Ancora una volta con… ri-sentimento

Debutta all’Out Off Le serve di Jean Genet, per la regia di Lorenzo Loris. Un testo quanto mai attuale in tempi di badanti schiave, che rimanda sottilmente all’odio trasgressivo di Il buio nella mente.

Ogni società crea i propri “mostri”: simboli deformi della deformità intrinseca a una polis ormai preda di reality e corruzione, mafie e spread. E in questo deserto dei tartari, dove neppure K oserebbe avventurarsi in cerca del suo castello, due donne, due bonnes – francesi ieri, oggi magari rumene o slave – avvezze a un gioco al massacri sado-masochista – tanto malsano quanto perfettamente costruito – tramano la morte della loro “padrona”, rappresentante perfetta di quella società dell’abuso che è il prodotto/produttore del capitalismo.
Ma, a differenza dei trattati filosofici, Genet autore e Loris regista lasciano che a parlare siano le donne stesse, le serve, che in un duetto di bravura – non a caso sono Elena Callegari ed Elena Ghiaurov – si scambiano i ruoli: vittima e carnefice ma anche sorelle complici, amanti amate, mente e mano di quella vendetta che non potrà mai realizzarsi perché madame e la società che rappresenta sono troppo forti per essere strangolate durante il sonno o avvelenate con una tisana.
Simili a un’altra coppia “maledetta”, formata allora da Isabelle Huppert e Sandrine Bonnaire (vincitrici nel 1995 della Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile proprio per La cérémonieIl buio nella mente), anche Callegari e Ghiaurov sanno esprimere tutti gli stati dell’anima di chi è costretto a servire. Sottomissione e collera, desiderio di un futuro migliore e tragica constatazione dell’impossibilità di cambiare, abbattimento ed euforia, rimorso e sete di vendetta, paura e brama di punizione per quel delitto al quale tutto lo spettacolo tende, fin dalla prima battuta.
La scenografia è essenziale – scelta quanto mai appropriata vista la ricchezza del testo e l’importanza dell’interpretazione – contrassegnata da un velo leggero, di un nero funebre, che circonda con delicatezza la piattaforma-letto-stanza di madame, il luogo dove ogni cerimonia – altra consonanza con il film – ha luogo: la vestizione della serva che si finge padrona (nel gioco al massacro perpetrato con la sorella), il tentativo di strangolamento di madame, l’omicidio finale e la condanna senza appello per chi resta.
L’alternanza di luci e ombre sottolinea benissimo la dicotomia che contraddistingue testo e spettacolo. Ottima anche la scelta delle musiche, sempre appropriate, e dei rumori – quali il suono della sveglia – che danno il ritmo con la precisione di un metronomo. E ambigua duplicità finale: Loris regista, nei panni di attore en travesti, mostra ottime doti interpretative e una sagacia nel calibrare parole e silenzi – dove i silenzi sono ben più pesanti delle accuse sospese a mezz’aria – da vero maestro.

Lo spettacolo continua:
Teatro Out Off
Via Mac Mahon 16 – Milano
fino a domenica 29 aprile
orari: da martedì a sabato ore 20.45 – domenica ore 16.00

Le serve
di Jean Genet
traduzione Franco Quadri
regia Lorenzo Loris
con Elena Callegari, Elena Ghiaurov, Lorenzo Loris
scene Daniela Gardinazzi
costumi Nicoletta Ceccolini
consulenza musicale Andrea Mormina
luci Luca Siola
fonica Fabio Cinicola
foto di scena Agneza Dorkin
produzione Teatro Out Off – Teatro Stabile di Innovazione

In ricordo di Franco Quadri, l’Out Off presenta:
lunedì 16 aprile, ore 20.45 (ingresso libero)
Ultimi rimorsi prima dell’oblio
di Jean-Luc Lagarce
lettura a cura di Lorenzo Loris
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