Teatro in scatola

Si sono svolte a Firenze, le finali della sesta edizione di IN-BOX, celebre concorso che dà spazio alle voci più promettenti del panorama teatrale contemporaneo. Convincendo ed entusiasmando la giuria, L’uomo del diluvio della compagnia Amendola-Malorni si è aggiudicato il primo posto.

Il 29 e 30 maggio scorsi, presso il Teatro Cantiere Florida di Firenze e il Teatro delle Arti di Lastra a Signa si sono svolte le finali di IN-BOX.

Il concorso teatrale, giunto ormai alla sua sesta edizione, ha visto la partecipazioni di numerosissimi concorrenti, trecentodiciannove, e una positiva risposta da parte del pubblico. I quattro finalisti si sono aggiudicati una serie di repliche assegnate in base alla classifica e una cachet fisso.
Tutti e quattro gli spettacoli giudicati meritevoli della finale hanno dimostrato una grandissima forza espressiva. Gli autori/attori, dotati di lodevole tecnica, hanno convinto per contenuti e linguaggi comunicativi innovativi, tutt’altro che scontati.
L’uomo del diluvio è uno spettacolo generazionale. Narra con prepotenza la vicenda di un uomo precario che si arrabata per pochi euro al mese e che affronta con paura e disperazione l’idea di rimanere, ma anche quella di emigrare in un posto migliore. Un moderno Noè che cerca di imbarcare quel che ha di più caro, ma anche semplicemente di salvare il salvabile, alla ricerca di una nuova vita. Una storia universale narrata in prima persona ma che coinvolge un’intera generazione, un racconto personale e generale allo stesso tempo.
Genesiquattrouno, vede in scena due attori, due fratelli, due eterni nemici. Caino e Abele comunicano tra di loro con il movimento, attraverso un linguaggio corporeo primordiale, quasi animalesco. Il loro rapporto è analizzato da un’ottica alternativa, che disorienta e intriga lo spettatore, che stranisce chi guarda e commuove chi comprende.
Il terzo classificato della competizione, Cantare all’Amore della giovane compagnia piemontese La Ballata dei Lenna, si accolla l’arduo compito di parlare di Amore in un’epoca e in una società nella quale non c’è più tempo per amare. Bisogna lavorare, lavorare, sopravvivere e lavorare; esiste ancora l’amore, l’unico sentimento per cui valga la pena vivere? Forse no, ed è per questo che è nata l’opera, per cantare l’amore, per dimostrare che, in fondo, l’amore esiste ancora.

Orfeo ed Euridice, infine, è un racconto di amore e morte, di amore, di morte e di morte per amore. L’ eutanasia. Un argomento tanto difficile quanto straziante, raccontato da due giovani ragazzi innamorati, con una feroce delicatezza che lascia senza fiato e costringe lo spettatore a riflettere per molto tempo, anche dopo la chiusura del sipario.

Con la scelta di questi validi finalisti, IN-BOX ha dimostrato di essere un valido strumento di ricerca, selezione e promozione dell’arte contemporanea. Un’importante occasione data alle migliori compagnie emergenti italiane che, attraverso la fitta e dinamica rete di teatri, festival e soggetti istituzionali che dà vita al concorso, riescono finalmente a dar prova di sé e a riscuotere i giusti riconoscimenti.

Le finali sono andate in scena

Teatro Cantiere Florida
via Pisana 111r, Firenze
giovedì 29 maggio, ore 21:00

Teatro delle Arti
viale Matteotti 5, Lastra a Signa (Firenze)
venerdì 30 maggio, ore 21:00

IN-BOX (Le finali dal vivo)

L’uomo nel diluvio (primo classificato)
di Amendola-Malorni

Genesiquattrouno (secondo classificato)
di Bruno-Villano

Cantare all’Amore (terzo classificato)
de La Ballata dei Lenna

Orfeo ed Euridice (quarto classificato)
di Eco di fondo