Una, noi, centomila

L’interpretazione sensibile di Isabella Ragonese e il caleidoscopio danzante di Igor Moiseev inaugurano il secondo weekend del Mittelfest 2011 a Cividale del Friuli.

Cividale è una caverna di Aladino: un centro longobardo e altomedievale simile al gheriglio di una noce, dove le persone possono ancora godersi il dolce della vita, sedendosi all’aperto in un centro – interdetto al traffico automobilistico – dove l’ospitalità friulana s’intesse di cortesia, aromi di vini, sottili sfoglie di San Daniele.

In questa atmosfera rilassata e rilassante, le giornate si punteggiano di una miriade di appuntamenti con le arti dal vivo – una serie di
eventi inseriti nel Mittelfest, il Festival di prosa, danza e musica che invade piazza del Duomo, il Teatro Ristori, chiese, vicoli e
locali, donando nuova linfa vitale a mura e palazzi millenari.

In questa lungo weekend, nella migliore tradizione festivaliera che si nutre di opposti per offrire un panorama il più eterogeneo possibile al proprio pubblico, in prima serata Isabella Ragonese (credibile nelle vesti di operatrice di call-centre, almeno quanto lo è dal vivo sul palcoscenico del Ristori) dà voce e corpo, con lucido disincanto, fredda autoironia e sensibilità dolente a uno tra i testi più devastanti, scritti da Will Eno, Lady Grey. Un monologo di un’ora che, attraverso frammenti surreali della vita di una donna – una, cento, ognuna di noi – tratteggia un ritratto devastato e devastante della solitudine contro la quale si scontra – simile a falena rinchiusa in una gabbia umana – la nostra individualità in cerca dell’altro con qualsiasi mezzo: dal video delle agenzie per cuori solitari (confessioni imabarazzanti quanto im-probabili di un non-io accattivante) alla messa a nudo di sé alla quale ci costringiamo quotidianamente per “venderci” meglio.

Dall’intangibilità del dolore – intimo e individuale quanto comune – alla gaiezza multiculturale delle danze popolari, che travolgono il pubblico di piazza Duomo in seconda serata – come direbbe un’annunciatrice tv. Con la compagnia Igor Moiseev è di scena l’allegria e la vitalità più sfrenate e contagiose. L’estro proprio del folklore slavo – ma non solo – unito alla grande tradizione del balletto classico russo danno vita a una serie di quadri che si giovano sia delle coreografie – che miscelano l’espressività del teatro-danza (ricreando situazioni facilmente decifrabili dal pubblico di ogni dove) con il rigore di professionisti di talento – sia di un insieme di luci, costumi e scenografie in grado di ottimizzare gli spazi ed esaltare asimmetrie, giochi geometrici, diagonali e prospettive disegnati da Moiseev, sulle note di arrangiamenti musicali che saccheggiano il patrimonio tradizionale russo, ma anche tartaro, mongolo e (forse vista la sede di Cividale) italiano (grazie a una solare versione della tarantella). Un cocktail di temi musicali orecchiabili e ben noti che, grazie a un adattamento al servizio delle coreografie, raggiunge l’apice nel carosello finale, dove l’ensemble esalta il pubblico con un crescendo ad alto impatto visivo ed emotivo.

Tra i quadri – insieme esempi contemporanei di Ziegfeld Follies, coreografie in stile Esther Williams e parodie di situazioni folkloristiche – vanno sicuramente citati la Danza Calmucca, che raggiunge apici di perfezione sia a livello di passi sia di espressività dei tre interpreti; Partigiani, dove un mix di mantelli rigidi e brevi passi raso terra restituiscono la sensazione di trovarsi di fronte a un corteo di uomini e donne a cavallo o in troika; La statuetta mongola, danza che si giova dei semplici movimenti delle dita e delle mani, usati con la perizia e l’ironia che fu di Jerry Lewis nella scena cult di Dove vai sono guai; e Danze Polovesiane di Aleksandr Porfir’evič Borodin che, pur considerando la loro composizione un momento di relax tra i tanti impegni come chimico, riece nondimeno a coinvolgere il pubblico, soprattutto quando il tema del secondo atto di Il principe Igor è interpretato a livello visivo dalle coreografie di Moiseev, in equilibrio tra la sensualità della danza delle giovani concubine e la
trascinante potenza virile e vitale dei cavalieri.

… e lo spettacolo è solo all’inizio.

Gli spettacoli sono andati in scena:
Mittelfest 2011

Cividale del Friuli

Teatro Ristori
sabato 16 luglio, ore 20.30
Lady Grey
(con le luci che si abbassano sempre di più)
di Will Eno
(finalista Premio Pulitzer per la sezione Teatro 2005)
con Isabella Ragonese
produzione Bam Teatro e Infinito srl
si ringrazia Elio Germano
(prima nazionale)

Piazza Duomo
sabato 16 luglio, ore 22.15
La Grande Danza Tradizionale Russa e dal Mondo
Balletto di Stato Accademico di Danza Popolare Igor Moiseev
coreografie Igor Moiseev
Ater – Associazione Teatrale Emilia Romagna
tournée organizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura
della Federazione Russa
(prima nazionale)