La danza di Lei

teatro-contraddizioneI Sanpapié mettono in scena al Teatro della Contraddizione un emozionante spettacolo di teatro danza, inchiodando il pubblico alle sedie nella contemplazione della storia di Lei.

Lei è uno spettacolo che ha un grande punto di forza, e questo è la capacità comunicativa del corpo di Lara Guidetti, attrice, ballerina e unica interprete in scena.
Questa capacità di trasmettere deriva sia dall’abilità con cui la ballerina si muove – il suo corpo sembra materiale plastico che si piega a qualsiasi sua volontà, ignorando la fatica e i limiti della gravità -, sia dal fatto che la storia raccontata è quella specifica del corpo in scena.
La lei del titolo, infatti, non è una ragazza qualsiasi, ma è la Guidetti stessa. È il suo corpo specifico a raccontarsi, mostrandosi in tutte le sue debolezze e capacità; raccontando la sua storia senza farsi aiutare dalla parola, ma solo con i gesti e la mimica.
In sala si costruisce pian piano un clima molto interessante, teso e carico di significati. La forza del corpo dell’attrice riempie lo spazio del Teatro della Contraddizione; il pubblico si ritrova avvolto dall’energia della donna e in qualche modo è partecipe dei suoi gesti, dei suoi movimenti, e così della sua storia.
Anche per questo la prima parte dello spettacolo, sebbene divertente, risulta meno efficace. Il corpo della ballerina è, infatti, celato o mascherato, reso più caricaturale; si allunga così la distanza tra il personaggio e l’attrice, e lo spettacolo ne soffre.
I Sanpapié non hanno paura di osare con oggetti e temi. La danza spesso si avvicina al mimo; in certi momenti il volto della protagonista scompare del tutto e la scena è lasciata solo a tronco e arti, come nelle performance dei mimi/danzatori di Decroux. In un altro momento viene inserito un oggetto inanimato, ma di sembianze umane: una bambola che, grazie alla sua burattinaia, balla e si muove. Si crea così un’immagine di vita innaturale, che confonde e allo stesso tempo intriga.
Anche le tematiche sono trattate in modo originale e non inquadrate in maniera chiara ed evidente. I temi della maternità mancata e del ritorno all’infanzia si fondono fino a non essere più distinguibili l’uno dall’altro.
Questo sperimentare rende ancora più significativo quello che succede sul palco. In sala ci si chiede spesso quale sia il senso di quello che si sta vedendo, ma non perché la messa in scena sia priva di senso; al contrario perché vari livelli di significato si sovrappongono, confondendosi, e lasciano a ognuno la possibilità di interpretare e fare suo quello che avviene sul palco.
Lo spettatore è generatore di senso quanto i due creatori dello spettacolo. Le interpretazioni diverse, le opinioni contrastanti che si riscontrano nel pubblico, non sono una pecca, ma la ricchezza di questa messa in scena.
A fare da cornice a questo groviglio di significati vi è una sceneggiatura spoglia, una regia delicata, ma a tratti piacevolmente ironica, e la bella colonna sonora di Marcello Gori. Le musiche, alcune originali altre no, sono ben calibrate per la scena. Anche quelle abbastanza famose da essere riconosciute non sono predominanti sulla danzatrice, ma sempre funzionali alla coreografia/drammaturgia.
Bella, inoltre, l’idea del Teatro della Contraddizione di chiedere alle compagnie che ospita una piccola performance anche nel foyer. Il teatro così ravviva tutti i suoi spazi e il pubblico entra in sala già immerso in un’atmosfera positiva.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro della Contraddizione
Via Braida, 6 Milano
dal 18 al 21 Febbraio
h. 20.45

I Sanpapié presentano:
Lei
di Marcello Gori e Lara Guidetti
coreografia e interpretazione di Lara Guidetti
musica e testi di Marcello Gori
produzione Sanpapié
con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Settore Spettacolo