridi al desio

Il Teatro Don Bosco chiude la stagione lirica 2012/2013 con una serata unica in grande stile dedicata al maestro Giuseppe Verdi.

Sono 170 anni ormai che nei teatri di tutto il mondo la vicenda di Violetta e Alfredo viene rappresentata e tramandata; per questa ragione La Traviata, assieme alle altre opere della cosiddetta Trilogia Popolare (formata assieme a Il Trovatore e a Rigoletto) è quasi un linguaggio condiviso, un mezzo che mette in comunicazione persino culture ed epoche lontane; questa immortale storia, complici i versi memorabili di Francesco Maria Piave che contribuiscono alla stesura di una serie di arie potenti e indimenticabili, è uno straordinario spaccato d’epoca dove in quel popoloso deserto che chiamavano Parigi l’amore di due giovani si trova a fronteggiare, tragicamente, l’orgoglio, le convenzioni sociali e la malattia. Questo mondo è tornato ieri a rivivere a Roma in un’occasione speciale, ovvero la chiusura del cartellone dell’anno 2012/2013 del Teatro Don Bosco. Presso il teatro di periferia che con caparbietà e grande dignità continua, anno dopo anno, a essere l’unico spazio a offrire spettacoli di opera lirica lontano dal centro storico, l’Alfa Musicorum, compagnia navigata e ospite costante del teatro, ha offerto una serata unica all’altezza delle grandi occasioni, avvalendosi dell’orchestra ottimamente diretta da Alessandro Murzi: questo commiato si è giovato di una bellissima scenografia, nella quale come spesso accade la regista Mary Ferrara ha sfruttato proiezioni di immagini e video per i fondali (bellissima l’immagine della Maya Desnuda campeggiare dietro al figura affranta e avvilita di Violetta, consapevole della sua prossima misera fine). La selezione degli interpreti è di grandissima qualità: il Baritono Murat Guney, ovvero Giorgio Germon, il sensibile padre di Alfredo che incarna tutta l’italianità del sentimento paternalistico, regala al pubblico una versione indimenticabile di Di Provenza, il mar, il suol, e il Tenore Emanuel Bassaglia è un sensibile e profondo Alfredo; ma la regina della serata non può non essere la fantastica Violetta, ovvero Fausta Ciceroni, volto noto e colonna portante della compagnia, capace di restituire tutte le sfumature del complesso personaggio; il fatto che si tratti di una storia senza tempo, quasi archetipica, è confermata dalla scelta di far recitare gli attori in abiti moderni, quasi che questa narrazione di redenzione ed espiazione tramite il sacrificio attraversi i secoli mantenendo intatto il proprio nucleo di verità; segnaliamo inoltre la bellissima prova dei ballerini al momento della danza delle zingare del secondo atto, che hanno offerto un valore aggiunto per un appuntamento di grande stile che sancisce la chiusura di una fortunata stagione, svoltasi sotto il segno di Verdi, essendo quest’anno il bicentenario della nascita del grande artista. Infatti, dopo il Requiem e l’Attila, i membri dell’Alfa Musicorum hanno salutato il proprio pubblico, con la promessa di rivedersi tra qualche mese.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Don Bosco
via Publio Valerio, 63 – Roma
venerdì 3 maggio ore 10.00, sabato 4 maggio ore 21.00

Alfa Musicorum Convivum presenta
La Traviata
di Giuseppe Verdi
regia Mary Ferrara
direzione musicale Alessandro Murzi
con Murat Guney, Fausta Ciceroni, Emanuel Bassaglia