Comunicato stampa

Da venerdì 11 a domenica 13 dicembre Lavori in corso – Studi coreografici offrirà un importante momento di visibilità ai cinque giovani artisti selezionati dal bando promosso da Anghiari Dance Hub, Centro di Promozione della Danza.

Sarà un momento di visibilità importante quello che si terrà, da venerdì 11 a domenica 13 dicembre, ad Anghiari per i cinque giovani coreografi selezionati da Anghiari Dance Hub, Centro di Promozione della Danza, riconosciuto e finanziato dal Mibact – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con il sostegno del Comune di Anghiari, della Banca di Anghiari e Stia e dell’Istituto Italiano di Cultura de Il Cairo.
Nato nel gennaio 2015 per volontà di alcuni operatori della danza e del teatro per fornire a giovani coreografi strumenti di approfondimento del proprio percorso creativo, il progetto, di durata triennale, prevede l’assegnazione di borse di studio per coreografi e i loro interpreti per partecipare a seminari e incontri di approfondimento.
Un progetto di eccellenza nel panorama italiano ed europeo, dove i giovani artisti possono trascorrere dei periodi di residenza collettiva non in una scuola o in uno spazio rigidamente definito ma in un luogo di condivisione da gestire con modalità libera, indipendente e rispettosa per gli spazi e i tempi di lavoro reciproci.
Elemento fondamentale di Anghiari Dance Hub è il confronto che questa modalità di vita e lavoro condiviso consente sia fra gli artisti, sia con i tutors che accompagnano il progetto con seminari specifici, sia con i soci della cooperativa ADH, professionisti di provata esperienza che sono a disposizione dei coreografi in un percorso di accompagnamento e sostegno per promuovere i progetti dei giovani artisti, organizzando rassegne e iniziative consone alla presentazione di questi lavori.
Uno spazio di condivisione, quindi, che si apre verso il territorio grazie ai momenti di formazione del pubblico che ogni coreografo ha ideato e che trova nella cittadina di Anghiari terreno fertile ed estremamente ricettivo.
Anghiari è, infatti, uno dei borghi più interessanti per cultura, paesaggio e tradizione, che presenta una serie di caratteristiche peculiari, come la Libera Università dell’Autobiografia e l’Archivo dei diari di Pieve S.Stefano, senza contare un patrimonio ricco di storia e arte, luogo di nascita di Piero della Francesca che in Valtiberina ha lasciato alcuni dei suoi capolavori come la Madonna del Parto nella vicinissima Monterchi. L’Amministrazione Comunale di Anghiari ha messo a disposizione del Centro di promozione della danza sia il Teatro dei Ricomposti, spazio culturale che offre alla cittadina non solo una ricca programmazione ma anche una scuola di teatro e un luogo di ospitalità per residenze con personale tecnico formato e specializzato e una propria dotazione tecnica sia l’ex Mattatoio, situato in pieno centro, recentemente ristrutturato e dove sono state attrezzate due sale-studio, dove i coreografi possono lavorare individualmente sui propri progetti.
Un progetto articolato quindi, dove i cinque coreografi selezionati grazie ad un bando pubblico – Francesco Michele Laterza, Salvo Lombardo, Tommaso Monza, Mosè Risaliti e Giovanna Rovedo – e i loro interpreti hanno potuto usufruire di seminari con Andres Morte, con Luigi Ceccarelli sul rapporto tra danza e musica, con Gianni Staropoli sul disegno della luce, sulla composizione coreografica a cura di Enzo Cosimi e sulla drammaturgia della danza con Guy Cools.
L’incontro pubblico previsto da venerdì 11 a domenica 13 offrirà l’opportunità di un confronto ulteriore fra operatori, artisti, addetti ai lavori e i coreografi per arricchire questo percorso formativo. I lavori che i cinque coreografi presenteranno in questa fase costituiscono il primo momento di visibilità pubblica di spettacoli che saranno ultimati nella seconda parte del percorso di formazione, da febbraio a maggio 2016.
Mosè Risaliti, performer e coreografo toscano, presenterà To BEE, (11 dicembre, ore 21) un’indagine sulla percezione del movimento che indaga analogie e divergenze fra la società delle api e la società occidentale contemporanea, analizzando gli archetipi legati al potere nella sua forma femminea esplorando l’immaginario legato ai generi. A seguire Primo souvenir, di Salvo Lombardo, primo studio scenico del più ampio progetto Casual bystanders. L’azione si fonda sulla riconfigurazione coreografica di un corpus di gesti non straordinari ricavati da frammenti cinetici, motori, gestuali e verbali di passanti occasionali in luoghi pubblici e che il coreografo, tra il 2014 e il 2015, ha incorporato e poi trascritto su una serie di taccuini numerati progressivamente, che compongono il suo archivio dell’esperienza.
Come possiamo superare, mantenendo la sincerità dell’impulso, l’incontro con i tre tipi di esposizione – noi stessi, l’altro in scena e il pubblico – a cui ci sottoponiamo sulla scena? Come si può chiamare l’incontro tra due e molteplici paia di occhi? Perché non provare, nella sacralità di una scena, ad esporre i corpi di due danzatrici? Che sapore ha la vicinanza con il pubblico, l’energia, la rottura della celeberrima quarta parete? Qual è il confine vero che si può sentire tra un pubblico e un danzatore? Sono alcune delle domande su cui riflette Giovanna Rovedo, danzatrice e antropologa nel suo Espo: singolare / plurale che darà inizio alla presentazione dei lavori sabato 12 dicembre alle ore 21. Domande sul rapporto fra pubblico e danzatore sono al centro anche di Sketches of Freedom di Tommaso Monza, che vuole porre l’attenzione all’intimità del danzatore come individuo, poichè la prima libertà è quella di parlare di sé, lasciando che la narrazione, empirica, dissonante e scordata, possa creare dei diari coreografici dove emergano in maniera chiara riflessioni, danze e propositi, in cui lo spettatore possa riconoscere una storia, un desiderio, uno schizzo di libertà. Conclude la presentazione dei lavori Francesco Michele Laterza che in Acqua acqua fuoco fuochissimo compie un viaggio fisico e mentale attraverso il quale indagare la questione della rappresentazione di gender sovrapponendo esperienza privata e persona scenica. Scenari tragici e ironici suggeriscono diverse interpretazioni del personaggio maschile e possibili sue alterazioni.
Incontri e presentazioni da parte degli artisti saranno integrate da passeggiate per visitare anche le opere d’arte che fanno parte del patrimonio culturale del territorio, come la Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, o l’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano.
Il progetto completo è consultabile sul sito www.anghiaridance.eu