Stasera non si recita, si vive

Nelle serate di martedì 30 e mercoledì 31 ottobre, Vittorio Agnoletto porta sul palcoscenico del Teatro della Cooperativa di Milano il suo racconto lucido e preoccupato della situazione della democrazia in Italia. Come affermava Brecht: “Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare”.

Lo spettacolo L’eclisse della democrazia ha lo stesso titolo del libro che, nel 2011, Vittorio Agnoletto ha scritto insieme a Lorenzo Guadagnucci, giornalista del Resto del Carlino e ospite della Scuola Diaz di Genova la sera del 21 Luglio 2001 – a conclusione del nefasto G8 di quell’anno. Il testo, impegnato e intenso, propone al pubblico le riflessioni, i ricordi, i risultati delle inchieste giudiziarie e le questioni ancora oggi irrisolte che riguardano quella notte buia della storia italiana quando la luce della democrazia sembrò essersi, almeno per qualche ora, spenta, eclissata – la notte che ci fece piombare nell’orrore della dittatura cilena.

L’eclisse però, come ricorda Vittorio Agnoletto in uno tra i momenti più intensi dello spettacolo, è qualcosa di terribile e angosciante ma è un fenomeno passeggero e, dopo il buio, torna sempre la luce. Le parole che risuonano nella sala del Teatro della Cooperativa vogliono allora riaccendere quel lume della ragione che, rivendicato fin dal Settecento, in questi ultimi anni sta correndo il serio rischio di estinguersi e rinunciare per sempre al suo antico splendore.

L’eco della tragedia greca, del resto, risuona forte sul palco. Vittorio Agnoletto spiega di aver cercato proprio in questo modello, eterno e immortale, l’ispirazione per il suo spettacolo. Il movimento no global è paragonato a Cassandra: entrambi, secondo Agnoletto, sono destinati a prevedere il futuro senza la possibilità di essere creduti.

La musica, scelta e arrangiata da Marco Fusi, interpreta il ruolo che un tempo veniva affidato al coro. Vi sono storie, notizie, informazioni che non si riescono a commentare. Vittorio Agnoletto, dopo aver condiviso con il pubblico certe esperienze o prima di raccontare alle persone sedute in sala la morte di Carlo Giuliani, torna a sedersi sul suo sgabello e tace, lascia spazio alla musica, alle note del clarinetto di Marco Fusi e a quelle della fisarmonica di Momir Novakovich.

Nel corso della serata il medico milanese – impegnato da anni nella lotta all’Aids in Italia e in Africa – racconta in prima persona la fatica, gli ostacoli, il dolore, le emozioni e gli incontri che lo hanno accompagnato lungo il percorso che lo ha condotto a scrivere e a pubblicare il suo libro, prima; e poi a cucirsi addosso una veste drammatica per portare quelle esperienze sul palcoscenico.

Un racconto che compendia la sua vita. Ma anche quella delle persone che con lui hanno condiviso l’esperienza di Genova, quella dei magistrati, dei poliziotti, dei giornalisti e dei manifestanti: sono tutte sul palco. Perché L’eclissi della democrazia non è un testo di finzione, bensì il ritratto fedele della realtà e, per questo, Vittorio Agnoletto ricorda, in una bellissima battuta dello spettacolo, come su quel palco non si possa recitare, ma sia necessario vivere.

Lo spettacolo continua:
Teatro della Cooperativa
via Privata Hermada 8 – Milano
martedì 30 e mercoledì 31 ottobre
orari: da martedì a sabato, ore 20.45 – domenica, ore 16.00

L’eclisse della democrazia
di Vittorio Agnoletto
aiuto regia: Teresa Patrignani
con Vittorio Agnoletto, Marco Fusi (clarinetto), Momir Novakovich (fisarmonica)
musiche originali, arrangiamenti e consulenza drammaturgica Marco Fusi