Viaggio all’inferno senza ritorno

Torna all’Elfo-Puccini, con il terzo appuntamento, l’audiodramma a teatro. Questa volta è protagonista Sandrone Dazieri, con Le madri atroci. Dirige Sergio Ferrentino.

Un viaggio in aereo, in taxi, per strada, basta abbandonarsi al suono che proviene dalle cuffie per condividere momenti, incontri, luoghi in modo tangibile.
La curiosità sembra la chiave di volta del racconto che ci avvinghia – la voglia di scoprire e rivivere sensazioni e situazioni, reali o meno, che nell’esistenza “normale” ci sono precluse. Zone oscure preservate in una varietà di modi da coloro che, di nascosto, le frequentano e che – per il nostro bene – deviano i nostri passi: la portiera ci consiglia la stanza, il professore nega l’esistenza di problemi, sconosciuti affermano che non c’è nulla su cui indagare.
Daria è partita per Amsterdam dove è stata chiamata a svolgere una ricerca legata all’Olocausto – con il compagno (Fabio) che l’apostrofava, dicendole che ormai conosciamo già tutto in merito a quella vicenda.
Daria però non torna e Fabio inizia il suo on the road. Un viaggio, un trip: ma di droghe e delle esperienze che si posso fare usandole non si può parlare – né le si possono praticare liberamente perché non è più di moda, è disdicevole, è perfino vietato dalla Legge. Ma Fabio non demorde: se uno vuole delle informazioni su una certa sostanza deve recarsi da chi la vende. Come fidarsi però? Sarebbe come chiedere al macellaio se la carne è buona.
L’on the road si srotola davanti agli occhi dell’immaginazione, mentre suoni e intermezzi musicali ci accompagnano per strada, in libreria, in discoteca, in una fumeria, finché ci assale il rumore meccanico e angosciante di un’apparecchiatura ospedaliera.
Fabio incontra, conosce, discute: sono tutti coinvolti ma a nessuno sfugge mai una rivendicazione – se non a livello personale – sulla necessità di modificare la situazione esistente, di legalizzare le droghe e rendere evidente il sommerso, il non detto. E così si continua a morire per il desiderio di conoscere, si finisce in carcere per scelte di vita personali, perché un’intera società non ha fiducia in se stessa tanto da avere il coraggio di liberarsi dal proibizionismo. E mentre Daria si perde alla ricerca – forse – di Anna Frank, Fabio si perde tentando di rintracciare la moglie. E noi con lui.
Come dice Dazieri all’inizio dello spettacolo: «Voi state rubando delle immagini». Ma, aggiungo io: “Quante vite hanno rubato e stanno rubando coloro che vogliono decidere – per il loro bene – della vita degli altri?”.
Per chi non l’avesse visto: scaricatelo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Elfo Puccini – Sala Bausch
corso Buenos Aires 33 – Milano
sabato 28 aprile, ore 16.00 e 19.00

Fonderia Mercury presenta:
on air, on stage, on line
Le madri atroci
di Sandrone Dazieri
con Emanuela Cocco
adattamento e regia Sergio Ferrentino
personaggi e interpreti: Fabio (Andrea Fazzari), Elena (Carlotta Viscovo), Omero (Marco Gobetti), Emilio (Igor Horvat), Barista (Clio Cipolletta), Ragazza (Deborah Morese)
musiche originali Gianluigi Carlone
versioni live e studio su www.fonderiamercury.it