A pochi giorni dall’inaugurazione del Festival Internazionale della Luce, il Teatro i mette in scena Lait, uno spettacolo firmato da Renzo Martinelli.

Lait è una pièce che ha per protagonista assoluta la luce. Tratta da un testo di Magdalena Barile, nasce all’interno di Bancone di Prova, un laboratorio dedicato alla nuova drammaturgia. L’autrice definisce questo spettacolo: «Un esperimento artistico che racconta di un altro esperimento e delle sue estreme conseguenze» e, ancora: «Se riusciremo a far rifulgere della stessa luce un apparato teatrale complesso come un corpo, fatto di parola, fisicità e immagini, allora l’esperimento potrà dirsi riuscito».

In scena, la storia di due giovani – Mikail e Cal – reclutati dal Greco, un artista che chiede loro di brillare per lui in cambio della vita. Ma la vita stessa ha un significato senza quella luce? E la luce ha un significato senza quel corpo in cui brilla? Domande che assillano i giovani protagonisti, che compiranno insieme un percorso di riscoperta dei valori fondamentali e dell’importanza di condividerli con qualcuno.

La luce assume il significato simbolico del successo e della gloria. Ma quanto si è disposti ad annullare se stessi pur di raggiungere la fama? Spettacolo che pone mille quesiti per un’introspezione personale alla ricerca di risposte che sembrano scontate ma non sempre lo sono.

La scenografia non è circoscritta al solo spazio scenico, ma si espande tutt’intorno alla platea, così che ogni angolo del teatro si trasforma in luogo di rappresentazione. Il pubblico è circondato da muri di luce; luce che diventa protagonista incontrastata, avvolgendo gli spettatori per poi farli ripiombare nel buio più completo. Luce come sperimentazione di un linguaggio teatrale, che parla anche quando non c’è. I nostri occhi sono sollecitati continuamente: sperimentiamo la piena illuminazione e il buio più cupo, la visione diretta degli interpreti e quella filtrata da uno schermo. Un continuo variare di percezioni che permette alle immagini di rimanere comunque legate tra loro grazie a un alone luminoso: ora leggero, altre volte più marcato – ma sempre presente.

Un bel viaggio nel profondo dell’animo, compiuto con un mezzo di trasporto inconsueto come un fascio di luce. E, per un attimo, si accende l’interruttore nell’inconscio umano.

Lo spettacolo continua:
Teatro i
via Conca del Naviglio – Milano
Fino a lunedì 21 dicembre, ore 21.00

Lait
di Magdalena Barile
con Federica Fracassi, Milutin Dapcevic
e con Cecilia Malannino
regia Renzo Martinelli

allestimenti realizzati in collaborazione con .Pslab Beirut