Editoriale

Parametri, qualità indicizzata, Fus, MiBACT, Agis: sigle e termini che, per la maggior parte degli spettatori, sono astrusità politiche. Eppure l’art pour l’art è un pensiero che nemmeno ai tempi di Gautier funzionava (come dimostrò, ad esempio, Zola). Aldilà alle astrusità ci sono donne e uomini che lavorano, quotidianamente, dietro le quinte e per i quali salire sul palco è solo l’ultimo gradino di un lungo progetto che ha, spesso, molto a che fare anche con i finanziamenti pubblici della propria attività.

Persinsala ha deciso di aprire uno spazio di confronto fra artisti, Compagnie e organizzatori, dove gli stessi possano raccontare i limiti e gli ostacoli del proprio mestiere, ma anche come superarli; rispondendo a due precise domande: “quali sono le problematiche che deve affrontare chi produce teatro contemporaneo fuori dagli ex Stabili” e “quali dovrebbero essere i principi di una Legge quadro sul finanziamento della produzione teatrale dal vivo”.
Uno spazio che vorremmo si allargasse a sempre nuovi contributi, che la nostra redazione pubblicherà, e al dibattito che vorrete creare sui nostri social.
Un confronto che, speriamo, possa diventare anche un mezzo per gli spettatori per capire cosa significhi davvero fare teatro e che i termini astrusi si concretizzano, poi, nella chiusura o apertura di spazi, nella sopravvivenza o meno di realtà.
Dai contributi che abbiamo finora ricevuto sono emersi alcuni punti fermi. Il bisogno di rimettere al centro del finanziamento pubblico la cultura e la qualità – anche con un nuovo metro di giudizio, ossia i peer group. La funzione sociale del fare teatro. L’importanza di una diversificazione dell’offerta. La distinzione fra teatro commerciale, di tradizione e sperimentale. La messa in discussione di una distribuzione dei fondi pubblici nelle operazioni che hanno introiti sufficienti provenienti dallo sbigliettamento (capovolgendo, così, l’idea che si debba premiare chi fa più repliche o ha un’audience più vasta). La necessità di fornire alle Compagnie (che non possono permetterseli) strumenti, piuttosto che fondi risicati, ossia facilitazioni per creare reti di distribuzione, e poli multifunzionali ai quali possano aggregarsi per ottenere servizi quali l’ufficio stampa, la distribuzione, la promozione e l’organizzazione di tournée in Italia e all’estero. Una discussione approfondita sulle ricadute pratiche dei succitati, astrusi parametri.
La parola ai nostri primi intervistati – e a tutti coloro che vorranno aggiungersi.

MET e Fus si incontrano a Prato di Simona Maria Frigerio

 

ultimo aggiornamento: 27/11/2016

Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola (Instabili Vaganti)

Alberto Oliva

Clemente Tafuri e David Beronio (Teatro Akropolis)

Danio Manfredini

Davide Ambrogi (Roma Fringe Festival)

Dario Marconcini e Giovanna Daddi

Franco D’Ippolito

Giovanni Guerrieri (I Sacchi di sabbia)

Luca Ricci

Renato Cuocolo e Roberta Bosetti (IRAA Theatre)

Roberto Castello

Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa (Sotterraneo )

Stefano Casi (Teatri di Vita)

Tuccio Guicciardini